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Napoleone, 1821-2021 il bicentenario dell'Imperatore

NAPOLEONE BONAPARTE, IL BICENTERARIO DELL' IMPERATORE DEI FRANCESI. 1821-2021 L'ANNO NAPOLEONICO 

Il 5 maggio la Francia commemora il bicentenario della morte dell'Imperatore dei francesi avvenuta alle ore 17,49 in esilio nella sperduta isola Atlantica di Sant'Elena.

Impossibile raccontare la storia anche breve di un personaggio così unico, infatti la sua figura ha ispirato artisti, letterati, musicisti, politici, filosofi e storici, dall'Ottocento fino ai giorni nostri.

Bonaparte valica il Gran San Bernardo, il ritratto equestre di Napoleone Bonaparte di Jacques-Louis David tra il 1800 ed il 1803.
GRANDE E TEMERARIO GENERALE

Amato o odiato sicuramente un mito indelebile che ha attraversato tutto il XIX e XX secolo, Napoleone Bonaparte ha certamente segnato con le sue riforme la storia, la cultura e le istituzioni dell'Europa moderna schiacciata dalle grandi vecchie e ammuffite monarchie che riusciranno, tutte insieme, alleandosi in una "Settima coalizione" (Regno Unito, Russia, Prussia, Austria, Svezia, i Paesi Bassi, il Regno di Sardegna, Spagna, Portogallo ed un certo numero di stati tedeschi) a sconfiggerlo in un'ultima battaglia e dopo la sua caduta, il Congresso di Vienna ristabilì in Europa i vecchi regni pre-napoleonici detta Restaurazione

LA CREAZIONE DEI LICEI

Certamente diffuse, o impose a seconda dei punti di vista, nel continente i fondamenti della Rivoluzione francese, gettando le basi per gli Stati moderni, attraverso molte riforme, tra cui quella del sistema giuridico (confluita nel Codice Napoleonico), che introdusse chiarezza e semplicità delle norme e pose le basi per il moderno "Codice civile" insieme ad altri interventi legislativi. Si occupò, tra una battaglia e l'altra, anche di scuola con creazione dei licei statali, scuole riservate ai giovani di buona famiglia o di eccezionale talento, i licei napoleonici erano, come oggi, pubblici e finanziati dalle tasse e con investimenti del governo così come i docenti erano dipendenti dello Stato. 

LE TRE VITE

L'ASCESA AL POTERE da giovane generale nato in un'isola, la Corsica, da una famiglia italiana, con le sue battaglie militari sui campi con la sua armata nella campagne soprattutto in Italia.
LE CONQUISTA MILITARI in vent'anni in giro per l'Europa, grazie al suo sistema di alleanze e a brillanti vittorie, conquistò e governò larga parte dell'Europa continentale fino alla creazione dell'Impero e all'incoronazione nel 1804 a Imperatore dei Francesi e le 1805 nel Duomo di Milano come Re d'Italia.
IL DECLINO e la prigionia prima all'Isola d'Elba e poi dopo il suo rocambolesco ritorno e la sconfitta di Waterloo, l'esilio finale in un'isola sperduta nell'Atlantico, sotto controllo dei britannici a Sant'Elena, tre facce di un mito a cavallo tra rivoluzionario e leader autoritario.

Incoronazione dell'Imperatore di Jacques-Louis David 1806

NAPO'S SISTERS

Ebbe una famiglia ingombrante 4 fratelli Giuseppe, Luciano, Luigi e Girolamo; le 3 sorelle Elisa, Paolina, Carolina e uno zio monsignore, di cui si dovette occupare tutta la vita e a cui dovette sempre trovare un'occupazione di prestigio con distribuzione di ruoli e regni. Delle tre, Paolina forse la più bella e la meno politica, si sposò in seconde nozze con il principe Camillo Borghese e fu spedita fra l’altro a fare la "prefettessa" a TorinoPaolina non si curava di politica ma fu l’unica a non abbandonare il fratello detronato, vendette i gioielli per aiutarlo e andò anche a trovarlo all’Isola d’Elba, insomma, come spesso accade, questa donna criticata per i suoi costumi disinvolti per l'epoca, mostrò molto più fedele e riconoscente degli altri fratelli.

Paolina Borghese opera del Canova del 1805 alla Galleria Borgese di Roma

LA STELE DI ROSETTA

La più grande conquista della spedizione in Egitto di Napoleone non fu né militare e né politica, ma archeologica e scientifica: il ritrovamento da parte di un capitano francese Pierre-Francois Bouchard nella città portuale di Rosetta (oggi Rashid) nel delta del Nilo nel 1799 mentre scavava una trincea, una strana pietra di granito scuro di 760 kg poi chiamata la Stele di Rosetta, che riportava 3 diverse grafie: geroglifico, demotico e greco. Una scoperta straordinaria che ha permesso a Jean François Champollion detto Champollion il Giovane (1790-1832), archeologo ed egittologo francese che conosceva nove lingue (latino, ebraico, greco, arabo, siriaco, caldeo, copto, persinao e sanscrito) di capire e "decifrare" nel 1822 i geroglifici, aprendo la strada allo studio della storia dell'Antico Egitto. La Stele di Rosetta fin dal 1802 è esposta al British Museum a causa della sconfitta della Francia nella guerra contro l'Inghilterra e dal 2003 l'Egitto chiede la restituzione dell'opera. Al Museo del Cairo esiste attualmente una copia.

La Stele di Rosetta British Museum

LE SEI BARE

Napoleone riposa oggi in un monumento posto in una cripta ricavata nel pavimento della chiesa di Saint-Louis des Invalides a Parigi, esattamente sotto la cupola dorata terminato nel 1861, che consiste in un grande sarcofago di porfido rosso della Finlandia, contenente sei bare entro cui è stato chiuso il corpo di Napoleone: dalla più interna alla più esterna: una bara in lamiera, una in mogano, due bare in piombo, una in ebano e l'ultima in legno di quercia. Cirocnda il sarcofago dell'Imperatore un loggiato circolare decorato con statue raffiguranti dodici Vittorie.

LA DONAZIONE DI HITLER

Esiste una maschera funebre, il cui calco sull’originale venne eseguito dal medico còrso Antommarchi e dal medico inglese Francis Burton, ed è conservata presso l'Accademia degli Euteleti a San Miniato, in provincia di Pisa, città dalla quale la famiglia Bonaparte aveva origine. All'interno della cripta è presente anche la tomba del figlio di Napoleone, Napoleone Francesco, il cui corpo fu qui trasferito da Adolf Hitler nel 1940 dalla Cripta dei Cappuccini di Vienna, dov'era sepolto come tutti i membri della casa d'Austria come dono ai francesi, dopo l'occupazione all'inizio della Seconda Guerra Mondiale.  

Il monumento nella chiesa di Saint-Louis des Invalides a Parigi

Certo con questo clima recente di revisionismo, censure, perbenismo e falso conformismo in cui si cerca di rimettere in discussione azioni, fatti, episodi, miti e personaggi del passato rapportandoli ingiustamente ai nostri tempi con i nostri valori o disvalori attuali e non considerando che sono figli della loro epoca e della loro storia, oggi posso dire che mi associo ai cugini francesi e posso dire VIVA L'IMPERATORE! 

Bruna Pisano©RIPRODUZIONE RISERVATA

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