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Il patrimonio artistico, ricchezza e orgoglio dell'Europa

L'arte vissuta e l'arte percepita. Il patrimonio storico, artistico e culturale dell'Europa rappresenta la grande ricchezza del continente che unisce più di qualsiasi Trattato internazionale.

Molti cittadini europei hanno certamente la percezione di vivere in un continente straordinariamente ricco di cultura e di arte, ma conoscere più da vicino i loro sentimenti e le loro idee rispetto al futuro delle nuove generazioni e soprattutto alla tutela e alla conservazione di tale patrimonio millenario sarebbe utile, per una migliore visione d'insieme dell'Unione fatta di molti Stati e culture differenti. A questo ci ha pensato la Commissione Europea con un'indagine condotta sui cittadini di tutte le nazioni appartenenti alla UE con un questionario molto dettagliato con il fine di approfondire lo stato d'animo e il grado di consapevolezza della grande ricchezza del patrimonio culturale, storico e artistico presente nel vecchio continente.

In questa infografica, elaborata per la rivista Aggiornamenti Sociali, una sintesi delle domande di questa ricerca condotta per capire l'orientamento e la consapevolezza del valore del grandissimo patrimonio storico, culturale e artistico. Interessante il dato della percezione di vivere accanto a monumenti e opere d'arte con la Svezia che risponde positivamente all'87% mentre l'Italia che possiede il maggior numero di siti Unesco al mondo, 58, resta in coda come penultima con un 67% di vita percepita e vissuta accanto all'arte addirittura al di sotto della Media UE che è di 73%.

I risultati mostrano che la maggior parte dei cittadini dell'Europa vive a contatto quotidianamente con il patrimonio culturale e più di sette persone su dieci dichiara di risiedere vicino a qualche forma di patrimonio culturale come siti storici, musei, eventi tradizionali o festival; che la maggioranza considera questo patrimonio importante non solo per sé stesso ma per la comunità intera, per il proprio paese e per tutta l'Europa nel suo insieme; che quasi nove su dieci pensa che questo valore dovrebbe essere insegnato nelle scuole e che tre quarti ritiene che le autorità pubbliche dovrebbero destinare maggiori risorse al patrimonio culturale europeo e infine che più di due terzi desidera saperne molto di più.
Una sala del Museo del Louvre a Parigi
La percezione dell'arte vissuta
In tutta la UE la maggioranza degli intervistati ha dichiarato di aver visitato un monumento storico o un sito, che ha partecipato a un evento tradizionale o visitato un museo o una galleria, anche se in realtà c'è molta differenza tra un paese e l'altro. Ad esempio, quasi nove intervistati su dieci in Svezia hanno visitato un museo o una galleria nell'ultimo anno, rispetto a quattro su dieci intervistati in Romania. La maggior giustificazione per la poca partecipazione è soprattutto la mancanza di tempo, mentre poco più di un terzo fa riferimento a costi troppo elevati e poco più di tre su dieci dicono che la mancanza di interesse è il principale ostacolo all'accesso ai siti o alle attività del patrimonio culturale.
Una sala del Museo del Prado a Madrid
La forza della storia e della cultura europea
Il patrimonio culturale è considerato una forza positiva in Europa. Vivere vicino al patrimonio culturale può dare un senso di maggiore appartenenza all'Europa e non solo può migliorare la qualità della vita oltre a creare posti di lavoro, ma anche suscitare un certo orgoglio di appartenenza sentimento questo non solo legato al proprio paese ma anche rispetto al patrimonio dei paesi vicini. La maggioranza è inoltre concorde anche sulla cultura e sull'importanza determinante degli scambi culturali perché rafforzano il senso di "europeismo" oltre che a sviluppare una maggiore comprensione, accrescimento personale e tolleranza reciproca.
Piazza San Marco a Venezia e l'Acquedotto Romano di Segovia
La protezione del patrimonio dipende anche da noi
Gli intervistati sono propensi a pensare che le autorità dovrebbero fare molto di più per proteggere il patrimonio e in particolare le autorità nazionali e quattro su dieci pensano che l'Unione Europea dovrebbe agire di più in questa direzione e un terzo pensa che gli stessi cittadini dovrebbero attivarsi responsabilmente in questo settore.
Le nuove generazioni e la rete
Le opinioni dei giovani nella fascia 15-24 anni sono variabili. Sono i più inclini ad ammettere la mancanza di interesse come principale barriera alla visita di siti del patrimonio culturale o alla partecipazione ad eventi, ma sono in realtà anche i più propensi alla partecipazione se questa scelta può influenzare la destinazione delle loro vacanze. Questa fascia di età è anche la più assidua su Internet per scopi di ricerca di contenuti sul patrimonio culturale e sono i più propensi a pensare che l'Unione Europea come istituzione dovrebbe fare molto di più per la tutela dei beni, seguito da vicino dalle autorità nazionali e dai cittadini stessi.
Il David di Michelangelo a Firenze e il Museo Van Gogh di Amsterdam

Più in generale, nell'analisi socio-demografica, gli intervistati under 55 hanno più probabilità di aver partecipato a una qualche forma di patrimonio culturale nell'ultimo anno e che però sono più propensi a segnalare almeno un ostacolo o un problema alla partecipazione. L'analisi mostra infine che questa generazione ha un atteggiamento molto positivo e responsabile nei confronti del patrimonio culturale europeo e rispetto ai più giovani si espone di più in maniera personale con deciso coinvolgimento e dichiara che vivere vicino o all'interno di u continente con un tale patrimonio culturale e nello stesso tempo esserne coinvolti denota atteggiamenti e rafforzamento del concetto di unione di culture e popoli.

Il Sarcofago di Carlo Magno nella Cattedrale di Aquisgrana
Corridoio delle statue nella Galleria degli Uffizi di Firenze
Commisione Europea, Special Eurobarometer 466, Cultural Heritage. ©infograficapisano RIPRODUZIONE RISERVATA

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