INFOGRAFICA E DINTORNI

INFORMATION GRAPHICS E COMUNICAZIONE VISIVA

Le 17 Terre Rare vitali per lo sviluppo della tecnologia

Molte di queste Terre furono scoperte all’inizio dell’800 quando si capì che alcuni minerali ne ospitavano altri sotto forma di ossidi con proprietà uniche e straordinarie. Questi ossidi puri per essere estratti dai minerali devono subire processi di separazione dal minerale-madre e raffinazione per essere poi convertiti in leghe per l'uso. Vista la simbiosi naturale con determinati minerali non esistono al mondo scrigni di sole Terre Rare ma classiche miniere di estrazione. Queste preziose Terre Rare sono 17 e sono tutte con straordinarie proprietà elettrochimiche, magnetiche e ottiche simili tra loro che le rendono indispensabili in tutti i settori dell'alta tecnologia, eclatante che per uno smapthone ne vengano utilizzate 16 su 17.

Elaborazione dati e infografica Bruna Pisano ©RIPRODUZIONE RISERVATA
INFOGRAFICA. I GIACIMENTI DI TERRE RARE NEL MONDO. Le aree dove esistono i principali giacimenti primari e secondari con altri tipi di depositi. La Cina possiede il maggior numero di miniere e aree dove vengono estratte e processate col dominio assoluto della produzione mondiale di Terre Rare.
 
Terre Rare ma non sempre rare. La definizione rare non viene usata per indicarne una carenza, ma per sottolineare gli alti costi legati alla ricerca, all'estrazione e alla catena di produzione. Soprattutto il costo ambientale delle miniere e dei processi di separazione che prevedono l’uso di solventi acidi come il cloridrico e il nitrico che possono inquinare le falde acquifere; il costo dei rischi dovuti alla radioattività di alcuni minerali che contengono Torio e Uranio che richiedono uno smaltimento speciale; il costo dell'elevato consumo energetico durante la raffinazione che è ad alta intensità con forti emissioni di carbonio, tutte queste problematiche hanno portato alla concentrazione della produzione e lavorazione esclusivamente in alcune aree precise del globo.

Le Magnifiche 17 della Tavola Periodica. Lantanio Cerio Prasedomio Neodimio Promezio Samario Europio Gadolinio Terbio Disprosio Olmio Erbio Tulio Itterbio Lutezio Scandio Ittrio. Si dividono in Terre Rare Leggere LREE Low Rare-Earth Elements dal Lantanio al Promezio, Terre Rare Medie MREE dal Samario all’Olmio e in Terre Rare Pesanti HREE dall'Erbio al Lutezio

Dagli hard disk ai satelliti alla Difesa. Se per uno smartphone ne servono 16, si  può intuire il valore intrinseco e, nonostante rappresentino solo l’1% del peso dell'oggetto, sono tutte e 16 determinanti per il suo funzionamento. In piccole quantità vengono usati Lantanio, Neodimio, Terbio, Gadolino e altre che hanno il compito della visualizzazione dei colori, della ripoduzione di suoni o i sistemi di vibrazione e degli obiettivi delle fotocamere.

Le troviamo nell'elettronica avanzata come negli hard disk dei computer, nei touchscreen, nelle fibre ottiche, nei laser, in apparecchiature mediche. Le leghe di Neodimio per i magneti nelle cuffie e negli altoparlanti, composti del Fosforo di Europio, Cesio, Terbio e Gadolinio negli schermi Tv, come composti nel vetro delle ceramiche, leghe del Samario e Cobalto compongono magneti per gli strumenti musicali elettrici. L'Ittrio, l'Europio e il Terbio sono essenziali per creare colori vivaci per schermi LED e illuminazione. Persino due Terre Rare l'Europio e il Terbio vengono usate nella stampa delle banconote come anticontraffazione.

Sono vitali anche per il green. Il Neodimio e il Disprosio sono fondamentali per realizzare magneti ad alte prestazioni in grado di resistere a temperature estreme, utilizzati poi nei veicoli elettrici, il Lantanio svolge un ruolo fondamentale nelle batterie delle auto ibride, nelle turbine eoliche. I pannelli solari si affidano a questi metalli per migliorare l'efficienza e le alte prestazioni per raggiungere obiettivi di riduzione della CO2 nell'atmosfera. Non solo elettronica di consumo ma anche l'industria della Difesa fa uso di queste Terre per applicazioni avanzate, come sistemi di guida missilistica, motori a reazione, aerei da combattimento, droni di ultima generazione, industria aerospaziale e comunicazioni satellitari.

