INFOGRAFICA E DINTORNI

INFORMATION GRAPHICS E COMUNICAZIONE

Quanto si deve pagare per essere cittadini di un Paese

Ognuno di noi nasce con un debito da restituire al proprio Paese. In questa ricerca è stata creata una classifica dei 10 Stati con le più impressionanti somme da restituire e i 10 dove invece il debito è minimo e ammonta a pochi dollari. La tendenza è abbastanza evidente. Più le nazioni sono ricche e sviluppate e più la quota sale perché più il Paese è affidabile e più gli investitori forniscono prestiti con la certezza di essere ripagati dai debitori. Nella situazione peggiore è il giapponese che deve 85,694.87 al debito nazionale, segue l'irlandese con la cifra più alta da pagare in tutta Europa; seguono i belgi, gli islandesi e gli inglesi.  

Per quanto riguarda l'Italia ogni cittadino della penisola ha un debito maturato di 40,461.11 dollari pro capite (in euro 34.373) un po' più degli austriaci e un po' meno degli americani. I Paesi invece con la più bassa quantità di debito dovuto a persona sono quelli poveri che non godono della fiducia degli investitori internazionali. Ai liberiani l'importo più basso di 27.44 dollari. Altri cittadini dell'Africa in questo elenco, di Haiti, delle Isole di Kiribati e anche due Paesi delle ex Repubbliche sovietiche, l'Uzbekistan e il Tagikistan con 177.13 e 50.67 dollari pro capite.
Debito cittadini da pagare mondiale
La mappa del debito dei cittadini. Infograficapisano




Americani e coreani dominatori dell'economia del 2017

Questa metodologia analizza la forza economica di un brand rispetto alla sua capacità di incidere sia sul sistema economico nazionale che in quello mondiale. Indubbio il predominio globale delle aziende che vendono tecnologia e derivati con Google il marchio più grande del mondo  in cima a questa classifica. Esistono poi aziende "stabili" come la Shell, la Bmw e la Samsung in posizioni dominanti. Altre invece come l'italiana Eni, Santander e Vodafone in situazioni di crisi con diminuzione di fiducia.

Le Banche e i segmenti di servizi finanziari sono i brand più conosciuti a livello nazionale e internazionale con la Cina che si aggiudica il primato della Banca più grande del mondo. Poi ci sono le Compagnie che vendono petrolio e gas che occupano grandi fette di mercato in miliardi di dollari. Anche le industrie che producono beni vari di consumo dai mobili alle automobili dai giocattoli alle bevande godono di molta riconoscibilità e quindi di ampi spazi nelle vendite. È comunque la fotografia di una situazione dinamica perché i dati di un'azienda fluttuano in maniera variabile non solo in funzione della capacità economica, che non è poi il vero capitale di un marchio, ma soprattutto dalla continua fiducia che il consumatore conferisce giorno dopo giorno e l'effetto del riconoscimento di tale brand sugli investitori internazionali.
Multinazionali mondiali i più ricchi
Le più grandi società al mondo. Infograficapisano

Le mete più interessanti ed economiche del 2018


Best in Travel consiglia dieci località da visitare nel prossimo anno. Dall'Arizona con gli spettacolari Grand Canyon alla regione cinese dello Hunan per provare il brivido di attraversare lo straordinario ponte di vetro più lungo del mondo. Dalla bellezza dei paesaggi andini di La Paz ai bisonti del Parco Nazionale di Bialowieza in Polonia. L'atmosfera dei caffè sulla spiaggia di Jacksonville e i sentieri mozzafiato dell'isola di Lanzarote. E molto altro,  tutto rigorosamente studiato per viaggiare e conoscere posti straordinari senza spendere una fortuna.
10 Viaggi località da visitare 2018
I migliori viaggi del 2018. Infograficapisano

Tutte le rotte del petrolio e del gas che portano all'Italia

Il Rapporto Med 2017 ha posto al centro del dibattito anche il tema della strategia energetica nazionale. In totale i Paesi fornitori sono 25 e in questa infografica sono stati evidenziati i soli Paesi dell'area Mediterranea che forniscono petrolio e gas naturale con le relative percentuali di fornitura. Poi sono inseriti i corridoi di trasporto vecchi e nuovi e i flussi veicolati dalle metaniere. Tre le grandi aree di fornitura interessate il Medio Oriente 38%, il Mar Caspio 21% e il Nord Africa 10%.

