INFOGRAFICA E DINTORNI

INFORMATION GRAPHICS E COMUNICAZIONE

La dipendenza dalle materie prime dell'Unione Europea

La totale dipendenza dell'Unione Europea dalle materie prime considerate critiche

Ogni tre anni la Commissione UE pubblica un report "Resilienza delle materie prime critiche: tracciare un percorso verso una maggiore sicurezza e sostenibilità" con all'interno le strade che l'Unione dovrebbe intraprendere per raggiungere determinati ambiziosi obiettivi a medio e lungo termine per realizzare il Green Deal e con un elenco di materie prime essenziali per il funzionamento e l'integrità di una vasta gamma di ecosistemi industriali. Sono state esaminate 83 materie prime critiche e soprattutto i punti della catena del valore in cui la criticità si evidenzia e cioè l'estrazione e/o la trasformazione. Il piano d'azione dell'Ue per queste materie ha individuato rispettivamente 30 materiali e 137 prodotti che sono essenziali per la nostra industria e la nostra società e da cui l'Unione è fortemente dipendente. 

PERCHÉ SI DEFINISCONO CRITICHE

La criticità viene determinata da molteplici fattori. I due principali parametri utilizzati di determinazione sono l'importanza economica legata all'uso finale basato sull'applicazione industriale e il rischio di approvvigionamento che riguarda la concentrazione nei singoli paesi della produzione mondiale di materie primarie in rapporto al fabbisogno Ue, poi c'è la governance dei paesi fornitori con annessi gli aspetti ambientali, il contributo del riciclo di quelle materie prime secondarie, la sostituzione e le restrizioni commerciali nei paesi terzi.

Nell'infografica "DA CHI DIPENDE LA UE" ho evidenziato non solo la nota dipendenza del gas e del petrolio con gli ultimi dati uffciali delle forniture pre crisi energetica (2021) ma anche l'elenco completo dei paesi fornitori delle materie prime critiche con le relative % di fornitura (2020). Come si può facilmente vedere l'approvvigionamento di molte materie prime critiche è altamente concentrato, per esempio in Cina che fornisce il 98% delle Terre Rare Pesanti (HREE) e il 99% delle Terre Rare Leggere (LREE), la Turchia che fornisce il 98% del Borato e il Sudafrica che vende il 71% del fabbisogno di Platino con punte del 93% di Rutenio e 92% di Iridio, mentre si avvale di singole imprese della stessa UE per la sua fornitura di Afnio il 100% dalla Francia e dalla Spagna il 100% dello Stronzio.

DA CHI DIPENDE LA UE Infografica di Bruna Pisano ©RIPRODUZIONE RISERVATA
L'ELENCO DELLE CRITICHE UE 2020

Contiene 30 materie che sono: Antimonio Afnio Barite Bauxite Berillio Bismuto Borato Cobalto Carbone da coke Fosforo Fosforite Fluorite Gallio Germanio Gomma naturale Grafite naturale Indio Litio Magnesio Metalli del gruppo del Platino Niobio Scandio Silicio metallico Tantalio Terre Rare pesanti Terre Rare leggere Tungsteno Titanio Stronzio Vanadio.  La Commissione monitora l'Elio, data la sua rilevanza per una serie di applicazioni digitali emergenti e il Nichel, vista crescita della domanda di materie prime per le batterie elettriche, questo elenco ufficiale viene usato in sede di negoziazione degli accordi.

QUATTRO LE MATERIE PIÙ RICERCATE AL MONDO

Le Terre Rare, critiche per il loro reperimento in nazioni problematiche o instabili politicamente, il Gruppo del Platino per la scarsità della presenza del metallo sulla crosta terrestre, i materiali per le batterie elettriche come il Cobalto, scavato nelle miniere del sud del mondo e difficile da reperire perché sottogruppo estrattivo di altri metalli e quindi soggetto strettamente alle limitazioni legate alla domanda specifica. Infine i preziosi materiali per la costruzione di prodotti aerospaziali e la nuova corsa di molti gruppi a viaggi in orbita in stazioni spaziali, luoghi in futuro di turismo spaziale ma oggi stazioni di studio e di esperimenti scientifici in assenza di gravità. 


QUALI LE APPLICAZIONI NELL'INDUSTRIA CON % DIPENDENZA UE
Antimonio 100%-Ritardanti di fiamma/Applicazioni nella Difesa/Batterie al piombo-acido 


Barite 70%-Applicazioni mediche/Protezione radiazioni/Applicazioni chimiche


Bauxite 87%-Produzione di alluminio
Berillio n.d.-Apparecchiature elettroniche e comunicazione/Componenti auto, aerospaziale e Difesa


Bismuto 100%-Industrie farmaceutiche mangimistiche/Applicazioni mediche/Leghe a basso punto di fusione


Borato 100%-Vetro ad alte prestazioni/Concimi/Magneti permanenti


Cobalto 86%-Batterie/Superleghe/Catalizzatori/Magneti


Carbone da coke 62%-Coke per l'acciaio/Fibre di carbonio/Elettrodi di batterie


Fluorite 66%-Produzione di acciaio e ferro/Refrigerazione e condizionatori/Produzione alluminio e altri processi metallurgici


Gallio 31%-Semiconduttori/Celle fotovoltaiche


Germanio 31%-Fibre ottiche e apparecchiature ottiche a infrarossi/ Celle solari satellitari/Catalizzatori di polimerizzazione


Afnio 0%-Superlega/Barre di moderazione/Ceramica refrattaria
Indio 0%-Display a schermo piatto/Celle fotovoltaiche e fotonica/Saldature


Litio 100%-Batterie/Vetro e ceramica/Metallurgia ell'acciaio e dell'alluminio


Magnesio 100%-Leghe leggere per i settori auto, elettronico, imballaggi, edilizia/Agente di desolforazione per la produzione di acciaio


Grafite naturale 98%-Batterie/Materiali refrattari per la produzione dell'acciaio


Gomma naturale 100%-Penumatici/Componenti in gomma per macchinari e articoli per la casa


Niobio 100%-Acciaio ad alta resistenza e superleghe per i trasportie le infrastrutture/Applicazioni ad alta tecnologia (condensatori, magneti, superconduttori...)


