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COP26 dodici giorni per salvare il pianeta Terra

Le strategie globali per contrastare i cambiamenti climatici alla COP26

Ormai tutti sappiamo che il cambiamento climatico è strettamente legato alle emissioni globali di gas serra nell'atmosfera e che la causa primaria di questo danno è l'impiego di combustibili fossili. Sappiamo anche che a queste fonti è legata la produzione dell'energia necessaria al riscaldamento, ai trasporti e ai processi produttivi dell'industria ed è comprensibile la grande difficoltà che i governi mondiali hanno nel prendere provvedimenti importanti ma necessari. per ridurre veramente l'inquinamento e contenere così i cambiamenti climatici che sconvolgono molte aree del pianeta.

Sappiamo che per poter aumentare le possibilità di limitare l'aumento delle temperature medie di 2°C  bisogna riportare il dato a livelli preindustriali e limitarli a 1,5°C. In questo primo ventennio del 2000 siamo arrivati al massimo picco di emissioni globali e ora dobbiamo invertire la tendenza e creare una discesa. L'obiettivo è quello di arrivare con le emissioni nel 2050 inferiori del 40/70% rispetto al 2010 e in proiezione a zero nel 2100.

In questa infografica è molto chiaro che l'escalation del gas serra dal 1860 ad oggi è dovuta principalmente dalle attività umane. È un'elaborazione del rapporto di EEA "Shaping the future of energy in Europe: Clean, smart and renewable" e evidenzia i dati dell'inquinamento globale modellando un futuro di energia pulita, intelligente e rinnovabile. È chiaro il picco del 2020 e l'impatto sul futuro e anche che, secondo i dati Epa, il più grande inquinatore del mondo con il 30% di emissioni è la Cina.

Infografica Energia e Mitigazione dei cambiamenti climatici. Per Aggiornamenti Sociali. ©infograficapisano RIPRODUZIONE RISERVATA
Che cosa è la COP26
È una conferenza 2021 delle Nazioni Unite che si tiene dal 31 ottobre al 12 novembre in Scozia a Glasgow sotto la presidenza del Regno Unito a cui partecipano i leader di 190 paesi con il tema del contenimento delle emissioni e sui cambiamenti climatici. Ai leader e alle delegazioni dei Paesi partecipanti si uniscono 30 mila tra delegati, rappresentanti di governo, capi di Stato, imprese, attivisti, ecologisti e cittadini per dodici giorni di negoziati per concordare un piano d’azione coordinato per affrontare il cambiamento climatico. Per capire di più è necessario guardare indietro a un’altra COP a quella di Parigi

Nel 2015 ci fu la prima COP 21 con l'Accordo di Parigi con l’impegno di puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5 gradi e i Paesi concordarono che ogni 5 anni avrebbero presentato un piano aggiornato che rifletteva la loro massima ambizione possibile. Quest'anno l'appuntamento di Glasgow con la COP26 è l'occasione d'oro per aggiornare i piani di riduzione delle proprie emissioni dopo la grande pandemia di Covid-19.

L'inquinamento atmosferico delle polvere sottili
Il decennio fino al 2030 sarà cruciale perché gli impegni di Parigi non sono sufficienti a limitare il riscaldamento globale (tradurrebbero in un riscaldamento ben superiore ai 3 gradi entro il 2100 rispetto ai livelli preindustriali) per questo il vertice sarà decisivo per il futuro del pianeta. Se non invertiremo ulteriormente, le temperature continueranno a salire e l'obiettivo non sarà raggiunto. I negoziati sul clima costituiranno il più grande vertice internazionale che il Regno Unito abbia mai ospitato.
Allarme climatico in Cina
Una missione americana che analizza il ghiaccio del Polo Nord (Foto: NASA/Kathryn Hansen)

Disastri ecologici per l'affondamento di petroliere vicino alle coste
Ogni Paese presenterà una serie di ulteriori obiettivi di riduzione entro il 2030 che sono:
 
Accelerare il processo di fuoriuscita dal carbone

Ridurre la deforestazione

Accelerare la transizione verso i veicoli elettrici

Incoraggiare gli investimenti nelle rinnovabili

Il vertice mira anche a lavorare e cooperare con i Paesi più esposti e già colpiti dai cambiamenti climatici e metterli in condizioni di:

Proteggere e ripristinare gli ecosistemi

Costruire difese, sistemi di allerta, infrastrutture e agricolture più resilienti per contrastare la perdita di abitazioni, mezzi di sussistenza e persino di vite umane. 

Per raggiungere i primi due obiettivi, i Paesi sviluppati devono mantenere la promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari l’anno in finanziamenti per il clima entro il 2020-21 (un anno di ritardo viaa causa del Covid-9). Le istituzioni finanziarie internazionali dovrebbero fare la loro parte così come tutti e lavorare per liberare le migliaia di miliardi che la finanza pubblica e quella privata dovranno impiegare per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette globali. 

COP26 la più grande sfida del millennio
Tutto questo è possibile solo con nuove politiche green e il radicale investimento in opzioni nuove e più pulite. Ciò potrebbe significare che tutti i veicoli stradali diventeranno elettrici nei prossimi decenni, tutti i tetti saranno ricoperti da pannelli solari, tutti gli edifici isolati termicamente per prevenire la perdita di calore e tutti i prodotti progettati per durare più a lungo e che possono essere riutilizzati e riciclati facilmente. Potrebbe anche significare cessare le sovvenzioni per i combustibili fossili. Molti paesi continuano a sovvenzionarli, nonostante i ripetuti impegni per eliminare gradualmente tali sussidi nel futuro.
I ricercatori del Danish Meteorological Institute sul ghiaccio marino ridotto a pozzanghera. Foto di Steffen M. Olsen/Twitter
Anche gli orsi polari come vittime del riscaldamento globale
La desertificazione di molte aree del pianeta è direttamente legata al riscaldamento globale
Le fiamme nelle foreste di Kabylie, regione dell'Algeria (Ryad Kramdi)

Anche L'Europa colpita da frane e smottamenti. L'ultimo grave in Germania

La siccità avanza provocando desertificazioni in molte aree dell'Africa. Foto Fao

Le fiamme nel villaggio di Pefki, sull'Isola di Evia. Foto Angelos Tzortzinis/Afp

Un oleodotto ha provocato una fuoriuscita di petrolio inquinando oltre 30 km di spiagge e una palude protetta sulle coste di Orange Country California Photo Afp

Fonte COP26 https://ukcop26.org/it/iniziale/©nfograficapisano. RIPRODUZIONE RISERVATA

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