Un Paese instabile come la Libya ci rifornisce del 30% di gas naturale insieme alla Russia che ci vende il 41% della preziosa fonte di energia che rappresenta la transizione verso un mix energetico a basso contenuto di carbonio. Per il petrolio invece il maggior fornitore è l'Iraq, Paese in "zona calda" con il 19% e al secondo posto la repubblica caucasica dell'Azerbaigian con 14%. Il 35% proviene da altri Stati fuori dal Mediterraneo. Molti gli investimenti miliardari in nuove pipeline, i corridoi di forniture, con progetti e costruzioni sia dal Nord Africa che dal Mar Caspio. Interessante il Progetto Elmed, un cavo elettrico sottomarino tra Tunisia e Italia, che sfrutterà le grandi risorse eoliche e solari del Nord Africa.
Petrolio gas Italia Mediterraneo
Tutte le rotte del petrolio e del gas. Infograficapisano

I 10 peggiori sprechi di denaro degli ultimi anni

I 10 peggiori sprechi di denaro pubblico degli ultimi anni
Il "The Guardian" ha pubblicato una classifica dei dieci peggiori esempi di come nel mondo il denaro pubblico venga spesso utilizzato, tra corruzione, incompetenza e follie architettoniche, per progetti inutili il più delle volte inutilizzati o completamente abbandonati. La Russia con la costruzione dei faraonici impianti olimpici di Sochi forse è il peggiore scandalo mondiale costato ai contribuenti russi circa 40 miliardi di euro; 17 miliardi di euro invece ha investito la Corea del Sud per una serie di dighe rivelatesi poi con gravi problemi strutturali. Anche la Cina sbaglia il progetto di un ponte e tra la morte di numerosi operai e i gravi problemi di corruzione dei dirigenti l'opera rimane inutilizzata per problemi di sicurezza. Ci sono anche costruzioni "mostro" come "L'hotel della Sventura" in Corea del Nord o la "Torre di Benidorm" in Spagna. Anche la Germania butta 5 miliardi di euro dei tedeschi per un aeroporto fantasma tra episodi di corruzione e gravi problemi di progettazione.

L'Italia, nonostante gli innumerevoli casi conosciuti di sprechi miliardari di denaro pubblico degli ultimi anni, non entra sia per gli importi che per la grandiosità dei progetti in questa scandalosa classifica.


I 10 peggiori sprechi di denaro pubblico al mondo. Infograficapisano©RIPRODUZIONE RISERVATA


Quando "andar per mare" diventa ad altissimo rischio

Questa mappa è una rielaborazione grafica della "Mappa dei rischi marittimi" curata da Control Risks che ha raccolto informazioni e dati utili per identificare e segnalare zone marine a rischio per la navigazione sia da diporto che commerciale e militare. Il primo dato forte che salta agli occhi sono le controversie di molti Stati sulla delimitazione precisa dei confini marittimi e di navigazione delle proprie coste. Poi ci sono i rischi di azioni di piraterie con sequestri ed episodi di ancoraggio da parte di gruppi di criminali comuni, poi terrorismo marittimo e la circolazione di militanti appartenenti a gruppi estremisti.

Il luogo segnalato come il più ad "alto rischio" in assoluto è il Golfo di Guinea in Africa, segue il Mar di Celebes in Malesia tra il Borneo e le Isole Filippine, poi c'è la parte Meridionale del Mar Rosso tra il Corno d'Africa e l'Arabia Saudita, e infine la contestatissima area del Mar Cinese Meridionale che vede  un conflitto storico tra la Cina, le Isole Filippine, il Vietnam, la Malesia, l'Indonesia e il Brunei. In fondo alla lista dei posti più pericolosi si piazza una parte del Mar Mediterraneo con la Tunisia, la Grecia, l'Egitto e l'Italia pericolosamente affacciati sulla polveriera del Golfo della Sirte in Libya tra Tripoli e Bengasi.
Pericoli e rischi navigazione internazionale
Mappa dei pericoli in mare. Infograficapisano

Per i combattenti Isis scatta il "tutti a casa"

Sono 2.799 i Foreign Fighters di cui si conosce il ritorno nei propri Paesi di origine. La Tunisia con 6.000 partiti in forze ne conta tornare 625, così come la Turchia con 2.100 corsi a combattere per il Califfato se ne vede rientrare 600 sul suolo turco. In Gran Bretagna è alto il numero dei rientri con 350 e nell'Europa la Francia con 246, la Germania con 200 e la Svezia con 115 tornati a casa, sono i Paesi più a rischio di eventuali ipotetici attentati prodotti dalle "cellule". Molti anche in Belgio 118 e 70 in Austria. 

