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Martino il Santo ungherese più venerato dell'Occidente

San Martino il più venerato dell'Occidente e come culto si riconduce ai significati e valori della terra e popolari molto diffusi. 

San Martino uno dei Santi più venerati dell'Occidente. Nato in Ungheria nel 315 dopo essere stato un militare fu ordinato vescovo di Tours nel 371 per l'evangelizzazione delle campagne della Gallia ancora in maggioranza legate al culto della terra. Viene rappresentato nella storia dell'arte mentre dona la metà del proprio mantello ad un mendicante, infatti la storia narra che condusse una vita monastica in un cenobio da lui stesso fondato e che, secondo la tradizione, nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo durante un temporale, gli donò metà del suo mantello, poco dopo incontrò un altro mendicante e gli donò la sua altra metà: "subito il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite".

11 novembre L'ESTATE DI SAN MARTINO

Martino fu santo molto popolare nel Medioevo e come culto è da ricondursi anche a significati e valori popolari molto diffusi. A partire dalla cosiddetta estate di San Martino che corrisponde ad alcuni giorni di bel tempo che coincidono con l'ultimo sole prima del freddo inverno. Il giorno viene preso come data di scadenza dei fitti agricoli e nel tempo simbolicamente associata alla fine del calendario rurale e coincidente alla maturazione del vino nuovo.  

SIMONE MARTINI 

Molte le chiese dedicate in Italia e grandi maestri pittori ne dipinsero la vita. Ad Assisi del maestro Simone Martini, l'elegante pittore della scuola senese del '300, si può ammirare nella Cappella di San Martino nella Chiesa Inferiore di San Francesco il ciclo degli affreschi “Storie di San Martino”.

“Storie di San Martino” serie di affreschi di Simone Martini nella Cappella di San Martino della Chiesa Inferiore di San Francesco ad Assisi.
Simone Martini, dettaglio dall'Investitura di san Martino a cavaliere

EL GRECO

Anche El Greco, il poliedrico artista-pittore-architetto-scultore nato in Grecia nel 1541 (il nome vero Dominikos Theotokopoulos) ma vissuto in Spagna un indiscusso geniale esponente del tardo Rinascimento spagnolo, dipinse intorno al 1597-1599 uno spettacolare San Martino ora esposto alla National Gallery di Washington. L'opera fu eseguita per la Cappella di San Giuseppe a Toledo e l'artista dipinse San Martino di Tours su di un cavallo bianco e con la sua prestigiosa armatura, mentre aiuta un mendicante e nell'atto di dividere con lui il mantello.

San Martino e il mendicante di El Greco, National Gallery of Art di Washington

ANTON VAN DYCK

Ho scelto infine l'opera di Anton Van Dyck (1599-1641) il grande pittore fiammingo di Anversa e allievo di Pieter Paul Rubens. Viaggiò molto come tutti i grandi artisti dell'epoca, a Londra e poi in Italia a Genova a Roma e a Venezia, dove fu molto influenzato da Tiziano, per studiare le grandi opere del Rinascimento italiano e disegnando tra l'altro su un taccuino oggi esposto al British di Londra. Resta come molti dei grandi fiamminghi soprattutto un ritrattista, e le sue tele sono esposte nei più grandi musei del mondo da Parigi a Madrid a Londra dove fu primo pittore di Carlo I Stuart che lo nominò cavaliere. Morì a soli 42 anni lasciando una immensa produzione artistica.

"San Martino e il povero" di Anton Van Dyck 1621 nella chiesa di Zedelgem nelle Fiandre occidentali (Belgio)
 Infograficapisano. ©Bruna Pisano RIPRODUZIONE RISERVATA

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