Fosforite 84%-Concime minerale/Composti del fosforo


Fosforo 100%-Applicazioni chimiche/Applicazioni nel settore della Difesa


Scandio 100%-Celle a combustibile a ossidi solidi/Leghe leggere


Silicio metallico 63%-Semiconduttori/Fotovoltaico/Componenti elettronici/Siliconi


Stronzio 100%-Magneti di ceramica/Leghe di alluminio/Applicazioni mediche/Pirotecnica


Tantalio 99%-Condensatori per dispositivi elettronici/Superleghe


Titanio 100%-Leghe leggere ad alta resistenza nell'Aeronautica/Spazio e Difesa/Applicazioni mediche


Tungsteno n.d.-Leghe per Aeronautica/Spazio/Difesa e tecnologia elettrica/Utensili per la fresatura, taglio e l'estrazione


Vanadio n.d.-Acciaio microlegato ad alto snervamento nell'Aeronautica/Spazio/Reattori nucleari/Catalizzatori chimici


Metalli gruppo del Platino 100%-Catalizzatori chimici e per l'industria auto/Celle combustibile/Applicazioni elettroniche


Terre Rare Pesanti e Terre Rare Leggere 100%-Magneti permanenti per motori elettici e generatori di elettricità/Fosfori per l'illuminazione/Catalizzatori/Batterie/Vetro e ceramica

In questo contesto globale di forte richiesta, il report informa che dai dati disponibili e in previsione al 2050 con la stima della domanda di materie prime e i rischi di reperimento legati alle catene di approvvigionamento le criticità attuali sono: per le batterie delle auto elettriche e per lo stoccaggio dell'energia l'UE avrebbe bisogno, rispetto all'attuale approvvigionamento, per il 2030 di una quantità di Litio fino a 18 volte superiore e per il 2050 di 60 volte superiore; stessa cosa per il Cobalto fino a 5 volte superiore nel 2030 e di una quantità di 15 volte superiore per il 2050; per la domanda per il 2050 di Terre Rare utilizzate nei magneti permanenti (disprosio, neodimio, praseodimio, samario. Le Terre Rare restanti sono: ittrio, lantanio, cerio, promezio, europio, gadolinio, terbio, olmio, erbio, tulio, itterbio e lutezio) fondamentali per i veicoli elettrici, le tecnologie digitali o i generatori eolici, potrebbe decuplicare. 

Per uno smartphone sono stati scavati 30kg di rocce in qualche miniera ed è un po' il simbolo del valore di queste materie. Contiene oltre alla plastica, ferro, argento, palladio, rame, cobalto, tungsteno, poi altri materiali meno preziosi, un grammo di Terre Rare e 24 mg di oro. Ogni anno al mondo vengono venduti circa un miliardo e mezzo di nuovi smartphone quindi servono 45 milioni di tonnellate per estrarre in media 36 tonnellate d’oro, 375 di argento, 13,5 di palladio, 13.500 di rame e 5.250 di cobalto. Questo piano della Commissione prevede la trasformazione dell'Europa in una società ad impatto climatico zero nel 2050 che si basa essenzialmente sull'utilizzo di queste materie molto molto rare e molto molto scarse nel nostro continente. La caccia alle Terre Rare per la rivoluzione Green Deal è iniziata. 

Fonte: European Commission report on the 2020 criticality assessment; infografica Bruna Pisano © RIPRODUZIONE RISERVATA

Oriente e Occidente, il nuovo assetto mondiale

Oriente e Occidente, il nuovo assetto mondiale si gioca essenzialmente tra Usa, Cina e Russia ma soprattutto sull'influenza che queste potenze proiettano sui Paesi vicini attraverso alleanze militari come Nato Aukus e Csto, organizzazioni multilaterali come Ue e Sco e dialoghi strategici come Quad. 

Il vertice SCO, Shanghai Cooperation Organization di settembre 2022 tenutosi a Samarcanda ha riunito decine di Paesi del quadrante orientale del globo. Dai colossi Russia, Cina e India, alle ex Republiche sovietiche e grandi Paesi importanti come il Pakistan, alcuni Stati osservatori come lo strategico Iran o partner con cui fare affari perché ricchissimi di materie prime e leader nella produzione di petrolio come l'Arabia Saudita e il Qatar non a caso sono stati siglati 40 accordi, oppure sul Mediterraneo con un ponte ideale verso l'Egitto e infine la Turchia che si è trovata su due tavoli cercando di mettere in campo tutto il peso della sua posizione geografica privilegiata tra i due continenti.

Nell'infografica si possono vedere come si stanno posizionando i due blocchi contrapposti Occidentale e Orientale, con i rispettivi Paesi in campo tra gli Oceani Atlantico, Indiano e Pacifico.

La Morsa dell'Occidente. I nuovi blocchi. Infografica di Bruna Pisano © RIPRODUZIONE RISERVATA
I due blocchi ben visibili 

Da una parte l'Occidente Atlantico a guida degl Stati Uniti, con i Paesi NATO, la UE e nell'Indo Pacifico i membri di AUKUS, Australia, United Kingdom, United States Security Treaty, i potenziali membri Giappone e Nuova Zelanda; poi il Quadrilateral Security Dialogue (QUAD) con Australia, Stati Uniti, Giappone e India. 

Dall'altra l'Oriente con i membri del CSTO, Collective Security Treaty Organization, con Armenia, Bielorussia, Zakakistan, Kirghizistan, Russia e Tagikistan; lo SCO Shanghai Cooperation Organization, con Cina India Kirghizistan, Pakistan, Russia, Tagikistan, Uzbekistan; osservatori interessati all'adesione allo SCO Afghanistan, Bielorussia, Iran e Mongolia infine i partner di dialogo SCO Arabia Saudita, Azerbaigian, Cambogia, Egitto, Nepal, Qatar, Sri Lanka e Turchia, quella stessa Turchia che vive anche nel blocco Occidentale, così come l'India che partecipa al QUAD.

I leader dei Paesi protagonisti del vertice di SCO a Samarcanda
Sicuramente con la guerra in corso, la Russia di Putin gioca quest'anno un ruolo da protagonista a caccia di alleanze strategiche e contratti economici favorevoli, la sensazione che il simbolo russo dell'aquila bicefala con lo sguardo orientato verso l'occidente e uno verso l'oriente, da quest'anno sembrerebbe posizionarsi definitivamente a Est.