Anche in Asia, soprattutto in Indonesia, il ritorno è di 162 unità. Persino gli Stati Uniti che hanno visto la partenza di 150 militanti nei luoghi caldi delle battaglie del Califfato, ora ne conta il rientro di 40 sul suolo americano. Dall'Italia infine sono partiti per sostenere e combattere per l'Isis in 87 e ne sono rientrati 10. Dopo la sconfitta di alcune roccaforti in Siria e in Iraq di quest'anno si prevede a breve un altro massiccio "tutti a casa".
Foreign Fighters rientrati in Europa
I combattenti Isis di ritorno in Europa. Infograficapisano


I prodotti Made in Italy invadono il mercato mondiale

I primi sei mesi del 2017 vedono un incremento dell'export italiano nei Paesi dell'Europa con un +7,2% e un notevole +9,1% nel resto dei principali mercati mondiali. A sorpresa sono le grandi isole dell'Italia, la Sardegna con un record di +55,4%  e la Sicilia con un +42,9%, a guidare, con grandi performance, tutte quelle regioni che contribuiscono alla crescita del semestre 2017 soprattutto nel mondo.

In Europa ancora la Sardegna con un +37,4% e la Valle d'Aosta con un +28% in prima fila, con questi grandi numeri, ad aumentare  le vendite del made in Italy rispetto ai dati del primo semestre 2016. I settori maggiormente interessati sono la vendita di autoveicoli, boom per il Lazio con un +222,9%, i farmaceutici, chimico-medicinali e botanici e i prodotti petroliferi raffinati.
Made in Italy export record 2017
L'export italiano nel mondo. Infograficapisano

Il lungo cammino dell'Italia per colmare il gap

Il WEF (World Economic Forum) per la sua relazione 2017 sui rapporti di uguaglianza tra i sessi ha preso in esame alcuni dati e li ha messo a confronto in 144 Paesi. Questi fattori, a parte i soliti dati macro-economici, sono la scolarizzazione, l'aspettativa di vita, la partecipazione al mondo del lavoro, la posizione nella vita sociale, l'attività politica e la partecipazione al governo del proprio Paese. Con questi dati i Paesi Scandinavi la fanno ancora da padroni col massimo punteggio relativo all'uguaglianza nella società tra uomini e donne. 

La sorpresa di questa Top Ten è sicuramente il Ruanda, stato dell'Africa Orientale, che grazie ai dati relativi alla partecipazione femminile alla vita politica (61,3% rispetto a quello degli uomini di 38,7%), alla quasi parità nelle posizioni dirigenziali e all' 88,4% di donne che partecipano alla forza lavoro del proprio Paese, si guadagna una notevole quarta posizione. Soffrono gli Stati dell'Asia e del vicino Medio Oriente. L'Italia si posiziona all'82° posto dovuto principalmente ad una scarsa partecipazione delle donne al mondo lavorativo e anche alla quasi totale assenza in ruoli dirigenziali. La bassa partecipazione alla politica e al governo del Paese poi indica che la strada italiana che porta alla parità di genere è ancora molto lunga.
Uguagluanza donne uomini mondo
Le disuguaglianze secondo il World Economic Forum. Infograficapisano

Negli sprechi Milano la più virtuosa Potenza la peggiore

A Potenza in Basilicata spetta il primato delle maggiori perdite di acqua nelle reti di distribuzione con una % del 68,8; a seguire Campobasso, in Molise con 67,9% di spreco idrico. Le città capoluogo del Sud Italia, esclusa Napoli, in generale patiscono questo disservizio con oltre il 50% in quasi tutte le regioni. Il Nord invece risulta più virtuoso con il valore più basso a Milano con il 17% di spreco totale.

