INFOGRAFICA E DINTORNI

INFORMATION GRAPHICS E COMUNICAZIONE

I numeri del Recovery plan italiano per ripartire

L'INFOGRAFICA DEL PIANO

Tutti i numeri del Piano di Ripresa e Resilienza - PNRR Italy del governo di Draghi presentato al Consiglio dei Ministri.

Due gli obiettivi chiave: Riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica e Contribuire ad affrontare le debolezze strutturali dell'economia italiana. Gli strumenti sono gli Investimenti in 6 MISSIONI e un grande e ambizioso pacchetto di Riforme strutturali.

Infografica del Recovery plan. Infograficapisano@RIPRODUZIONE RISERVATA
LA STRUTTURA DEL PIANO

 Gli investimenti sono organizzati in 6 Missioni e le Riforme affrontano in modo strutturato tre problemi di fondo: DISUGUAGLIANZA DI GENERE, INCLUSIONE GIOVANILE, DIVARI TERRITORIALI.

Gli investimenti complessivi sono 221,5 miliardi di euro con un 191,5 di RRF e un Fondo Complementare di 30 miliardi. Saranno 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi di prestiti.

Criteri adottati per lo spostamento di progetti nel Fondo Complementare di 30 miliardi: rispetto del budget in presenza di richieste superiori ai 191,5 miliardi del RRF; rispetto tagging digital e green; rispetto DNSH e Aiuti di Stato; scelta di progetti che per complessità, coinvolgimento di una pluralità di attori, potrebbero creare maggiori problemi per la realizzazione entro il 2026.

ALTRE RIFORME

Riforme abilitanti: Orizzontali rispetto alle 6 Missioni e destinate a garantire attuazione e massimo impatto agli investimenti (es: semplificazioni per la concessione di permessi e autorizzazioni, interventi sul codice degli appalti) 

Riforme settoriali: Indirizzate a specifici settori o azioni previste nelle 16 componenti. Finalizzate ad aumentare l'efficienza e rafforzare la gestione degli interventi previsti del piano (es: nuove regole per la produzione di rinnovabili; interventi sul "contratto di programma" per le Ferrovie).

IMPATTO ATTESO SULL'ECONOMIA

Sostegno alla ripresa ciclica, più dinamica e sostenuta nel futuro. 

Aumento della crescita potenziale

-Incrementare la produttività attraverso innovazione, digitalizzazione, investimenti in capitale umano

-La crescita media del Pil nel 2022-2026 sarà del 1,4 punti più alta rispetto al 2015-2019

-Nel 2026 il Pil sarà di 3 punti % più alto rispetto allo scenario di base (senza PNRR)

Estratto dal piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - PNRR Italy
Fonte dati MEF Ministero dell'Economia e delle Finanze aprile 2021. Infograficapisano©RIPRODUZIONE RISERVATA


Il Rinascimento. Raffaello il genio della bellezza

IL MITO RAFFAELLO SANZIO IL PITTORE DELLA GRAZIA E DELLA BELLEZZA PER ECCELLENZA

(6 aprile Urbino 1483-Roma 1520)

Oggi 6 aprile di 501 anni fa, nel giorno del suo compleanno, moriva a soli 37 anni dopo 15 giorni di agonia per forti febbri, Raffaello, il maestro assoluto del Rinascimento italiano. Su questo meraviglioso artista che ha, nella sua breve vita in pratica 10 anni veri di attività, raccontato il suo mondo fatto di recupero del classicismo e reinventato in chiave moderna attraverso il suo talento è molto difficile scrivere in sintesi, molti più bravi ed esperti di me lo hanno fatto e lo faranno ancora, ma oggi ci tengo a scrivere alcune cose per ricordarlo.