L'incontro atteso tra Putin e Xi Jinping a Samarcanda

Secondo molti osservatori le vicende di quest'anno e questi vertici rappresentano un punto di svolta nella creazione di un nuovo assetto mondiale di quel nuovo mondo, non più unipolare con il grande protagonista americano in campo, ma un assetto multipolare, dove le economie emergenti nell'area orientale reclamano il loro ruolo e fanno sentire tutto il loro peso e con la composizione di questi blocchi si accingono ad affrontare quello che sarà il decennio più pericoloso del dopoguerra.

Storie dal mondo. Il mondo che verrà. Decennio Pericoloso. Infografica di Bruna Pisano per TPI The Post Internazionale.

Disponibile sulla versione digitale https://www.tpi.it/cronaca/settimanale-the-post-internazionale


 






Tutti i numeri sull'aborto in Italia, tra luci e ombre

I numeri sull'aborto in Italia a distanza di 44 anni dal primo referendum del 1978 che ha depenalizzato e disciplinato le modalità di accesso all'interruzione di gravidanza fino ad allora considerato reato e punito dagli articoli 545 e seguenti del Codice penale con la reclusione fino a 12 anni.

Fu lo stesso anno del rapimento Moro, per capire il contesto storico e il clima nel Paese, quel 1978 quando il radicale Marco Pannella propose il Referendum sull'aborto con il raggiungimento del quorum, legge promulgata poi dal presidente della Repubblica Giovanni Leone, anche se il percorso che portò la politica e il paese alla depenalizzazione fu lungo e difficile e ci volle un altro referendum nel 1981.

Nell'infografica tutti in numeri del Ministero della Sanità 2020 nel "Rapporto attuazione della Legge 194/78" in Italia.

I numeri sull'aborto in Italia. Infografica di Bruna Pisano per TPI, © RIPRODUZIONE RISERVATA

In questi 44 anni la società italiana è cambiata nel profondo e attraverso i dati del Ministero si può tracciare l'identikit di che oggi decide di interrompere una gravidanza. È una donna italiana in particolare vive al Nord, ha un titolo di studio di scuola media superiore e un lavoro e fa ricorso all'interruzione di gravidenza nelle prime 8 settimane di gestazione.

La tipologia più usata è l'aborto terapeutico al 64,9%, nella fascia di età presa in esame 15-49 anni, il tasso di abortività in Italia è del 5,4 per 1.000 con un totale di 66.413 aborti, dati 2020. nelle regioni del Nord Italia si praticano quasi la metà del totale degli interventi con un tasso del 5,6 per 1.000, mentre nel Centro Italia il tasso è del 6,1 per 1.000.

Attiviste pro legge a Verona nel 2018 (Non una di meno)
Poi c'è la difficoltà di accesso alla legge in molte aree del Paese con regioni che hanno percentuali all'84,5% di obiettori di coscienza soprattutto ginecologi che di fatto impediscono l'applicazione, come per esempio nella Provincia di Bolzano, nel Molise, nelle Marche e in Sicilia, all'inverso invece la Valle d'Aosta rappresenta la regione col minor numero di ginecologi obiettori il 25% dove resta più facile accedere all'interruzione di gravidanza. In totale nel 2020 gli obiettori di coscienza al 64,6% sono ginecologi, al 44,6% sono anestesisti e al 32,2% il personale medico generico.
Attiviste pro legge e pillola RU486 a Verona

Resta come dato molto positivo il dimezzamento in 14 anni dei numeri delle donne che ricorrono all'interruzione di gravidanza, da 121.301 nel 2008 in discesa a 66.413 nel 2020, nonostante la difficoltà di approccio all'applicazione della legge 194/78 soprattutto in molte regioni per l'alto numero di personale obiettore. 

Cover Story approfondimenti per il Magazine TPI The Post Internazionale www.tpi.it

https://www.tpi.it/cronaca/aborto-perche-tsunami-pro-life-puo-travolgere-italia-202206309121152 

#legge194 #abortion #aborto #tpi #referendum #roevwade

Fonte dati infografica "Rapporto attuazione della legge 194/78" del Ministero della Sanità 2020

Infografica ed elaborazione dati Bruna Pisano/@brunapisano_visual



La guerra per la conquista delle ricchezze dell'Artico

La guerra per la conquista delle ricchezze del Polo Nord da parte dei blocchi USA NATO da una parte e RUSSIA CINA dall'altra è entrata nel vivo.

IL POLO NORD CONTESO. Nella sezione delle Storie dal mondo del Magazine TPI, The Post Internazionale, un approfondimento sull'escalation del conflitto in Ucraina con un interessamento dell'area dell'Oceano Artico, dove in realtà il faccia a faccia tra i veri contendenti di questa guerra già esiste da tempo. Si tratta del Polo Nord e di tutte le rotte commerciali vecchie e nuove che lo attraversano e che riducono i tempi degli scambi tra continenti facendo lievitare i profitti.

Nell'INFOGRAFICA il nuovo fronte di battaglia e il Consiglio Artico.

Il Polo Nord Conteso. Infografica di Bruna Pisano ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuove rotte commerciali, giacimenti di petrolio, gas e minerali rari: il Circolo polare artico ospita il 22 % delle risorse energetiche mondiali non ancora sfruttate e lo scioglimento dei ghiacci favorisce la navigabilità, diminuendo di quasi un terzo i tempi di collegamento tra i continenti. Non a caso la militarizzazione dell'area è in aumento, una competizione che rappresenta un'ulteriore fonte di attrito tra Nato e Russia, accresciuta dalla richiesta di adesione all'alleanza di Svezia e Finlandia, entrambe membri del Consiglio Artico, dove Mosca è ormai isolata dall'Inizio dell'invasione dell'Ucraina.

Basta vedere la mappa dettagliata di questo nuovo fronte di battaglia che vede in campo una spartizione delle enormi risorse energetiche come petrolio, gas, minerali rari, indispensabili per la tecnologia, che sono nascoste in profondità nelle gelide acque dell'Artico e dell'inevitabile lotta per il suo sfruttamento commerciale. 