L' attività che consuma più risorse idriche in assoluto è l'irrigazione in agricoltura con un 51%, mentre il consumo delle famiglie si attesta al 20% del totale, con un consumo nei comuni capoluogo di provincia di 245 litri al giorno a persona. Infine la spesa mensile delle famiglie per la fornitura di acqua è di circa 13 euro.
Mappa consumo acqua in Italia
La mappa del consumo di acqua in Italia. Infograficapisano

In migliaia alla ricerca di protezione in Europa

L'Eurostat, con questi dati, fotografa la situazione delle richieste di asilo del 2016 in Europa da parte di cittadini provenenti da Paesi extra-Ue.  Il maggior flusso di richiedenti, che tentano di fuggire sia dalla situazione politica che dalla guerra intrapresa a livello internazionale contro lo Stato Islamico, viene dalla Siria con 331mila, segue l'Afghanistan e l'Iraq. Il quadrante dei Paesi medio orientali si conferma zona ad alto rischio.

La quantità di persone alla ricerca di protezione arriva in Europa da molti altri Paesi e soprattutto si ferma in Germania con 745 mila richieste in un anno e in l'Italia con 123 mila. L'aumento delle richieste dal 2008 al 2016 è vertiginoso con 1.260.000 domande inoltrate. Il 64% dei cittadini italiani, intervistati da un sondaggio, afferma che andrebbero presi provvedimenti aggiuntivi sulle politiche per le immigrazioni dai Paesi extra-Ue sia da parte dell'Unione Europea che da parte del governo nazionale.
Emigrazione e richieste di asilo Europa
Le richieste di asilo in Europa. Infograficapisano


La mappa delle parole che rappresentano la realtà

IL FUTURO CONDIVISO. Ci sono alcune parole che gli italiani condividono e che per loro rappresentano il futuro sia individuale che del Paese. L'ambiente, la casa, la famiglia, la meritocrazia, i robot sono in cima alla classifica di questa interessante ricerca. Papa Francesco risulta essere l' unica figura a suscitare sentimenti positivi per il 50% degli intervistati.

TEMI CONTROVERSI. Nella parte di mezzo tra passato e futuro ci sono i temi controversi tra cui la gestione dei migranti, l'incertezza, l'Unione Europea. È interessante notare come i vari social media, internet, facebook e la democrazia digitale non sono più, come in passato, così caratterizzanti del futuro degli italiani.

PASSATO DETERIORE. Il mondo della politica in particolare e delle istituzioni non suscita più emozioni positive e sembra tramontato il leaderismo politico, identificando tra l'altro i leader come figure addirittura più controverse degli stessi movimenti che guidano.
Parole del futuro degli italiani
L'importanza del senso delle parole per il futuro. Infograficapisano


Dieci nuovi siti inseriti nel Patrimonio dell'Umanità

A luglio 2017 l'Unesco ha inserito nel già lungo elenco di siti da tutelare altri dieci importanti luoghi considerati Patrimonio dell'Umanità.  Questi luoghi sparsi nel mondo dall'Inghilterra alla Patagonia, dalla Russia all'Africa e dall'Iran alla Cambogia sono di tipo sia archeologico e monumentale che naturalistico come per esempio noti paesaggi inglesi e foreste argentine con fauna e flora a rischio estinzione che vengono considerati anch'essi degni di massima protezione

In questo gruppo c'è ancora l'Italia che con l'inserimento di questo nuovo sito arriva in cima alla classifica con 53 messi nell'elenco dell'Unesco; nello specifico viene considerato patrimonio da proteggere la grandezza architettonica delle fortificazioni veneziane edificate dal XVI° al XVII° secolo dalla Lombardia fino Macedonia a protezione della Serenissima. In questa mappa sono elencati tutti questi nuovi siti con una breve descrizione storica.
Unesco nuovi siti mondiali
Unesco. I dieci siti del mondo. Infograficapisano

Quanto costa far studiare un figlio in Italia

Il costo globale di un percorso scolastico dalle elementari al master post universitario è legato soprattutto al reddito della famiglia e alla città scelta dove far studiare il proprio figlio.

