L'Italia è il Paese con il maggior numero di
siti Unesco al mondo. Il Lazio ne conta ben sette. Considerato patrimonio
mondiale dell'Umanità il centro storico di Roma, capitale d'Italia, insieme alle
proprietà extraterritoriali della Santa Sede dentro la città e la Basilica di
San Paolo Fuori le Mura sono attualmente inseriti tra i 54 siti italiani nella Lista
dell'Unesco.
Tra le proprietà del Vaticano a Roma ci sono: il complesso di San Giovanni
in Laterano, la Scala Santa, Santa Maria Maggiore, il Palazzo San Callisto, gli
edifici su via di Sant'Egidio, il Palazzo della Cancelleria, il Palazzo di
Propaganda Fide, il Palazzo del Sant'Uffizio, il Palazzo Maffei, il Palazzo dei
Convertendi, il Palazzo dei Propilei, il Palazzo Pio, gli edifici sul Gianicolo
e la Basilica di San Paolo fuori le mura.
Nel Lazio al di fuori della città eterna, sono sei i luoghi
carichi di storia, bellezza e cultura.
Tivoli.
Villa Adriana, costruita a 28 km da Roma per volere dell'imperatore Adriano,
risale al II secolo d.C., era raggiungibile sia
per mezzo della via Tiburtina che della via Prenestina, oppure navigando il
fiume Aniene. L'area scelta era ricca di acque e vi passavano quattro degli antichi acquedotti che servivano Roma (Anio
Vetus, Anio Novus, Aqua Marcia e Aqua Claudia). Ancora oggi il complesso
abitativo monumentale mette in scena i fasti dei luoghi del potere dell'antica
Roma.
Villa d'Este
Fu realizzata per volere del cardinale Ippolito II
d'Este, governatore di Tivoli dal 1550. Il cardinale con questa villa volle far
rivivere i fasti delle corti ferraresi, romane e francesi e soprattutto cercare
di eguagliare la magnificenza di Villa Adriana.
Grande è la concentrazione di fontane, grotte e giochi d’acqua che rappresentò
un modello così bello e perfetto più volte emulato nei giardini europei del
manierismo e del barocco
Cerveteri e Tarquinia
Le necropoli di Cerveteri e Tarquinia, costituiscono una
testimonianza unica ed eccezionale degli antichi etruschi, la sola civiltà
urbana dell'epoca pre-romana in Italia. Prima dell’espansione di Roma
l’alto Lazio era popolato dagli etruschi, una delle civiltà più misteriose della nostra penisola. Giunti al loro massimo
splendore nel IV secolo a.C., gli etruschi concepivano le loro tombe come una casa
corredata di abiti e ornamenti in vista di una vita oltre la morte.
Le due necropoli etrusche sono la Banditaccia a
Cerveteri, che si estende per circa 400 ettari e custodisce migliaia di tombe.
Le tombe presenti vanno dal IX al III secolo a.C. e sono formate da una
struttura circolare di tufo che al suo interno ricostruisce la casa del defunto
con stanze e un corridoio per accedervi. La necropoli dei Monterozzi di Tarquinia è famosa per le sue
tombe dipinte, ricavate nella roccia e accessibili da corridoi inclinati o
gradini. E' proprio grazie alle decorazioni pittoriche che gli studiosi hanno
potuto capire l’evoluzione, gli usi e i costumi della civiltà etrusca. Tra le più note: la Tomba
delle Leonesse, la Tomba del Cacciatore.
la Tomba della Caccia e della Pesca, una delle più famose e studiate.
Viterbo
A circa 80 km da Roma, la Faggeta del Monte Cimino, a
Soriano nel Cimino, cresce su un antico vulcano un faggeto Fagus
sylvatica, con esemplari di dimensioni maestose, alcuni dei quali raggiungono i
40 metri di altezza. Questi grandi alberi hanno favorito la presenza di
un gran numero di animali selvatici tra i quali la lepre, il cinghiale, il
riccio, il ghiro e il gatto selvatico, nonché rapaci e picchi, e ne
costituiscono un habitat fondamentale.
Viterbo
Tra i siti Unesco del Lazio ce n’è anche uno che fa parte
dei patrimoni immateriali dell’Umanità. Si tratta della “tradizionale
processione” della Macchina di Santa Rosa, una torre alta 30 con baldacchino
che porta la statua della Santa e che la sera di ogni 3 settembre viene portata in
processione a spalla per le vie di Viterbo da un centinaio di “Facchini”.
Rievoca il trasporto avvenuto nel 1258 della salma della Santa dalla Chiesa di
Santa Maria in Poggio alla Chiesa di Santa Maria delle Rose.
|
Unesco: I tesori del Lazio. Infograficapisano |