Il Polo Nord. ©airpano. Ru

LE ROTTE COMMERCIALI. Il mitico Passaggio a Nord Ovest che collega gli Oceani Atlantico e Pacifico e riduce di 5 mila km la distanza tra Europa del Nord e Asia. Il Ponte Artico una rotta lunga 6.700 km che collega Churchill in Canada a Murmansk in Russia con deviazione per Reykjavik in Islanda. La Rotta del Mare del Nord lunga 4.800 km costeggia la costa settentrionale russa ed è considerata strategica da Mosca. LE BASI AEREE. La dislocazione delle Basi USA-NATO in Canada in Alaska, in Groenlandia (Danimarca), le Isole Svalbard della Norvegia e le due basi aeree di Vidsel in Svezia e Rovaniemi in Finlandia sono le installazioni militari più a Nord dei due Paesi candidati a entrare nella Nato. Dall'altra parte ci sono le decine di basi militari del paese più grande al mondo che è la Russia dalla Penisola di Kola alla Kamcatka oltre lo stretto di Bering.

Il Polo Nord©airpano. Ru
IL CONSIGLIO ARTICO. È un forum a cui partecipano diversi Paesi che discutono e affrontano i problemi della gestione di questo delicato territorio e la tutela della popolazione indigena dell'Artico. Si riunisce ogni sei mesi e ogni Paese ogni due anni può detenere la Presidenza e organizzare una Conferenza sui risultati e fare proposte per il futuro della regione Artica. Otto i paesi membri Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Stati Uniti e Svezia. Poi ci sono i Paesi osservatori permanenti che sono Cina, Corea del Sud, India, Giappone, Italia, Singapore e Svizzera. Altri Paesi ossevatori sono Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna e Unione Europea. Gli attuali Paesi membri hanno chiesto l'uscita della Russia dal Consiglio Artico.

Insediamenti Artici
Chi conquista questo fazzoletto in cima al globo si assicura un dominio importante sul futuro del pianeta, orientato verso un mondo avanzato e tecnologico e bisognoso di energia e di terre rare e preziose. Si affacciano dunque su questo tesoro sommerso il Canada, Gli Stati uniti, la Danimarca, la Norvegia e Svezia e Finlandia da una parte, vecchi paesi Nato e forse nuovi ingressi e dall'altra l'enorme continente russo che sta aumentando con la collaborazione della Cina di Xi Jinping.

Insomma una situazione esplosiva che con la guerra in Ucraina potrebbe mettere ulteriormente in crisi i rapporti tra le grandi superpotenze mondiali e aprire nuovi fronti di scontro questa volta sì veramente pericolosi da vera Terza Guerra mondiale.

Elaborazione grafica di Bruna Pisano per TPI, The Post Internazionale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

 


L'universo secondo Musk l'uomo più ricco del mondo

L’universo secondo Elon Musk: ecco chi è e come immagina il futuro l’uomo più ricco del mondo

Tutto è cominciato 20 anni fa quando eBay acquisì PayPal, la società di pagamenti co-fondata da Elon Musk, che allora ottenne 176 milioni di dollari, quasi tutti reinvestiti in Tesla e SpaceX, mentre ora il suo patrimonio netto è stimato in oltre 200 miliardi di dollari. Ho realizzato questa infografica per il Magazine italiano TPI per meglio capire l'incredibile quello che senza ombra di dubbio impero di Elon Musk il bizzarro ma geniale sudafricano che ad oggi risulta essere il più ricco del mondo con un patrimonio straordinario anche per la sua giovane età di 208,5 miliardi di dollari davanti a pezzi da novanta come Harnault, Besoz, Gates e Buffett. 

Attività dai 24 ai 45 anni in settori strategici della tecnologia e dello spazio: 

24 anni: ZIP2 27 anni: X.com/Paypal 31 anni: Space X; Everdream 32 anni: Tesla 34 anni: Game Trust 35 anni: Solarcity; Mahalo.com/Inside 36 anni: OneRiot 39 anni: Halcyon Molecular; DeepMind; Stripe 42 anni: Vicarious 44 anni: OpenAI 45 anni: Neuralink; Boring Company

ELON CONNECTION, la galassia di Musk. Infografica di Bruna Pisano ©RIPORDUZIONE RISERVATA

È geniale, trasforma in oro (quasi) tutto quello che tocca e vuole risolvere i grandi problemi dell’umanità. Ma è anche un giocatore incallito dietro cui si cela il caro vecchio capitalismo.

di Gian Maria Volpicelli per TPI

Nel dicembre del 2021 Grimes, la cantante e musicista canadese a cavallo tra pop e musica elettronica, ha pubblicato il video ufficiale del suo nuovo singolo, dal titolo Player of Games. Nel video, le sonorità stralunate della canzone fanno da sfondo a uno scenario da film fantasy: Grimes passa quasi sette minuti in compagnia di un cavaliere dalla scintillante armatura, sfidandolo prima a scacchi, poi in un duello con spade laser, poi ai videogiochi, e finalmente in uno scontro all’arma bianca, che si conclude con la cantante trafitta al cuore dal cavaliere. Il testo del brano racconta una storia d’amore infelice con un giocatore che mette la sete di avventura prima di tutto: «Amo il giocatore più grande di tutti, ma lui amerà sempre il gioco più di me. Vola via, nella fredda distesa dello spazio». Una canzonetta senza troppe pretese, se non fosse per un dettaglio: fino a pochi mesi fa, Grimes era la partner di Elon Musk, il fondatore di SpaceX, nonché amministratore delegato di Tesla, e creatore o co-creatore di PayPal,
SolarCity, Neuralink, The Boring Company e OpenAI, e probabile futuro proprietario di Twitter. È inevitabile pensare che il Player of Games – il giocatore pronto a partire per lo spazio profondo – sia Elon Musk.

Un’icona ludica

C’è una tensione profonda alla radice della persona, o del personaggio, di Musk. Da un lato, si tratta dell’uomo più ricco del mondo, di un portento del software, dell’ingegneria e della finanza che a 50 anni ha accumulato un patrimonio di 200 miliardi di dollari creando cose tangibili – razzi, satelliti, auto elettriche, pannelli solari, tunnel – in un’epoca in cui la maggior parte dei multimiliardari americani si sono arricchiti a furia di app, pubblicità online, e facendo indigestione dei dati personali dei navigatori della rete. È un imprenditore visionario che, a quanto dice, vuole risolvere i grandi problemi dell’umanità, dal cambiamento climatico ai rischi dell’intelligenza artificiale, fino, con The Boring Company, al più banale traffico. 