I satelliti della Starlink di Elon Musk
I GIACIMENTI PRIMARI E I DEPOSITI MONDIALI

Il dominio assoluto della Cina sugli ossidi. Il percorso della Cina verso la supremazia risale agli anni '80, quando il leader Deng Xiaoping ebbe la capacità di immaginare cosa sarebbe stato il futuro del mondo. Disse: "Il Medio Oriente ha il petrolio; la Cina ha le Terre Rare". Riconoscendo l'importanza strategica di questi metalli, i cinesi iniziarono a puntare sulla produzione degli ossidi, sovvenzionando il settore industriale, facendo costruire infrastrutture e formando competenze, consentendo a molti produttori d'indebolire i concorrenti internazionali, grazie a normative ambientali spesso lassiste e a bassi costi di mano d'opera, e portare fuori mercato molte attività minerarie nel resto del mondo.

La Cina è oggi leader mondiale indiscusso nel settore, rappresentando dal 2023 oltre i due terzi della produzione globale. Detiene quasi il monopolio della separazione e lavorazione, che sono la fase integrante della filiera di fornitura, con numeri da brividi come il 90% della lavorazione, il 99,9% dei metalli pesanti delle Terre Rare con importazione e trasformazione di metalli provenienti da altri Paesi, il 92% della conversione di Terre Rare in leghe e l'88% della produzione di magneti. La Cina oggi si è effettivamente affermata come un attore dominante e indispensabile nella filiera globale e nonostante gli sforzi di diversificazione è probabile che con questi numeri rimanga tale per il prossimo futuro.

CINA. I minerali sono presenti in numerose aree minerarie: Miniera di Baiyun Ebo, Miniera di Shandong Weishan, Miniera di Suining, Miniera di Jiangxi, Miniera di Hunan e Miniere di sabbie costiere lungo tutta la costa.  

La Miniera di Baiyun Ebo è la più grande miniera di Terre Rare del mondo è nella regione di Baotou nella Mongolia Interna e ospita un enorme polo industriale dedicato esclusivamente alla produzione e alla lavorazione. È uno dei più grandi depositi mai scoperti e dal 2005 fornisce il 45% della produzione globale. Dai satellititi sono visibili due miniere circolari a cielo aperto, così come un certo numero di bacini e cumuli di decantazione. Il minerale che ospita gli ossidi è il ferro e se ne estrae 35 milioni di tonnellate. I minerali delle miniere Weishan e Suining sono composti principalmente da Bastnasite e da Barite facili da separare. Anche le sabbie costiere sono ricche lungo tutta la costa del Mar Cinese Meridionale e le coste dell'isola di Hainan e dell'isola di Taiwan possono essere considerate la Costa d'oro per i loro antichi depositi di sabbia sedimentata.

Foto satellitare dell'area mineraria più grande del mondo Baiyn Ebo nella Mongolia Interna Cinese. CINA By NASA Earth Observatory

STATI UNITI. La Mountain Pass Rare-Earth Mine and Processing Facility è il più grande deposito di minerali degli Stati Uniti ed è anche l'unica struttura di estrazione e lavorazione di Terre Rare. Di proprietà di MP Materials, è una miniera a cielo aperto sul fianco meridionale della catena montuosa Clark in California a 85 km a sud-ovest di Las Vegas nel Nevada. Nel 2020 solo questa miniera ha fornito il 15,8% della produzione mondiale di ossidi. Gli Stati Uniti hanno intensificato gli sforzi per rafforzare sia la produzione nazionale che le capacità di lavorazione, assegnando milioni di contratti ad aziende come Lynas Earths e MP Materials per costruire i propri impianti di separazione e lavorazione.