Particolare della Scuola di Atene, autoritratto

LA PRIMA STARTUP DEL 1450

Mi voglio soffermare sulla sua visione moderna del ruolo dell'artista, fu il primo a organizzare attorno a sé una scuola di artisti che collaboravano con lui, sotto la sua rigida supervisione, per poter così far fronte alle tante commesse intraprese da consegnare ai committenti visto il suo enorme successo. Creò una tale "scuola di maniera" che poi alla sua morte prematura porterà lo stile raffaellesco attraverso i suoi allievi in tutta Italia.

IL SACCO DI ROMA

Quando con la discesa dei Luterani, i famosi Lanzichenecchi, con il Sacco di Roma (1527 per fortuna dopo la sua morte), che tra l'altro oltre a uccidere rubare stuprare e dare fuoco alla città, vollero incidere per sfregio il nome di Lutero sui capolavori del Vaticano, la scuola si sciolse e fuggendo i maestri, che avevano accompagnato Raffaello in vita, portarono il suo stile il "Rinascimento Italiano" oltre confine fino nel profondo Nord Europeo contribuendo alla nascita del Rinascimento Europeo. Roma dopo quella violenza non fu più la stessa. Il mito eterno di Raffaello influenzò tutto il periodo artistico a seguire e fu messo molto in risalto nell'800 con i Nazzareni (per i capelli lunghi) che importarono il suo modo e il suo stile alla ricerca della grazia assoluta nelle opere e traslando il tutto nel romanticismo della poesia della letteratura e nel teatro con il melodramma.

Il secondo sacco di Roma nel 1527
L'INCISIONE DEL BULINO
Raffaello capì anche con questa sua moderna visione dell'opera dell'artista a servizio della società con un'idea da imprenditore, l'importanza dell'INCISIONE (una delle tecniche si chiamava bulino) che usò per diffondere il suo stile e veicolando la diffusione del Rinascimento oltre confine. Il vero primo mezzo di "stampa e di comunicazione" prima della fotografia che l'artista usò subito capendone la forza, facendo pervenire alle botteghe di incisori di tavolette i disegni dei suoi quadri che venivano diffusi ovunque ancor prima della fine dell'opera e arrivarono ovunque anche nello studio in quel nord tedesco, a Norimberga, di Albrecht Durer.

Il Giudizio di Paride, disegno di Raffaello in incisione

IL PRIMO SOPRINTENDENTE DELLA STORIA

Possiamo considerare Raffaello come il primo soprintendente della storia: con lui si produsse una nuova sensibilità nei confronti dei beni culturali, alle origini di quella moderna. Vista l'amore dell'artista verso le antichità il Papa Leone X lo nominò a tutela del patrimonio artistico e soprattutto in difesa dei furti e delle vendite di opere e reperti storici.
Raffaello scrisse una famosa "Lettera a papa Leone X" (la trascrizione nell'Archivio di stato di Mantova) tra l'altro si leggeva “l’assunzione di responsabilità da parte di Raffaello e degli umanisti suoi contemporanei, a partire da Leone X, per la salvaguardia di un patrimonio monumentale unico, frammentario e minacciato, in nome della trasmissione della memoria e del passaggio di testimone all’età nuova”.  Nella nostra Costituzione si cita questa sensibilità che possiamo certamente ricollegare a Raffaello: Articolo 9: "La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".