Dall’altro, c’è qualcosa di radicalmente poco serio, postmoderno, eternamente ironico e ludico attorno a Musk. Il suo amore per i giochi è famigerato: le interviste in cui racconta di aver iniziato la sua carriera nel tech a soli 12 anni, creando (e vendendo per 500 dollari) un videogioco a tema spaziale si sprecano, così come si sprecano i suoi tweet e le dichiarazioni su come sia appassionato di blockbuster videoludici, da Elden Ring a Cyberpunk 2077, a Skyrim. Nella sua iconica apparizione da presentatore dello show televisivo comico Saturday Night Live, nel maggio 2021, uno sketch prevedeva Musk e Grimes vestiti come personaggi di Super Mario.

Elon Musk/Paul Hennessy/SOPA Images/LightRocket via Getty Images

Nel suo libro biografico su Musk del 2015, l’autore Ashlee Vance spiega come, dopo aver venduto la sua prima startup Zip2, il miliardario si sentisse «come un personaggio dei suoi adorati videogiochi, che era salito di livello. Aveva risolto la Silicon Valley». L’idea che Musk prenda la vita come un videogame, come un grande gioco in cui le regole si possono ignorare, piegare, o hackerare con i trucchi giusti, non è campata per aria. Dopotutto, Musk si è detto più volte convinto che la nostra realtà è probabilmente una simulazione à-la Matrix, e il confine tra simulazione e videogame è labile. (Non a caso, nel 2014, il Washington Post pubblicò un’intervista con il cugino di Musk, Lyndon Rive, in cui quest’ultimo lo paragonava esplicitamente a Neo, il protagonista-hacker del film del 1999: «Elon è Neo: vede gli zero e gli uno. Ha una maniera di guardare il mondo diversa».) 

Ma questa forma mentis emerge più prosaicamente in alcuni dei fatti più controversi di cui Musk è stato protagonista negli ultimi anni: come il suo uso strategico di Twitter per far salire il prezzo delle azioni di Tesla o quello delle criptovalute Bitcoin e DogeCoin, o ancora il suo sostegno nel gennaio 2021 alla frenesia attorno alla catena di negozi di videogiochi GameStop – un episodio di mania collettiva in cui milioni di piccoli investitori hanno comprato azioni di GameStop sulla app di trading Robinhood in un gesto di trollaggio finanziario. Voi e le autorità finanziarie, la chiamate manipolazione del mercato, Musk probabilmente la chiama “playing the game”: il premio sono i miliardi, la soddisfazione di spiazzare e confondere giornalisti e analisti finanziari, e la popolarità presso vaste fette della popolazione mondiale (nessun fantastiliardario in tempi recenti può vantarsi di aver guadagnato un seguito cult come quello ottenuto da Musk). O, forse, il premio è la capacità di attrarre l’attenzione dell’umanità, per poi incanalarla verso i suoi obiettivi più ambiziosi e nobili. A che gioco gioca Musk?

 Qual è il suo End Game? ...  https://www.tpi.it/tecnologia/elon-musk-chi-e-come-immagina-futuro-20220526902903/

Elon Musk, Tesla Factory, Fremont, Usa

L'universo secondo Elon Musk. Magazine TPI
Infografica di Bruna Pisano per il Magazine italiano TPI The Post Internazionale ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il cambiamento climatico e la tutela delle foreste

L'importanza delle foreste e la loro tutela può contribuire a mitigare il cambiamento climatico in atto molto visibile negli ultimi decenni.

Quando fa caldo così come in questo periodo estivo dove si registrano temperature elevate anche nel Nord Europa a ridosso dei 40°C le varie ondate di calore vengono chiamate con nomi poco scientifici come Nerone, Flegentonte, Lucifero, Caronte e l'ultima Apocalisse 4800 per comunicare in maniera molto efficace la loro potenza distruttrice.

Poi c'è il problema dell'acqua, dei ghiacciai che franano, i deserti che avanzano, insomma siamo preoccupati per tutti quei fenomeni che accompagnano spesso l'idea di un clima fuori controllo. E soprattutto la parola inquinamento ci fa sentire come dei killer costantemente sulla scena del crimine e il CO2 diventa il veleno per l'ambiente. Ma sappiamo davvero cos'è il carbonio? Sappiamo che il suolo quello su cui camminiamo tutti i giorni è il secondo serbatoio di carbonio dopo gli oceani e che il carbonio è la chiave del sistema climatico…

 La Nostra Terra. La fotosintesi del CO2. Infograficapisano©RIPRODUZIONE RISERVATA

Cos'è la fotosintesi del CO2 ed altri passaggi che solo alcuni esperti in materia ne conoscono oggi nel dettaglio i passaggi fondamentali è sintetizzata in questa illustrazione è facile ricondurre gli elementi al loro posto e capire che le foreste attraverso i raggi solari respirano ed emettono quel carbonio in maniera equilibrata e danno la vita alle piante e agli animali e solo un eccesso di carbonio che diventa "cattivo" provoca il famoso effetto serra. E quello sì che dipende da noi.

Oltre ai roghi e alle tempeste di vento o neve che distruggono le foreste ci sono anche insetti e per formare un centimetro di suolo messi in fila occorro oltre mille anni. Possiamo sostenere che le generazioni passate neanche così remote magari quelle dei nonni e bisnonni, che vivevano in una società prevalentemente agricola, conoscevano bene il funzionamento del suolo, lo rispettavano, pulivano gli alvei dei fiumi, seguivano le stagioni e i loro processi, conoscevano l'attenzione e la cura degli alberi come compagni di viaggio senza i quali il raccolto poteva essere a rischio e quindi a rischio la sopravvivenza stessa dell'uomo e della società. 

L'importanza quindi delle foreste e la loro tutela può contribuire a mitigare il cambiamento climatico perché le foreste respirano e il carbonio che viene immagazzinato è fondamentale nei processi di sopravvivenza del mondo. Un eccesso di carbonio provoca l'aumento dell'effetto serra. L'agricoltura bio potrebbe ridurre le emissioni di carbonio rispetto ai metodi tradizionali. Il suolo fornisce molte di quelle cose di cui l'uomo ha bisogno per sopravvivere: dalla difesa delle ondate di calore nelle città, al 95% di alimenti prodotti nella terra, dal filtraggio delle acque al contenimento delle alluvioni. Infine ospita 1/4 delle biodiversità del mondo. Insomma un pianeta da proteggere.