Mountain Pass Rare Earth Mine and Processing Facility, Mountain Pass, San Bernardino Co., California (Image credit: MP materials.com)
BRASILE. Il progetto Araxá, nella regione del Triângulo Mineiro e dell'Alto Paranaíbasi nel Minas Gerais ospita una grande giacimento di Niobio e di elementi di Terre RareCirca l'80% di tutto il Niobio venduto nel mondo viene estratto da questa area e prodotto dalla Compagnia Brasiliana di Metallurgia e Miniere (CBMM). Il Niobio prodotto viene esportato in più di 50 Paesi ed è destinato principalmente alle aziende siderurgiche. Viene utilizzato principalmente nella produzione di acciai speciali e superleghe, perché funziona come un “esaltatore”, bastano infatti appena 400 grammi per tonnellata per produrre un acciaio più leggero e resistente.

INDIA. L'impianto di separazione dei minerali di Chavara si trova a 85 km dalla capitale del Kerala ed è uno dei migliori depositi di sabbia minerale del paese i rinomati minerali di grado "Q". Quest’area contiene fino al 40% di minerali pesanti in una zona di 23 km nella fascia costiera di Neendakara e Kayamkulamed ed è ricca di Ilmenite, Rutilo, Zircone, Sillimanite. 

L'impianto di separazione con semoventi di Chavara in India

RUSSIA. Lovozero & Khibina complexes. Il massiccio del Lovozero è una catena montuosa della penisola di Kola, si trova nell'oblast di Murmansk è situato tra i laghi Lovozero e Umbozero. A nord del massiccio si trova l'insediamento di tipo urbano di Revda. Geologicamente l'area è composta da rocce alcaline nefelina-sieniti e in questa area si trova il giacimento di Terre Rare di Lovozero, che ha enormi riserve di Tantalio, Niobio, Cesio, Cerio e altri metalli come lo Zirconio.

AUSTRALIA. La miniera di Mount Weld è a 30 km a sud di Laverton è dal 2011 uno dei grandi depositi dell'Australia. È di proprietà del produttore australiano Lynas Corporation che ha trasferito in Malesia la trasformazione degli ossidi in alcuni stabilimenti tra cui quello di Pahang.

Lynas Rare earths, dalla miniera di Mount Weld in Australia
THAILANDIA. Thai Peninsula. In queste aree sono state studiate la geochimica e la mineralogia dei numerosi giacimenti di Terre Rare. La Monazite e Xenotime sono importanti minerali presenti in depositi di Stagno e Tungsteno di tipo primario e secondario. La Thailandia meridionale ha i più alti contenuti di metalli refrattari e la produzione di ossidi nel 2024 è stata di circa 13.000 tonnellate.

BURUNDI. Il Gakara Project situato nella provincia di Bujumbura, è uno dei giacimenti di Terre Rare di più alta qualità al mondo ed è l'unica miniera di queste terre in produzione in Africa. L’area con Carbonite contenente ossidi fu scoperta dai belgi nel 1936 nei pressi di Gakara un'area tra la Tanzania e il Kenia. l progetto Gakara è esteso su 135 km², si trova all'interno della Kibaran Fold Belt, una sequenza altamente ricca di Graniti, Granitoidi e rocce meta-sedimentarie e meta-vulcaniche e di rocce del Mesoproterozoico. La miniera è gestita da Rainbow Rare Earths, che detiene il 90% delle quote del progetto, mentre il restante 10% è detenuto dalla Repubblica del Burundi. Queste vene mineralizzate a cielo aperto del Gakara Project si separano facilmente dalla roccia ospite e si adatta allo scavo manuale perché affiorano in superficie su pendii ripidi o incisioni fluvialie si estendono lateralmente per decine di metri senza bisogno di perforazione e brillamento. Le REE magnetiche estratte sono principalmente Neodimio, Praseodimio e Disprosio in un concentrato di alta qualità con una percentuale media estratta del 58% di ossidi di Terre Rare.

The Gakara rare earth project site is located 20km south-southeast of Bujumbura, in Burundi. Image courtesy of Rainbow Rare Earths Limited.

La sfida globale delle rotte commerciali continentali

Tra Nord e Sud del mondo la principale rotta di scambio commerciale è il Canale di Suez, il passaggio marittimo che collega l’Oceano Indiano al Mar Mediterraneo attraverso il Mar Rosso. La grave situazione internazionale che vede focolai di guerre che coinvolgono oltre il cuore del continente anche il Medio Oriente, ha posto il problema della sicurezza e della continuità delle attuali rotte commerciali di tipo marittimo. Nella scacchiera mondiale dove giocano Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Paesi con economia in crescita come Cina India Iran, questa necessità di mantenere le linee del commercio internazionale si trasforma anche in una sfida strategica di predominio geopolitico.