43 mila euro per il percorso di studi completo dalle elementari al master post universitario di un figlio che vive in famiglia con università pubblica. 81 mila euro con figli che studiano fuori sede in una università pubblica e 131 mila euro con un figlio che studia fuori sede ma in una università privata. Nella ripartizione della spesa universitaria i costi maggiori per i fuori sede sono la retta e l'alloggio, mentre per lo studente in famiglia il costo più alto, il 60%, viene sostenuto principalmente per l'acquisto dei testi e degli accessori. Il costo del master post universitario di 22 mila euro viene previsto uguale per tutte le tre tipologie e ripartito con 65,8% per la retta, 18,7 per l'alloggio, 6,3% per gli accessori, 7,9% per il vitto e 1,2% per i trasporti.
Costo scuola fino università in Italia
Costi di tutto il ciclo scolastico in Italia. Infograficapisano


Cosa cambierebbe in Italia con lo Ius soli

In Italia attualmente vige lo Ius sanguinis, legge del 1992, un'unica modalità di accesso alla cittadinanza italiana. Il figlio nato in Italia da genitori stranieri può richiedere la cittadinanza italiana solo dopo i 18 anni.
Nell'infografica viene descritta la proposta di legge S.2092 di modifica, che introdurrebbe due nuovi criteri lo "Ius Soli Temperato" e lo "Ius Soli Culturae" ed evidenziato il confronto con le leggi che vengono attualmente applicate nei quattro Paesi europei con alti flussi migratori.
Cittadinanza italiana e Ius soli
La cittadinanza italiana e lo Ius soli. Infograficapisano

Luglio 2017 con eventi climatici mai registrati

Lo studio del NOAA, National Oceanic and Atmospheric Administration, National Centers for Environmental Information responsabile del monitoraggio, la valutazione, la conservazione e l'accesso al pubblico dei dati del clima mondiale e le relative informazioni storiche, ha evidenziato che i dati rilevati sul pianeta nel mese di luglio 2017 rappresentano una inquietante conferma dell'innalzamento delle temperature sia della parte oceanica che di quella delle terre emerse.

In questa mappa sono illustrate alcune delle anomalie riscontrate in questo mese nei continenti dal nord al sud. Dal caldo torrido mai registrato ad eventi di freddo anomalo, umidità e piogge superiore alle medie stagionali. Nei due Poli, l'Artide e l'Antartide, poi si conferma una consistente riduzione dell'estensione del ghiaccio nel mare. Tutti i dati sono stati messi a confronto con i rilevamenti registrati delle temperature storiche degli stessi luoghi, risalenti ad oltre 100 anni che il NOAA conserva.
Record cambiamenti clima globale 2017
I cambiamenti climatici del 2017. Infograficapisano

Alla ricerca del sonno perduto

La pagina illustra le varie fasi dell'addormentamento con i quattro stadi del sonno. Spiega cos'è il «Sonno paradosso» e il perché della «Perdita del tono muscolare». L'infografica fa da illustrazione al dossier "Alla ricerca del sonno perduto" molto interessante e tutto da leggere pubblicato sul n. 150 del mensile Mente & Cervello del 2017 (Le Scienze Gruppo Espresso La Repubblica).

L'Isis il pericolo terroristico numero uno

Il Foreign Office stila l'indice di rischio 2016 da 1 (basso) a 4 (alto) di possibilità di attacco terroristico nei vari Paesi. L'Africa settentrionale e Sub sahariana insieme a tutto il Medio Oriente fino allo Yemen sono territori ad altissimo rischio di subire attentati principalmente da parte di gruppi dell'Isis e dei suoi affiliati che attualmente risultano essere i più attivi con bombe, kamikaze e attacchi a chiese, hotel e mercati.

L'Asia, la Malaysia, l'Indonesia,  le Filippine fino all'Australia sono a rischio massimo mentre per l'America latina la Colombia risulta con l'indice di rischio più alto, unico Stato di tutto il continente americano. Poi c'è l'Europa che ormai si accomuna ai Paesi notoriamente a rischio attentati come il Libano o la Siria, che conta 6 Paesi col rischio alto, 10 col rischio medio/alto, 13 col rischio medio e 10 con il più basso rischio come per esempio l'Islanda, i paesi Baltici e la Polonia. Paura anche in Russia in lotta sui confini con l'Ucraina e le Repubbliche del Caucaso luoghi di concentrazione di gruppi di varie origini e con campi di addestramento di cellule terroristiche. In Italia il rischio si ferma al 3 medio/alto come in Austria, in Grecia, in Svezia in Olanda e in Danimarca.
Terrorismo e attentati Isis allerta mondo
Il rischio attentati nel mondo. Infograficapisano

Grandi e preziose le riserve di ossigeno da tutelare

Il record di superficie alberata lo detiene un piccolo Paese del Sud America il Suriname che con il suo 95% ha la quasi totalità di verde sul territorio secondo i dati della Banca Mondiale del 2016.  Non sorprende che le terre tropicali dell'America del Sud, i Caraibi, l'Africa, l'Asia sudorientale e il Pacifico del Sud, con Micronesia, Palau, Gabon, Guyana, Samoa americana e Isole Salomone siamo in pole position per quantità di verde quasi assoluta con punte del 92%.