Foto Esa
 Di Bruna Pisano-infograficapisano-brunapisano_visual ©RIPRODUZIONE RISERVATA



 

Il dominio mondiale dell'Impero militare americano

Questa mappa mette insieme la presenza militare americana in tutto il pianeta e si capisce bene che lo si può tranquillamente definire un vero e proprio Impero. Da est a ovest e da nord a sud del mondo, fa venire in mente la famosa affermazione dell'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V "Sul mio regno non tramonta mai il sole" (In meinem Reich geht die Sonne niemals unter) e intendeva dire con questa frase storica che nei suoi territori vi era sempre un momento del giorno in cui il sole splendeva. 
La mappa de L'IMPERO MILITARE AMERICANO infografica di Bruna Pisano ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun'altra nazione al mondo ha più truppe e avamposti sparsi per il pianeta degli Usa. Hanno installato 750 basi in almeno 80 paesi e schierato quasi 173 mila soldati in 159 Stati.

LE NAZIONI PERDENTI. In questa mappa si può chiaramente capire quali sono i paesi che hanno più militari e basi e sono a distanza di 80 anni quelli che hanno perso la Seconda Guerra Mondiale e cioè il Giappone con 120 basi e 53.713 truppe, la Germania con 119 basi e 33.948 truppe e l'Italia con 44 basi e 12.247 truppe, a seguire la Corea del Sud avamposto americano con 73 basi e 26.414 truppe. Una specie di cintura di armi da fuoco e soldati che circondano la Russia, ma che resta sempre e comunque la seconda potenza militare mondiale e la prima del 2022 per numero di ordigni atomici 4.477 su 3.708 degli Stati Uniti. A parte c'è anche un riferimento alla fitta presenza delle basi Nato a ridosso della Russia nei paesi che hanno aderito e che si somma alla presenza militare americana con le due sedi principali in Europa una nei Paesi Bassi a Brunssum e una in Italia a Napoli. 

CATEGORIE DI BASI. I siti delle basi militari statunitensi rientrano in due categorie principali: 1) Grandi basi o "basi": definite come installazioni militari di dimensioni superiori a 4 ettari o di valore superiore a $ 10 milioni. Queste basi in genere hanno più di 200 militari statunitensi. 439 o il 60% delle basi estere degli Stati Uniti rientrano in questa categoria. 2) Basi piccole o "ninfee": queste basi sono più piccole di 4 ettari o hanno un valore inferiore a $ 10 milioni. Questi includono posizioni di sicurezza cooperativa e siti operativi avanzati. Il restante 40% delle basi estere statunitensi rientra in questa categoria. Secondo il Watson Institute della Brown University, dal 2001 tra 1,9 e tre milioni di membri del servizio militare statunitense hanno prestato servizio in Afghanistan e Iraq, con oltre la metà di loro schierato più di una volta. 

IN MEDIO ORIENTE. La più grande installazione militare statunitense in Medio Oriente è la base aerea di Al Udeid, situata a ovest di Doha, in Qatar. Istituita nel 1996, ospita circa 11.000 membri del servizio americano e della coalizione. Coprendo un'area di 24 ettari, la base ospita quasi 100 aerei e droni. 

GIAPPONE E COREA DEL SUD. Gli Stati Uniti sono stati in Giappone dalla fine della seconda guerra mondiale (1939-1945) e in Corea del Sud dalla guerra di Corea (1950-1953). Quasi la metà di tutte le forze armate statunitensi schierate all'estero, circa 80.100 americani, sono in Giappone con 53.713 e in Corea del Sud con 26.414. La Corea del Sud ospita Camp Humphreys, la più grande base militare americana d'oltremare, situata a circa 65 km a sud della capitale Seoul.

IN EUROPA. La base aerea di Ramstein in Germania è il più grande hub per le truppe statunitensi e le forniture militari in Europa. Appena fuori dalla base di 1.200 ettari, si trova il Landstuhl Regional Medical Center, il più grande ospedale militare statunitense al di fuori degli Stati Uniti. La struttura è stata ampiamente utilizzata durante le guerre in Afghanistan e in Iraq e ha curato migliaia di soldati feriti. Come quasi tutte le basi statunitensi, Ramstein è dotata di ospedali, scuole, centrali elettriche, complessi di appartamenti e una serie di servizi spesso chiamati "Burger King e piste da bowling".

PRESENZA MILITARE IN AMERICA LATINA. Situata sulla punta orientale di Cuba, la base navale di Guantanamo Bay è la più antica base militare d'oltremare degli Stati Uniti. La struttura di 116 kmq è stata sotto il controllo americano dalla fine del 19° secolo. La base è una questione molto dibattuta tra Stati Uniti e Cuba. Per decenni Cuba ha insistito affinché gli Stati Uniti restituissero il territorio che aveva preso con la forza nel 1898 e successivamente affittato definitivamente nel 1903.

La Base americana di Okinawa in Giappone

Base di Okinawa in Giappone proteste di Greenpeace
Proteste di Greenpeace per la Base di Okinawa in Giappone

Base di Ramstein in Germania
La base di Aviano in Italia
 
Dispiegamento di truppe statunitensi dal 1950. 
1950-1953
In seguito alla resa dei giapponesi agli Alleati che pose fine alla seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica divisero la Corea, che era stata sotto il dominio giapponese, lungo il 38° parallelo, tagliando in due all'incirca la penisola coreana. Il 25 giugno 1950, le forze nordcoreane, sostenute da Cina e Unione Sovietica, invasero il sud dando inizio alla Guerra di Corea. Alleati con il Sud, gli Stati Uniti hanno schierato circa 1,78 milioni di soldati durante i tre anni di guerra. Si stima che durante la guerra siano morti tra i 2 ei 3 milioni di civili. Secondo il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, gli Stati Uniti hanno subìto 33.739 morti in battaglia. Nessun trattato di pace formale è mai stato firmato.