INFOGRAFICA LA SFIDA DEI CORRIDOI, LE NUOVE ROTTE. Nel quadrante eurasiatico e Medio Orientale vengono messi in evidenza i corridoi commerciali ritenuti più strategici di cui alcuni esistenti, altri in fase di costruzione o ancora in progetto. INSTC da San Pietroburgo a Mumbai, CER Express da Duisburg a Shanghai via Mosca, TRACECA TRAnsport Corridor Europe-Caucasus-Asia e il terzo IMEC dall’India all’Europa attualmente in stallo.

Infografica corridoi strategici; grafica di Bruna Pisano ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel continente eurasiatico per superare le crisi internazionali alcuni Paesi hanno proposto nuove vie di trasporto terrestre recuperando vecchi tracciati ferroviari già esistenti. Alcuni tratti non terminati o ridotti a transiti regionali, hanno goduto di nuova vita e compiuto un'accelerazione verso un completamento più articolato. Sono corridoi multimodali, in genere su ferro, che fanno risparmiare i tempi di viaggio delle merci, con meno spese di assicurazione sui carichi e meno pericoli, ma soprattutto consegne puntuali e pianificabili. 

INSTC/INTERNATIONAL NORTH-SOUTH TRANSPORT CORRIDOR

La Russia, strangolata dalle numerose sanzioni occidentali e dovendo abbandonare l'Europa, ha risposto riorganizzandosi attraverso corridoi prevalentemente terrestri a caccia di nuovi e fiorenti mercati del Medio Oriente, verso Est e il Sud del mondo. L'INSTC è il corridoio continentale commerciale Nord Sud per eccellenza di 7.200 chilometri composto da una rete ferroviaria, stradale e marittima che mette in collegamento San Pietroburgo in Russia e Mumbai in India. Si tratta di un vecchio corridoio quasi interamente su rotaia, incompleto, nato da un accordo negli anni 2000 tra Russia Iran e India e a cui hanno aderito altri 10 paesi e che gli indiani attualmente hanno preferito alla nota Via della Seta proposta dalla Cina.

La spedizione attraverso questa rotta richiede 23 giorni rispetto ai 35-45 giorni del Canale di Suez, con un risparmio sui tempi, sui costi assicurativi e con rischi ridotti sul carico merci. L'obiettivo è quello di stabilire linee di trasporto commerciale regolari e interconnesse attraverso una rete di checkpoint in molte città, con un piano settennale di crescita delle spedizioni e con la pianificazione e la creazione di un futuro hub logistico anche sulla costa africana.

INSTC, UN CORRIDOIO SU TRE TRACCIATI

Il primo tratto del corridoio attraversa la parte occidentale della Russia e si collega all'Azerbaigian tramite il checkpoint di Samur, mettendo in comunicazione l’Asia centrale e il Caucaso, passando per la Georgia e la Turchia per raggiungere la Romania e la Bulgaria attraverso il Mar Nero e proseguendo a sud entra in Iran e con il checkpoint strategico di Astara si collega alla ferrovia iraniana.