IL FUNERALE DEL MITO AL PANTHEON
Il suo funerale fu un evento straordinario e tutta la città di Roma pianse questo amato e adorato genio morto troppo giovane, le donne gettavano fiori dalle finestre su quel feretro portato da quattro cardinali verso il Pantheon.
Dal racconto del funerale di Raffaello, riportato da Audin, autore della vita di Leone X:
"Prima della partenza del corteo funebre verso la Rotonda, la folla si pressava intorno al corpo di Raffaello, chi baciava le frange del drappo mortuario, chi toccava la mano che aveva dipinto tanti capolavori, chi appoggiava le labbra sulla fronte che lo spirito di Apelle aveva animato per 37 anni. Il corteo era iniziato da Castel sant'Angelo. Era preceduto da una folla di carri, di cavalli, di uomini armati, poi seguivano le confraternite della città poste su due file illuminate da fiaccole, in seguito tutto quello che Roma possedeva di pittori, di scultori, di architetti, con una mano reggevano un ramo di cipresso, con l'altra un cero acceso, Seguivano i cardinali, i prelati, i preti, alla fine il feretro di Raffaello sostenuto da quattro cardinali in abito viola. Dietro il feretro camminavano a piedi il governatore, il tesoriere e tutta la magistratura di Roma. Il corteo era chiuso dalla guardia svizzera, dietro la quale si era adunata una folla immensa. Dalle finestre e dai balconi, le donne lanciavano dei fiori sui resti del glorioso artista, non ci fu occhio che non versasse lacrime. Era come un lutto immenso e una calamità pubblica. Dopo che ciascuno ebbe sparso l'acqua santa sul corpo del defunto, questo fu sistemato nella nicchia praticata accanto all'altare della Vergine, poi venne chiuso l'accesso alla nicchia con una pietra sulla quale fu incisa l'iscrizione che il Bembo fece in seguito in onore dell'artista. Il corpo rimase esposto nella chiesa per tre giorni".

ILLE HIC EST RAPHAEL TIMUIT QUO SOSPITE VINCI
RERUM MAGNA PARENS ET MORIENTE MORI.
QUI E’ QUEL RAFFAELLO DA CUI, FIN CHE VISSE, MADRE NATURA TEMETTE DI ESSERE SUPERATA E QUANDO MORI’ TEMETTE DI MORIRE CON LUI.
La traduzione di un distico di Pietro Bembo (Venezia, 1470 Roma, 1547)

Insomma il principe degli artisti italiani un illuminato colto bellissimo amatissimo e innamorato della vita con la grazia e la bellezza dentro di sé che ha saputo trasferire nelle sue opere con grande maestria e senza difficoltà, e tutto questo patrimonio ora è proprio grazie a lui nel DNA di tutti noi italiani.

L'OPERA SCELTA: 

"LA SCUOLA DI ATENE". Nella Stanza della Segnatura, del 1509/1511, Musei Vaticani © Governatorato dello Stato della Città del Vaticano

L'opera in affresco esalta la ricerca razionale dell'uomo e rappresenta i più celebri personaggi dell'antichità. Si contano 58 figure tra filosofi e matematici che parlano e si confrontano tra loro in uno scenario classicheggiante in prospettiva tanto caro a Raffaello. I gruppi di personaggi sono disposti su due piani su una scalinata, e si dividono: il primo ai lati di una coppia centrale che sono Platone e Aristotele che parlano, il secondo gruppo a sinistra in cui ci sono i pensatori che si sono dedicati ai fenomeni terrestri e alla natura e un terzo gruppo a destra dove c'è l'autoritratto di Raffaello.

Nella struttura architettonica del fondo invece sulla gradinata dove si trovano i filosofi ai lati ci sono due statue classiche di marmo, a sinistra Apollo con sotto un bassorilievo di lotta e guerra e a destra Minerva con lo scudo e la testa di Medusa e sotto un altro basso rilievo con una figura femminile e lo zodiaco. Opera firmata ("RVSM": "Raphaël Urbinas Sua Manu").

