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Quanto si deve pagare per essere cittadini di un Paese

Ognuno di noi nasce con un debito da restituire al proprio Paese. In questa ricerca è stata creata una classifica dei 10 Stati con le più impressionanti somme da restituire e i 10 dove invece il debito è minimo e ammonta a pochi dollari. La tendenza è abbastanza evidente. Più le nazioni sono ricche e sviluppate e più la quota sale perché più il Paese è affidabile e più gli investitori forniscono prestiti con la certezza di essere ripagati dai debitori. Nella situazione peggiore è il giapponese che deve 85,694.87 al debito nazionale, segue l'irlandese con la cifra più alta da pagare in tutta Europa; seguono i belgi, gli islandesi e gli inglesi.  

Per quanto riguarda l'Italia ogni cittadino della penisola ha un debito maturato di 40,461.11 dollari pro capite (in euro 34.373) un po' più degli austriaci e un po' meno degli americani. I Paesi invece con la più bassa quantità di debito dovuto a persona sono quelli poveri che non godono della fiducia degli investitori internazionali. Ai liberiani l'importo più basso di 27.44 dollari. Altri cittadini dell'Africa in questo elenco, di Haiti, delle Isole di Kiribati e anche due Paesi delle ex Repubbliche sovietiche, l'Uzbekistan e il Tagikistan con 177.13 e 50.67 dollari pro capite.
Debito cittadini da pagare mondiale
La mappa del debito dei cittadini. Infograficapisano




Americani e coreani dominatori dell'economia del 2017

Questa metodologia analizza la forza economica di un brand rispetto alla sua capacità di incidere sia sul sistema economico nazionale che in quello mondiale. Indubbio il predominio globale delle aziende che vendono tecnologia e derivati con Google il marchio più grande del mondo  in cima a questa classifica. Esistono poi aziende "stabili" come la Shell, la Bmw e la Samsung in posizioni dominanti. Altre invece come l'italiana Eni, Santander e Vodafone in situazioni di crisi con diminuzione di fiducia.

Le Banche e i segmenti di servizi finanziari sono i brand più conosciuti a livello nazionale e internazionale con la Cina che si aggiudica il primato della Banca più grande del mondo. Poi ci sono le Compagnie che vendono petrolio e gas che occupano grandi fette di mercato in miliardi di dollari. Anche le industrie che producono beni vari di consumo dai mobili alle automobili dai giocattoli alle bevande godono di molta riconoscibilità e quindi di ampi spazi nelle vendite. È comunque la fotografia di una situazione dinamica perché i dati di un'azienda fluttuano in maniera variabile non solo in funzione della capacità economica, che non è poi il vero capitale di un marchio, ma soprattutto dalla continua fiducia che il consumatore conferisce giorno dopo giorno e l'effetto del riconoscimento di tale brand sugli investitori internazionali.
Multinazionali mondiali i più ricchi
Le più grandi società al mondo. Infograficapisano

Le mete più interessanti ed economiche del 2018


Best in Travel consiglia dieci località da visitare nel prossimo anno. Dall'Arizona con gli spettacolari Grand Canyon alla regione cinese dello Hunan per provare il brivido di attraversare lo straordinario ponte di vetro più lungo del mondo. Dalla bellezza dei paesaggi andini di La Paz ai bisonti del Parco Nazionale di Bialowieza in Polonia. L'atmosfera dei caffè sulla spiaggia di Jacksonville e i sentieri mozzafiato dell'isola di Lanzarote. E molto altro,  tutto rigorosamente studiato per viaggiare e conoscere posti straordinari senza spendere una fortuna.
10 Viaggi località da visitare 2018
I migliori viaggi del 2018. Infograficapisano

Tutte le rotte del petrolio e del gas che portano all'Italia

Il Rapporto Med 2017 ha posto al centro del dibattito anche il tema della strategia energetica nazionale. In totale i Paesi fornitori sono 25 e in questa infografica sono stati evidenziati i soli Paesi dell'area Mediterranea che forniscono petrolio e gas naturale con le relative percentuali di fornitura. Poi sono inseriti i corridoi di trasporto vecchi e nuovi e i flussi veicolati dalle metaniere. Tre le grandi aree di fornitura interessate il Medio Oriente 38%, il Mar Caspio 21% e il Nord Africa 10%.

Un Paese instabile come la Libya ci rifornisce del 30% di gas naturale insieme alla Russia che ci vende il 41% della preziosa fonte di energia che rappresenta la transizione verso un mix energetico a basso contenuto di carbonio. Per il petrolio invece il maggior fornitore è l'Iraq, Paese in "zona calda" con il 19% e al secondo posto la repubblica caucasica dell'Azerbaigian con 14%. Il 35% proviene da altri Stati fuori dal Mediterraneo. Molti gli investimenti miliardari in nuove pipeline, i corridoi di forniture, con progetti e costruzioni sia dal Nord Africa che dal Mar Caspio. Interessante il Progetto Elmed, un cavo elettrico sottomarino tra Tunisia e Italia, che sfrutterà le grandi risorse eoliche e solari del Nord Africa.
Petrolio gas Italia Mediterraneo
Tutte le rotte del petrolio e del gas. Infograficapisano

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