1955-1975
Le tensioni tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica continuarono a crescere nel sud-est asiatico negli anni '50 e '60. Il conflitto principale ha contrapposto il governo comunista del Vietnam del Nord al Vietnam del Sud e al suo alleato, gli Stati Uniti. Oltre 3,4 milioni di soldati statunitensi furono dispiegati nel sud-est asiatico; oltre tre milioni di persone, inclusi oltre 58.000 americani, furono uccise durante la guerra. Il 29 marzo 1973, le ultime truppe da combattimento statunitensi lasciarono il Vietnam. Due anni dopo, il 30 aprile 1975, le forze comuniste presero il controllo del Vietnam del Sud e posero fine alla guerra.

1990-1991
Il 2 agosto 1990, l'esercito iracheno ha invaso il Kuwait, una piccola nazione ricca di petrolio nel sud del paese. Una settimana dopo, il 9 agosto, gli Stati Uniti iniziarono l'operazione Desert Shield e dispiegarono migliaia di truppe in Arabia Saudita. Durante la breve guerra, circa 694.550 soldati americani furono schierati nella regione. Il 28 febbraio 1991, il presidente degli Stati Uniti George HW Bush dichiarò un cessate il fuoco e il 3 aprile dello stesso anno l'ONU approvò una risoluzione che poneva formalmente fine al conflitto.

2001-2021
Il periodo successivo agli attacchi dell'11 settembre e alla dichiarazione di guerra sia all'Afghanistan nel 2001 che all'Iraq nel 2003 ha visto un forte aumento delle truppe all'estero. Almeno 800.000 americani hanno prestato servizio in Afghanistan e più di 1,5 milioni in Iraq negli ultimi 20 anni. Si stima che il costo umano delle guerre abbia ucciso più di 900.000 persone, per lo più civili.

Spese militari statunitensi dal 1950
Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), nel 2020, gli Stati Uniti hanno speso 778 miliardi di dollari per le loro forze armate – il più grande investitore militare al mondo e più dei prossimi 10 paesi messi insieme. La Cina si è classificata seconda con 252 miliardi di dollari, seguita dall'India con 73 miliardi di dollari, la Russia con 62 miliardi di dollari e il Regno Unito con 59 miliardi di dollari. Solo negli ultimi 20 anni, secondo il progetto Costs of War della Brown University, gli Stati Uniti hanno speso 8 trilioni di dollari per la cosiddetta "guerra globale al terrore". La guerra in Afghanistan ammonta a 2,3 trilioni di dollari che, secondo i ricercatori della Brown University, equivalgono a più di 300 milioni di dollari al giorno per 20 anni.

E ancora 2,1 trilioni di $ sono stati spesi per le guerre in Iraq e Siria e 355 miliardi di $ sono stati attribuiti ad altre guerre. Il resto del denaro include oltre 1 miliardo di dollari in pagamenti di interessi per le enormi quantità di denaro presi in prestito per finanziare le guerre, nonché oltre 2,2 miliardi di dollari in obbligazioni per la cura dei veterani nei prossimi 30 anni. Ciò significa che, anche dopo che gli Stati Uniti avranno lasciato l'Afghanistan, continueranno a pagare per le guerre negli anni a venire (Fonte dati aljazeera).

I PAESI BRICS. Per tornare alla nostra mappa a guardar bene gli unici paesi esenti dalla presenza dell'esercito Usa sono la Cina, l'India, l'Iran e anche la Russia, e alcuni di loro sono oggi delle potenze economiche crescenti. Queste nuove potenze emergenti Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica i cosiddetti paesi BRICS rappresentano una specie di Nuovo Ordine Mondiale con una futura moneta comune e nuove vie di scambi commerciali ed economici, nell'ultimo vertice del 23 giugno 2022 Argentina e Iran hanno fatto ufficale richiesta di adesione al gruppo che sfida il blocco occidentale.
L'ultimo XIV Summit dei Paesi BRICS Sudafrica, Cina, Brasile, Russia e India

Copertina Magazine TPI

IL MAGAZINE THE POST INTERNAZIONALE. Al conflitto nel cuore del continente europeo viene dedicato uno SPECIALE UCRAINA con articoli, reportage e approfondimenti. In assoluto la paura dell'abbraccio mortale con l'America di Biden che potrebbe annientare l'Europa resta il sentiment dominante. Sul magazine italiano TPI in versione digitale le notizie, gli approfondimenti, i commenti e anche l'infografica "L'Impero Militare Americano" che illustra l'assoluta supremazia militare nel mondo. https://www.tpi.it/opinioni/usa-non-vogliono-guerra-finisca-piano-biden-pericoloso-europa-20220414890207/

Infografica di Bruna Pisano Infografica e Dintorni @brunapisano_visual ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Da Theopetra al Colosseo i monumenti più antichi

Da Theopetra al Colosseo passando per i tumuli del Neolitico in Scozia, le fattorie delle Isole Orcadi fino al vento che spazza via un piano dello Ziggurat di Ur in Mesopotamia e alle piramidi egiziane, tutti i 20 monumenti che hanno resistito millenni alla tirannia del tempo e che sono arrivati fino a noi per testimoniare la grandezza di civiltà passate.

Nella timeline la sequenza da 23000 anni a.C. in Tessaglia in Grecia con Theopetra il sito considerato più antico al mondo per ad arrivare al 125 d.C. fino a Roma con il Pantheon in monumento più giovane.

I 20 monumenti più antichi del mondo. Infograficapisano©RIPRODUZIONE RISERVATA

1. La Grotta di Theopetra, Tessaglia Grecia 23000 a. C.
La costruzione più vecchia della storia. Si tratta di una grotta che si trova a Meteora in Tessaglia, in Grecia ed è una cavità dall’ampio ingresso absidato, famosa per contenere tracce di vita umana che vanno dal Paleolitico medio fino alla fine del Neolitico (3500 a.C. circa). Davanti alla grotta sono stati trovati anche i resti di un muro di pietra che, oltre a testimoniare l'avanzamento culturale in fatto di edificazione, prova la necessità di una chiusura parziale dell’ingresso per difendersi dal freddo della glaciazione dell’epoca. I semi ritrovati tra l’altro indicano che gli uomini si fossero approvvigionati di cibo già con l’agricoltura per sopravvivere al clima rigido. Certamente una delle strutture artificiali più antiche della Grecia e forse anche nel mondo.