Il porto commerciale iraniano di Anzali sul Mar Caspio
Il secondo tratto è di navigazione transcaspica, tocca i porti russi Astrakhan, Olya e Makhachkala del Mar Caspio e quelli cruciali come Baku nell’Azerbaigian. Nel 2023, russi e iraniani si sono accordati per la realizzazione del cosiddetto “missing link”, la tratta ferroviaria mancante tra Rasht e Astara, al confine con l'Azerbaigian, progetto in cui Mosca ha investito 1,6 miliardi di euro. A giugno 2024 è stato inaugurato il tratto ferroviario di collegamento di 37 km tra la città iraniana di Rasht e i porti di Bandar Anzali, attualmente free zone, e di Caspian Port. Questi lavori della ferrovia sono finalizzati a migliorare e completare il vecchio collegamento di epoca sovietica tra Astara in Azerbaigian allultimo pezzo di rete integrata tra Russia Azerbaigian e Iran. Infine il collegamento su rotaia fino al porto strategico di Chabahar che, insieme al Terminal Jack, sono attualmente gli unici porti dell'Iran oltre lo Stretto di Hormuz all'esterno del Golfo Persico e direttamente sull'Oceano Indiano.
Il Terminal Jack il porto iraniano sul Golfo Persico all'esterno dello stretto di Hormuz
Il terzo tratto attraversa la parte orientale, passando per le ferrovie del Kazakistan, Uzbekistan e Turkmenistan, per poi agganciarsi direttamente alla ferrovia iraniana attraverso i checkpoint di Sarakhs e Akyayla fino a Teheran e proseguire verso la costa sud sul Golfo Persico nella città-porto di Bandar-e 'Abbas. Nel 2024 Kazakistan, Turkmenistan, Iran e la Russia, per rafforzare ancora questo importante corridoio di trasporto merci, hanno firmato degli accordi di cooperazione commerciale destinati a garantire alle repubbliche dell'Asia centrale uno sbocco e un accesso sicuro ai porti iraniani in direzione poi dei mercati indiani e internazionali. 
La rotta ferroviaria INSTC in territorio iraniano passa per Teheran e Isfahan
GLI INTERESSI INDIANI NELL'ARTICO E LA GUERRA DEL CARBONE

L’India, nonostante gli intenti di aumentare la quota % di energia rinnovabile, oggi importa l’87% di petrolio e quasi il 50% di gas ed è alla ricerca di una fornitura stabile, sicura e soprattutto a buon prezzo e la via terrestre sembra l'ideale perché toglie dalla dipendenza dalle costose e pericolose lunghe rotte marittime esistenti. Le compagnie indiane del petrolio hanno già da tempo interessi e investimenti in Siberia e nell’Artico che rappresenta uno sbocco commerciale interessante, senza dimenticare che la Cina e l’India sono membri osservatori permanenti del Consiglio Artico. L'India dal punto di vista energetico dipende ancora oggi dal carbone termico, utilizzato principalmente per la produzione di elettricità, e dall'INSTC in ottobre è arrivato in India il primo treno carico dalla Russia. Il grande fornitore storico di carbone sono gli Stati Uniti, ma attualmente il governo indiano ha dichiarato in prospettiva di voler importare di più dalla Russia, attraverso l’Asia Centrale e dal tratto marittimo del porto di Chahabar. La Russia messa alle strette dalle sanzioni occidentali, ha fatto una guerra dei prezzi al ribasso e l’India è diventato il secondo acquirente dopo la Cina e Putin grazie a questa politica di forti sconti sulle materie prime si è ritagliato nuove fasce di mercato anche in altri settori diversi come nei mangimi, nell’acciaio, nell’antracite e nel PCI che sono materiali metallici per la siderurgia.

Il primo treno partito in ottobre 2024 dalla Russia diretto in India con un carico di carbone termico

TRACECA/TRANSPORT CORRIDOR EUROPE-CAUCASUS-ASIA

È un programma di trasporto internazionale fondato nel 1993 che coinvolge l'Unione Europea e 12 stati membri delle regioni dell'Europa orientale, del Caucaso e dell'Asia centrale che sono Azerbaigian, Armenia, Georgia, Ucraina, Uzbekistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, e sul l'altro versante occidentale Bulgaria, Moldavia, Romania, Turchia. A seguito della forte crescita della domanda in Eurasia di trasporto su ferro l'Azerbaigian e tutti questi paesi partner hanno intrapreso varie iniziative per aumentare le spedizioni in transito lungo questo corridoio centrale. La soluzione della grave crisi politica del 2023 nella regione del Nagorno Karabakh ha accelerato l’attuazione del progetto di hub regionale azero di trasporto e logistica, essendo uno dei Paesi chiave in molte iniziative anche della Via della Seta cinese.

Cargo azero rotta commerciale TRACECA del porto di Baku sul Mar Caspio

In questo contesto in Azerbaigian c’è stata un'accelerazione nello sviluppo delle infrastrutture, compresa la costruzione di moderne autostrade, aeroporti e nuove linee ferroviarie come la linea ferroviaria Horadiz-Aghband. Sotto la supervisione degli appaltatori turchi, l'Ente delle Ferrovie dell'Azerbaigian CJSC-ADY ha presentato aggiornamenti sullo stato di avanzamento che vede l83% dei lavori di progettazione completato, compreso un tunnel di 1.071 metri della linea ferroviaria internazionale e strategica trans-frontaliera Horadiz-Aghband. Il corridoio Nord-Sud INSTC che mira in futuro a movimentare i previsti grossi volumi di transito merci russo-iraniane è a breve pronto per l’espansione. Dal punto di vista politico la creazione di una nuova cooperazione economica con progetti di sviluppo a lungo termine aiuterebbe a mette sicurezza e dare stabilità in tutto il Caucaso meridionale riducendo il più possibile i rischi di conflitti in quest'area trans-continentale difficile di collegamento Europa-Asia d'importanza strategica.

