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L'Arca di Noè dei semi nei ghiacci del Polo Nord

COSA È LO SVALBARD GLOBAL SEED VAULT

L’Arca di Noè esiste, ma non si trova in Turchia sul leggendario Monte Ararat dove, da secoli, decine di esperti si accapigliano per cercarla, ma molto più a Nord, tra i ghiacci a 1.300 km dal Polo tra gli orsi bianchi, foche e balene e si chiama Svalbard Global Seed Vault ed è il più grande deposito di semi del mondo e si può definire certamente come una moderna Arca di Noè della biodiversità con le stesse funzioni di salvataggio di quella biblica ma con la differenza di custodire e preservare le varietà delle piante e non esseri umani e animali.

Svalbard Global Seed Vault. Foto: Pål Hermansen/Samfoto/NTB Scanpix
IL BUNKER NEI GHIACCI ETERNI 

Ci hanno pensato i norvegesi insieme al Global Crop Diversity Trust, una fondazione no profit che si occupa di aumentare la sicurezza alimentare nel mondo, a costruire questo deposito nel 2008 nell’arcipelago artico delle Svalbard sull’isola di Spitsbergenin, scelta per la sua posizione accessibile, i bassi livelli di umidità e di molto al di sopra il livello del mare, insomma una zona sicura, ritenuta stabile dal punto di vista geologico.

In questo bunker indistruttibile si entra da una porta incastonata nel ghiaccio e si scende a 130 metri di profondità con un tunnel che porta a tre sale protette da imponenti muri di cemento che riparano i semi in un ambiente secco a meno -18 gradi Celsius (meno-0,4 gradi Fahrenheit), spazi in cui si possono immagazzinare fino a 4,5 milioni di varietà di colture, ovvero circa 2,5 miliardi di semi e che oggi ne contiene già oltre 1 milione spediti dai quattro angoli della pianeta, come ultimamente dall'Africa il mais e il sorgo un cereale privo di glutine, dall'Asia l'orzo e dall'Europa e dal Sud America le melanzane.

Il bunker interno con -18 gradi Clesius

LE DONAZIONI DEI SEMI DA SALVARE

A sorpresa nel 2015 la prima richiesta di aiuto al caveau artico attraverso l’International Center for Agricultural Research in the Dry Areas (Icarda) un'organizzazione internazionale impegnata nella ricerca per lo sviluppo con sede in Libano, di una banca di sementi della città Aleppo in Siria, su richiesta del Ministro dell’Agricoltura siriano che, vista la distruzione dei raccolti e la scomparsa di molte varietà di semi a causa della guerra, ha chiesto la restituzione di 130 dei 325 campioni già depositati per un totale di 116mila semi tra cui particolari specie di orzo e grano che possono crescere in zone molto aride e cercare così di ridare cibo alla affamata popolazione sopravvissuta.

Lo Svalbard Global Seed Vault è la più grande banca genetica del mondo e conserva i duplicati della diversità delle loro colture. Nel peggiore dei casi, se una collezione di una banca genetica viene distrutta o diventa inaccessibile a causa di guerre o eventi meteorologici estremi, o se la sua collezione viene danneggiata a causa della mancanza di fondi sufficienti o di un incidente, i semi duplicati saranno ancora disponibili per il depositante per recuperare dal deposito e ripiantare la coltivazione.

L'arrivo di altri semi da salvare nel bunker

LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ

Nonostante la pandemia in corso il bunker delle Svalbard ha ospitato 85 scatole contenenti 30.410 campioni di semi che sono state inviate per la conservazione in sicurezza. Sette banche genetiche di cinque continenti hanno contribuito al deposito.

Il 2021 è l'Anno Internazionale della Frutta e della Verdura della FAO e un importante istituto di ricerca agricola internazionale il WorldVeg ha inviato campioni di semi con 48 specie vegetali dalla sua collezione per la duplicazione di sicurezza. La maggior parte dei campioni nella spedizione WorldVeg (4.699 campioni) comprende semi di pomodoro oltre al peperone e alle verdure africane, come la pianta ragno e l'amaranto. La pandemia di Covid-19 non ha influito in modo significativo sulla capacità di WorldVeg di effettuare questo deposito, ma la siccità potrebbe essere un grosso problema in futuro.

I semi sudanesi. Un'altra banca genetica ha contribuito al deposito di giugno è l'Agricultural Plant Genetic Resources Conservation and Research Center (APGRC) in Sudan, che segna il suo terzo deposito al Vault. Il Crop Trust ha fornito un sostegno finanziario per coprire il trasporto dei semi. La spedizione di APGRC contiene 351 campioni di semi, la maggior parte dei quali del genere Sorghum, una pianta fiorita coltivata come cereale per il consumo umano o per l'alimentazione animale. Il deposito APGRC include anche sesamo, fagioli e pomodori.

Amadou Sidibe con la preparazione dei semi da spedire

Semi coltivati per la conservazione
Semi coltivati. Il Seed Savers Exchange (SSE) con sede negli Stati Uniti è una delle poche organizzazioni non governative che effettua regolarmente depositi di semi al Seed Vault. A causa della pandemia, questo deposito di SSE si è ridotto, contenendo circa 130 varietà rispetto alle 200-300 varietà che sono state spedite negli anni passati. Il deposito di giugno da SSE comprende cavoli, fagioli e diverse varietà di meloni e pomodori. "Molte delle varietà che stiamo depositando provengono da giardinieri domestici che hanno coltivato queste varietà per decenni e per generazioni. Le varietà si sono adattate ai loro climi locali e regionali e potrebbero essere importanti per la coltivazione nelle condizioni del cambiamento climatico" afferma Philip Kauth, Direttore della conservazione presso SSE.
 
Anche con la pandemia in corso, lo staff di NordGen si reca al deposito delle Isole Svalbard due volte l'anno a maggio e a ottobre.
Personale di WorldVeg con l'attuale consegna di campioni di semi. Foto: WorldVeg
Gli attuali membri dell'IAP dopo un'ispezione al Global Seed Vault durante il loro ultimo incontro 2020
Åsmund Asdal Seed Vault Coordinator
Åsmund Asdal Seed Vault Coordinator

L'ARCA DI NOÈ DEL MILLENNIO

Si può quindi essere accorti e cercare di prevedere l’imponderabile dalle guerre ai meteoriti, dai disastri nucleari alle pandemie, ma evidentemente non ancora abbastanza preparati ad affrontare il veloce riscaldamento globale e l'inquinamento ambientale che mettono a rischio la sopravvivenza umana. L’aumento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacci, rappresentano il più grave pericolo da contrastare per garantire la contitnuità della vita umana sul pianeta e certamente una porta nel ghiaccio, anche se molto robusta, non può bastare da sola a proteggere il futuro dell’umanità, e allora in attesa dei provvedimenti a favore del salvataggio del pianeta, in questo bunker si cercano di conservare i preziosi semi per affrontare i futuri disastri provocati dal pericolo numero uno del mondo: l'uomo.

Fonte: https://www.nordgen.org/en/our-work/svalbard-global-seed-vault/information-for-depositors/ Di BrunaPisano©RIPRODUZIONE RISERVATA
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