Quindi l'America del Sud, le terre tropicali, l'Africa subsahariana  e le isole del Pacifico con le loro altissime percentuali di foreste rappresentano il polmone della Terra. In Europa solo la Finlandia supera il 73% e con la Svezia con 69,2% sono gli Stati del Nord con le più grandi distese di alberi. All'Italia si riconosce una percentuale del 32 del territorio boschivo. Ci sono poi Paesi dove la presenza degli alberi è inesistente come la Groenlandia, San Marino, il Qatar e l'Oman e in alcuni Stati dell'Africa settentrionale e in l'Arabia Saudita anche meno dell'1%.
Mappa foreste nel mondo e deserti
Tutte le foreste del mondo. Infograficapisano

L'Africa ai giovani l'Europa agli anziani

Entro il 2050 ci saranno 10 miliardi di persone nel pianeta, lo prevede il Dipartimento Affari Sociali ed Economici dell'Onu che dal 1950 monitora e analizza i trend di crescita della popolazione mondiale. Partendo dai dati del 2017 si vede che i Paesi con più giovani in età da zero a 25 anni sono in Africa il 60%, in Asia il 40% e in Sud America il 42%. L'Europa invece detiene il triste record mondiale del 25% di popolazione oltre i 60 anni e del 49% di popolazione di età tra i 25 e i 59 anni.

Si arriva poi al dato del 2030 sulle metropoli più affollate che sono infatti tutte concentrate nell'area asiatica confermando il record di Tokyo capiatle del Giappone con 37,2 milioni di persone, troviamo poi in fondo alla classifica Il Cairo, Lagos e Città del Messico con unica città dell'America latina con 23,9 milioni di abitanti. Nel 2050 la crescita continua e raddoppia in Africa, sale ancora in Asia, Nord e Sud America e anche in Oceania mentre crolla la popolazione in Europa da 742 a 716 milioni.
Boom crescita della popolazione mondiale
Crescita della popolazione mondiale. Infograficapisano

L'affascinante esplorazione dell'infinito

Le domande dell'uomo dalla preistoria ad oggi sono sempre state le stesse: l'esistenza di un Dio creatore, la ricerca della grandezza e della profondità dell'universo, la voce dell'infinito, l'esistenza di altre forme di vita, il legame che unisce il cosmo e la presenza umana sul nostro pianeta. Per questo sono state dipinte pareti in Europa dall'Homo Sapiens, nel tempo sono state edificate colline di osservazione, costruiti edifici con rapporti proporzionali uguali alle misure terrene e luoghi in punti specifici orientati ad osservare solstizi ed equinozi ed ammirare la volta stellata.

In questa mappa si possono trovare i più importanti luoghi di osservazione delle costellazioni e dei pianeti del passato e del presente e i siti più interessanti con le rappresentazioni artistiche che l'uomo ha lasciato come documento di questa ricerca. Per esempio: dalla costruzione di sofisticati osservatori disposti dalla Norvegia con l'Arco Geodetico di Struve con 34 località in 10 Paesi per l'osservazione dal mare Artico al Mar Nero in Ucraina alla Polinesia Francese; dalle spettacolari costruzioni dell'Uzbekistan all'Osservatorio indiano Jantar Mantar di Jaipur; dai telescopi del vulcano di Mauna Kea nelle Isole Hawaii ai soffitti stellati dipinti nelle grotte della regione indiana dei Navajo e infine l'Egitto con i suoi misteri, con i Templi e le Piramidi orientati, secondo gli studi, come le tre stelle della Costellazione di Orione e con i loro più antichi diagrammi di stelle e di pianeti. Insomma un viaggio alla ricerca di sé stessi e dell'infinito.
Galassia osservatori astronomici stelle
Gli osservatori astronomici del mondo. Infograficapisano


Italia al 54° posto nella classifica per "corruzione percepita"