Completamento lavori della tratta ferroviario TRACECA Horadiz-Aghband in Azerbaigian
CER Express/CHINA-EUROPE RAILWAY EXPRESS

Inaugurata nel 2011 e inserito all'interno del grande progetto cinese della Belt and Road Initiative (BRI), il China-Europe Railway Express (CER Express) è un corridoio di trasporto merci su ferro di circa 11 mila chilometri esclusivamente terrestre. Collega i mercati dell’Unione Europea, passando per 25 Paesi e 219 città fino ad arrivare a toccare 120 città della Cina, con l'obiettivo di offrire un servizio di trasporto commerciale più rapido, sicuro, regolare e poco costoso. Molto malvisto e osteggiato per tante ragioni in tutto l'Occidente non solo per ragioni economiche ma soprattutto per motivi di tipo geopolitico. L'obiettivo sino-russo di voler creare all'interno del continente eurasiatico un blocco fisso strutturale di collegamenti, che fanno a meno dei tratti marittimi, sfuggendo agli affari consolidati delle grandi compagnie assicurative britanniche e al dominio statunitense dei mari e degli stretti, e che crea una forte crescita esponenziale di economie già rampanti come quella cinese e anche di tutto il sud globale, mette in grande apprensione molte cancellerie soprattutto oltreoceano.

La crisi nel Mar Rosso ha reso la rotta marittima del Canale di Suez molto pericolosa e numerose imprese del continente europeo hanno cercato alternative affidabili e soprattutto in grado di fornire stabilità nella lunga catena di approvvigionamento internazionale e la scelta è stata quella di usare il vecchio, più sicuro e più veloce corridoio ferroviario CER/China-Europe Railway Express.

Secondo i primi rapporti pubblicati dalle ferrovie cinesi c’è stato un incremento, col solo dato parziale dei primi due mesi del 2024, dell’uso della tratta del 10%, che vede operativi quasi 3 mila treni con 317.000 container carichi di merci da e verso l’Europa che hanno viaggiato sempre puntuali, con tempi di percorrenza specifici e affidabili soprattutto in sicurezza del carico anche di valore. Senza contare che, siccome il tempo è denaro, il corridoio essendo più veloce fa dimezzare i tempi del transito da Duisburg-Shanghai di 12-21 giorni rispetto alla rotta marittima che oggi varia tra i 35-45 giorni con costi di spedizione triplicati in un solo anno.

La rotta CER Espress China-Europe Railway Express Duisburg-Shanghai via Mosca
IMEC/INDIA-MIDDLE EAST-EUROPE ECONOMIC CORRIDOR

Il progetto ripropone l’antica rotta della “Via delle Spezie” dall’India via Golfo e fino all’Europa interrotta dalla spartizione britannica dell’India nel 1947. Attualmente la guerra Israele/Gaza iniziata a ottobre 2023 e le ricadute destabilizzatrici nell'area hanno bloccato i piani del corridoio IMEC.

Nel settembre 2023 a Nuova Delhi durante il vertice del G20 fu firmato un memorandum d’intesa da Stati Uniti, Unione Europea, Francia, Germania, Italia, India, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita e sotto la guida degli Stati Uniti fu presentato il piano IMEC. Obiettivo collegare l’Unione Europea all’India passando per i Paesi del Golfo fino in Israele che, con il porto di Haifa (attualmente quasi interamente di proprietà della cinese COSCO China Ocean Shipping Company), sarebbe diventato il principale hub commerciale del Mediterraneo. Evidenti gli scopi oltre che economici anche strategici e geopolitici di tutti i partecipanti all'intesa: per gli Stati Uniti contrastare la potenza commerciale della Cina e normalizzare le relazioni tra Arabia Saudita e Israele; per i paesi arabi introdurre la diversificazione dei mercati energetici e acquisire il ruolo regionale di ponte tra Oriente e Occidente; per l’Europa rafforzare la sicurezza economica ed energetica e cementare i legami con il Sud globale promuovendo gli scambi con l’India e con l'obiettivo di far passare alle energie rinnovabili i Paesi del continente asiatico; per l’India la possibilità di assumere un ruolo più centrale nelle catene globali del valore a discapito della Cina. Le parti allepoca si diedero un termine di 60 giorni per presentare un progetto più dettagliato e definito ma sappiamo che, a causa del protrarsi della guerra a Gaza e la destabilizzazione dellarea, tutto il piano ha subìto una battuta di arresto.