LA COMPOSIZIONE DEI PARTECIPANTI

1) Zenone di Cizio
2) Epicuro o Rito orfico | Fedra Inghirami (alle cui spalle Federico Gonzaga bambino)
3) Federico II Gonzaga
4) Severino Boezio o Anassimandro o Aristosseno o Empedocle o Senocrate
5) Averroè (con il turbante)
6) Pitagora (che legge un libro)
6) Telaugue
7) Alcibiade
8) Antistene o Senofonte
9) Kalokagathia greca (cosiddetta Ipazia) | Il Sodoma
10) Eschine o Senofonte o Alcibiade
11) Parmenide o Senocrate o Aristosseno
12) Socrate (con la tunica verde)
13) Eraclito (raffigurato appoggiato a un blocco di marmo, intento a scrivere e rappresentato con i tratti di Michelangelo, impegnato in quel periodo a dipingere la vicina Cappella Sistina)
14) Platone (al centro che conversa)
15) Arisotele (accanto a Platone)
16) Diogene di Sinope (sdraiato sulle scale)
17) Plotino (con l'abito rosso ai piedi di Minerva)
18) Euclide o Archimede | Bramante (intento a disegnare una figura geometrica)
19) Zoroastro | Baldassarre Castiglione (con in mano un globo e la sfera terrestre)
20) Claudio Tolomeo
21) Apelle | Raffaello
21) Protogene | Il Sodoma o Perugino o Timoteo Viti

©Bruna Pisano. RIPRODUZIONE RISERVATA


Il Rinascimento. La magia di Piero della Francesca

RESURREZIONE. L'OPERA MAGICA DI PIERO DELLA FRANCESCA 

Una delle opere ad affresco e tempera che amo di più è certamente questa di Piero della Francesca l'artista di Borgo Sansepolcro vicino Arezzo in Toscana che la dipinse tra il 1450 e il 1463 mentre completava altri cicli di affreschi.

Resurrezione di Piero della Francesca, 1450/1463 Museo Civico di Sansepolcro. Arezzo

L'ALLEGORIA DELLA VITA

Un Cristo vivo e molto atletico come una statua antica, al centro perfetto dell'immagine, come al vertice di un triangolo immaginario, che si sveglia, e, con una posa inusuale e plastica, appoggia un piede al bordo del sarcofago, ed esce dalla tomba con in mano il vessillo del trionfo dei Crociati, mentre, alla base del triangolo, si vedono 4 splendidi soldati romani caduti addormentati, dividendo così con la sua figura dominante la composizione del paesaggio retrostante in due parti: la sinistra un luogo privo di vita invernale con alberi spogli, la parte destra un paesaggio estivo, caldo con la natura che si risveglia, un chiaro riferimento allegorico al ciclo della vita.


L'ISPIRAZIONE TRA IL SONNO E LA VEGLIA

Il richiamo visivo è anche il contrasto tra veglia e sonno dove la Divinità regna sempre vigile e protettiva verso l'umanità addormentata. Magnifici i quattro soldati romani un'alternanza di abbigliamento, pose e colori sgargianti tra berretti e mantelli e il secondo da sinistra senza l'elmo è un autoritratto dell'autore direttamente sotto il vessillo del Signore a sottolinearne l'ispirazione. 

Particolare Resurrezione, Museo Civico di Sansepolcro. Arezzo
 
Particolare, autoritratto Piero della Francesca

UN ARTISTA DI TRADIZIONE E NELLO STESSO TEMPO INNOVATIVO

Piero della Francesca (1416-1492) pittore e matematico italiano è una delle figure più rappresentative del Rinascimento italiano, esponente della seconda onda di pittori umanisti con uno straordinario stile pittorico sospeso tra perfezione geometrica e insieme arte a vari livelli di lettura sia filosofico che teologico, unendo infine influssi tradizionali e innovativi viaggiando tra la religione e nuove tendenze dell'Umanesimo. Tutto sempre con rigore prospettico e attenta ricerca della luce che mettesse in risalto tutta la plasticità delle figure umane, quasi sempre monumentali. Fu un grande ispiratore per tutta l'arte del Nord Italia e soprattutto veneta.

È una delle mie opere preferite, che secondo me al meglio descrive lo spirito di questa giornata. Perciò a tutti auspico di essere sempre pronti e svegli sull'umanità addormentata.

Buona Resurrezione!

Il Borgo di Sansepolcro, Arezzo Toscana Italia

http://www.museocivicosansepolcro.it/missione.aspx

©BRUNA PISANO, RIPRODUZIONE RISERVATA

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