Nella mappa di Transparency International 2017 viene misurata con un indice da 100 a 0 la corruzione percepita nel settore pubblico in 180 nazioni. I più virtuosi in cima alla classifica la Danimarca e la Nuova Zelanda con un indice rispettivamente di 89 e 88. Ci sono poi tutti i Paesi scandinavi nelle prime dieci posizioni insieme alla Svizzera, a Singapore, il Canada, e all'Olanda con 82 punti; l'Italia si posiziona al 54° posto con 50 punti (nel 2016 era al 60° posto). Le maglie nere della corruzione spettano a molti Paesi africani come la Libia, il Sudan e il Sud Sudan e al Medio Oriente con l'Afghanistan, la Siria e lo Yemen. Chiude la classifica con soli 9 punti dell'indice la Somalia al 180° posto. In America latina il Venezuela resta il Paese più corrotto con 18 punti. Riassumendo: la regione con le migliori prestazioni è l'Europa occidentale con un punteggio medio di 66. Le regioni con le peggiori prestazioni sono l'Africa subsahariana (punteggio medio 32) e l'Europa orientale e l'Asia centrale (punteggio medio 34). Dal 2012, diversi paesi hanno migliorato in modo significativo il loro indice, compresa la Costa d'Avorio, il Senegal e il Regno Unito, mentre diversi paesi sono diminuiti, tra cui la Siria, lo Yemen e l'Australia.
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La corruzione percepita nel mondo. Infograficapisano

In Giappone e in Italia si vive più a lungo

Nel 2016 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato una classifica mondiale sulle aspettative di vita nel nostro pianeta. Come si può vedere dalla mappa questa varia per molte ragioni che vanno dalle situazioni climatiche all'alimentazione dalla prevenzione e all'organizzazione sanitaria alle malattie mortali delle zone a rischio ed anche legate ad eventi catastrofi ed epidemiologici dipendenti spesso da fattori di tipo politico e socioeconomico. In cima alla classifica dei più longevi i cittadini del Sol Levante con 84 anni di lunga vita tallonati dall'Italia con 83 anni. L'Australia, il Nord America e i Paesi europei si confermano con una aspettativa che oscilla dagli 80 in su. Unico continente in sofferenza con 28 Stati in cui la vita media è sotto i 60 anni è l'Africa e che ha anche il triste record di vita più corta in Sierra Leone dove non si sopravvive oltre i 46 anni.
Longevità nel mondo Italia Giappone
Chi vive di più al mondo. Infograficapisano

Chi possiede tutta la ricchezza del mondo

Dopo la crisi economica del 2008 e la progressiva scomparsa della classe media la forbice tra chi ha troppo e chi niente si sta ampliando. Si stima che la metà della popolazione possieda meno dell'1% del benessere mondiale mentre il 10% detenga l'89% della ricchezza del pianeta. Gli americani sono i grandi proprietari delle risorse economiche complessive con un numero di Paperoni di 13,6 milioni e si conferma la patria dei più ricchi con un incremento dal 2015 al 2016 di 283 mila persone in più entrate nel "club". Il Giappone ha stabilito il record dell'aumento dei milionari in un anno. L'Italia in questa classifica è al sesto posto con 1,1 milioni di ricchi con un aumento nel 2016 di 11 mila rispetto al 2015. Alla Svizzera il più alto livello di ricchezza pro capite. Il Paese con maggiori disuguaglianze è la Russia con il controllo da parte di un singolo sul 74,5% della ricchezza nazionale. In coda il Messico dove i Paperoni dominano il 38,2 % delle risorse economiche del Paese.
Grandi ricchezze in mano a pochi
Ricchi sempre più ricchi. Infograficapisano