L’Arabia Saudita e gli Emirati in prima linea nella realizzazione del progetto e viste le problematiche in corso, facendo valere la forte rilevanza come posizione geografica e potenza finanziaria data dal petrolio, hanno messo in discussione molti degli obiettivi di IMEC, uno tra questi il blocco contrapposto tra Cina e Stati Uniti. Ma soprattutto i bombardamenti e l’invasione di Gaza da parte di Israele hanno ostacolato l'approvazione da parte dei Sauditi, che si sono aperti a IMEC solo a condizione che Gerusalemme accetti l’esistenza dello Stato palestinese. Fino ad oggi sono profonde le differenze di vedute e gli interessi contrastanti tra le parti che hanno portato i Paesi arabi interessati al progetto a mettere in discussione una normalizzazione di quei rapporti con Israele che erano all'interno degli Accordi di Abramo firmati nel 2020 con Trump. Senza il coinvolgimento dell’Arabia Saudita, dove dovrebbe passare la maggior parte del tracciato, sarebbe un corridoio di difficile realizzazione. A febbraio 2024 India e gli Emirati hanno firmato un accordo sul corridoio e Macron ha nominato un inviato speciale per gestire il piano IMEC. Washington e Bruxelles che vedevano nel progetto IMEC un modo per contendere il primato dei cinesi e del progetto BRI, mettendo fuori gioco di fatto l'Iran e arginando l’influenza sino-russa in Medio Oriente, dovranno ancora aspettare. 

Il piano IMEC è sostanzialmente composto da una rete ferroviaria, portuale, cavi digitali sottomarini e idrogenodotti, ovvero condotti ad idrogeno pulito per il raggiungimento anche di obiettivi di decarbonizzazione. Si comporrebbe di due assi portanti: un primo collegamento marittimo orientale tra l’India e il Golfo e un secondo settentrionale tra la penisola arabica all’Europa, collegati a loro volta da una nuova rete ferroviaria integrata a quella già esistente tra il Golfo e il Mediterraneo attraverso la Giordania e Israele. Prevede varie intersezioni 1) EastMed-Poseidon un futuro gasdotto idrogeno con una capacità di 11-20 miliardi di metri cubi/anno che dovrà collegare Israele con l'Italia; 2) l'Interconnettore EuroAsia un cavo elettrico sottomarino da 2GW in costruzione tra Grecia e Israele, completamento previsto nel 2028 (Cipro) e nel 2029 (Israele); 3) il Cavo Blu-Raman: connessione internet sottomarina tra sud Europa e India, Blu collegamento Italia-Israele e Raman tra Giordania e India. Per quanto concerne la rotaia nella Penisola Arabica oltre a quella esistente, la proposta di un nuovo tratto di collegamento ferroviario Duqm-Riyadh dall'Oman alla capitale saudita, e il resto della ferrovia del GCC dovrebbe essere portato a termine nel 2030.

Non è escluso che con l'elezione del 6 novembre di Trump alla Casa Bianca, proprio in virtù degli Accordi di Abramo firmati nel suo mandato precedente, riprenda quota il progetto IMEC, con però altre difficoltà sopraggiunte nel frattempo come gli accordi di pace tra l'Arabia Saudita e l'Iran mediati dalla Cina e firmati nel 2023, l'ingresso degli Emirati Arabi Uniti, l'Arabia Saudita, Turchia e l'Iran nella nuova nascente galassia economico-monetaria dei Paesi Brics a trazione russo-cinese-indiano e soprattutto la guerra in Israele.

La posa in opera del tratto ferroviario INSTC in Iran

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