I Paesi più a rischio di disastri naturali

I maggiori rischi naturali come i cicloni, la siccità, le inondazioni, con il conseguente innalzamento del livello degli oceani e i terremoti per alcuni Paesi possono rappresentare catastrofi da cui è impossibile rialzarsi. Nella classifica dello studio del World Risk Index gli Stati più esposti alle calamità si trovano in Oceania e nel Sud Est asiatico. L'isola di Vanautu con 36,28 è in cima con un indice di rischio altissimo. Anche l'America latina soffre con il 19,88 del Guatemala e il 17 del Costa Rica. I Paesi più al sicuro da disastri naturali sono il Qatar con lo 0,08 di indice di rischio. In questa Top Ten ci sono tre Paesi europei con indici di esposizione bassissimi sono Malta, l'Islanda e la Svezia. L'Italia è al 119° posto di questa classifica con un indice di rischio di 4,42. In questo studio viene messo in evidenza anche che, senza interventi adeguati dell'uomo, non si possono evitare disastri naturali e i Paesi che pagano questo ritardo per varie ragioni di carattere economico, di disagio sociale, di povertà diffusa diventano particolarmente vulnerabili.
Paesi a rischio disastro ecologico
La mappa dei Paesi a rischio disastro naturale. Infograficapisano

Vacanze. Quali sono i Paesi più sicuri

Il Foreign Office inglese ha pubblicato un documento dove vengono sconsigliati alcuni viaggi turistici. I rischi identificati sono di varia natura e vanno da minacce di instabilità politica, criminalità organizzata locale, situazioni sanitarie e attacchi di tipo terroristico. Vengono identificati tre tipi di rischio con tre indici. 1 basso rischio, 2 in parte rischioso e 3 ad alto rischio. L'Africa risulta essere un continente pericoloso con 27 Paesi che oscillano tra il rischio 2 e 3. Il particolare il centro africa e la Libia con la Tunisia che si affacciano sul Mediterraneo. In Medio Oriente La Siria e l'Iraq insieme all'Afghanistan continuano a fare paura. Lo Yemen nella Penisola Arabica oltre ad avere una situazione di grave minacce terroristiche ha anche un'epidemia di colera in corso. Il Sud America con il Venezuela, la Colombia, L'Equador ed Haiti nei Caraibi risultano instabili politicamente e con pericolo criminalità locale. All'Asia il rischio 2.
Mappa dei Paesi sconsigliato viaggiare
La mappa dei Paesi a rischio. Infograficapisano

Le strade più pericolose del mondo

Nei primi dieci Paesi con il più alto numero di vittime sulle strade al mondo ci sono 5 Stati africani e il più pericoloso in assoluto con 48,4 morti su 100 mila abitanti è l'Eritrea. La Repubblica Domenicana si posiziona al secondo posto di questa triste classifica. Chiude la Top il Ciad con 29,7. Da notare che nei Paesi citati frequentemente sono i turisti a perdere la vita su strade sconnesse o pericolose. Le strade invece con le condizioni ambientali ottimali e le guide più sicure dove la mortalità ha numeri contenuti sono in Europa. La Norvegia è in cima alla classifica con una mortalità di 2,9 seguita dalla Danimarca. L'Austria chiude la Top con 5,3. L'Italia esce dalla classifica con 6,2 decessi da incidenti sulle strade.
Strade più pericolose del mondo
Le strade più pericolose del mondo. Infograficapisano

Unesco 2018: Italia in cima alla classifica mondiale

Nella classifica 2018 stilata dall'Unesco dei "beni da tutelare", l'Italia risulta essere al primo posto al mondo per quantità e qualità dei siti protetti. 


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Mappa dei siti Unesco Mondiali. Infograficapisano

Dopo l'Italia a 54 segue la Cina con 53 siti e la Spagna con 47. Questi luoghi che appartengono all'umanità vengono suddivisi in patrimonio di tipo culturale, naturale e misto. La maggior parte di questi luoghi protetti sono in Europa e in Nord America, poi in Asia e nel Pacifico, in particolare per i siti naturali, l'America Latina e i Caraibi con in fondo l'Africa e gli Stati Arabi. Molti dei beni messi sotto protezione sono in alcune zone calde del mondo e rischiano il danneggiamento e la distruzione in particolare negli Stati Arabi e in Africa. L'Unesco (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) è una istituzione intergovernativa dell'Onu ed è stata creata nel 1946 a Parigi; attualmente conta 195 Stati Membri e 9 Membri Associati.  Ha come mission il mantenimento della pace nel mondo, il rispetto dei diritti umani e l'uguaglianza attraverso l'educazione, la cultura, la scienza e la comunicazione.

GLI ARGOMENTI

La Calunnia e la fine del mondo di Sandro Botticelli

LA FINE DEL QUATTROCENTO E DELL'UMANESIMO. LA CRISI DI BOTTICELLI La crisi artistico/esistenziale del Botticelli si presenta sul finire ...