La Grotta di Theopetra in Tessaglia, Grecia, il monumento più antico del mondo
2. Il Gobekli Tepe, Turchia 12000-8400 a.C
La seconda costruzione più antica del mondo è il Gobekli Tepe, situato a circa 18 km a nordest dalla città di Şanlıurfa, nell'odierna Turchia. Si tratta di un sito neolitico conosciuto anche come il più antico esempio di tempio in pietra. I disegni di animali presenti nella struttura hanno permesso di ipotizzare un culto di tipo sciamanico, antecedente ai culti di divinità della culture sumera e mesopotamica, mettendo con questa datazione in discussione la cronologia storica dell’evoluzione della civiltà umana così come finora ipotizzate. I manufatti artistici in pietra scolpita ritrovati, gli obelischi monoliti e le figure in altorilievo rivoluzionano la teoria che definiva il periodo popolato da genti nomadi dedite esclusivamente alla caccia e alla raccolta di frutti selvatici ma avvalora l'ipotesi di popoli stanziali. Non è chiaro il periodo delle sculture e resta un mistero il trasporto dei giganteschi monoliti da una cava lontana 1 km.

3. Il Barnenez, Francia, 4850 a.C.
Il Tumulo di Barnenez è un sito neolitico che sorge vicino Plouezoc'h, in Bretagna Francia. È considerato il primo monumento megalitico europeo. Lungo 72 metri, largo fino a 25 metri e alto oltre 8 metri, con un peso di circa 14 mila tonnellate e realizzato con piccole pietre, contiene 11 camere ognuna con un accesso diverso, attraverso un lungo passaggio di circa 12 metri e sono costruite con lastre di ardesia e granito e catalogate come "Dolmen à couloir". Sulla costruzione sono presenti simboli incisi in più sezioni e in alcuni tratti, si affaccia sulla Baia di Molaix forse su una zona fertile.

Il tumulo megalitico di Barnenez in Bretagna, Francia

4. Il Monte d'Accoddi, Sassari Italia 4000-3650 a.C.
Il primo monumento italiano presente nella lista è Monte d'Accoddi, sito archeologico a Sassari, attribuito alla cultura di Abealzu-Filigosa, della Sardegna prenuragica e risalente al periodo tra il 4.000 e il 3.650 a.C. Per la concentrazione di differenti tipologie costruttive, il monumento è considerato unico non solo in Europa ma nell'intero bacino del Mediterraneo. Faceva parte di un complesso sviluppatosi su un'area pianeggiante a partire dalla seconda metà del IV millennio e preceduto da tracce del neolitico medio. In seguito altre costruzioni in altre epoche con basamenti e con vari altari e una struttura a santuario e a tempio. Fino all’età del bronzo fu centro religioso poi utilizzato per le sepolture.

5. Il Knap of Howar, Scozia, 3700 a.C.
Insediamento neolitico sull'isola di Papa Westray, nell'arcipelago delle isole Orcadi in Scozia. Il sito è composto dai resti di una fattoria neolitica con due case una “padronale” e una più piccola e fu abitato dal 3700 a.C. fino al 2800 a.C., è realizzato in pietra ed è la struttura abitativa in muratura più antica del Nord Europa. Fu abbandonato nel tempo per problemi strutturali e usato in seguito come deposito.

L'insediamento neolitico di Knap of Howar, una fattoria in muratura in Scozia
 
6. La Gigantia, Malta 3700 a.C.
Un sito archeologico di templi megalitici, costruito intorno al 3700 a.C. e situato nell'isola minore di Gozo a Malta. Questi templi sono considerati le più antiche strutture del genere al mondo e, dopo quelle di Göbekli Tepe in Turchia, le seconde come strutture religiose artificiali. Per costruire Gigantia furono utilizzati monoliti e una specie di muratura a secco con punti di luce che illuminano zone precise del tempio. È patrimonio mondiale dell'Umanità dal 1980.

 7. Il West Kennet Long Barrow, Gran Bretagna 3650 a.C.
È una tomba o un tumulo neolitico, situata vicino a Silbury Hill, a sud di Avebury nel Wiltshire, in Gran Bretagna è un sito precedente addirittura di 400 anni a quello di Stonehenge. Gli archeologi hanno stabilito che è stato costruito dalle comunità di pastori poco dopo l'introduzione dell'agricoltura in Gran Bretagna dall'Europa continentale. Sebbene rappresenti parte di una tradizione architettonica di costruzione di tumuli lunghi che era diffusa in tutta l'Europa neolitica, il West Kennet Long Barrow appartiene a una variante regionale localizzata di tumuli nella Gran Bretagna occidentale, ora nota come Cotswold-Severn Group. Di questi, fa parte di un gruppo di una trentina centrato su Avebury negli altopiani del Wiltshire settentrionale. Costruito con terra, megaliti sarsen locali e calcare oolitico importato dai Cotswolds, il lungo tumulo consisteva in un tumulo di terra sub-rettangolare racchiuso da cordoli. All'interno della camera furono collocate ossa umane, probabilmente tra il 3670 e il 3635 a.C, che rappresentano un misto di uomini, donne, bambini e adulti. Vi è poi un'apparente pausa nell'uso del sito come luogo di sepoltura, probabilmente della durata di oltre un secolo.

8. Il Pentre Ifan, Galles Gran Bretagna 3500 a.C.
È un antico dolmen e si trova su una collina vicino al villaggio di Nevern, nel nord Pembrokeshire, risalente al 3500 a.C., è il più grande e meglio conservato sito probabilmente funerario del neolitico del Galles. La struttura di pietra doveva essere la porta d’ingresso della tomba che probabilmente era ricoperta con un tumulo. Il masso che forma il tetto della tomba principale la cui punta è rivolta verso il fiume Neverm, ha una lunghezza di 5,1 metri di 16 tonnellate ed è sorretto da altri 3 massi a punta. 

9. Il Skara Brae, Scozia Gran Bretagna 3180 a.C.
È un grande insediamento neolitico situato vicino alla baia di Skaill, sulla costa occidentale di Mainland isola delle Orcadi, in Scozia. È composto da una decina di case interrate con piccole stanze con arredamento in pietra, abitato tra il 3180 ed il 2500 a.C. e costruite scavando il terreno e usando il materiale che il mare rilasciava come le ossa di balena utilizzate per i tetti e per le protezioni dalla salsedine. Si tratta del villaggio neolitico più completo d'Europa ed è stato dichiarato patrimonio dell'Unesco nel 1999. 

10. Il Newgrange, Irlanda 3200-2900 a.C.
È un sito archeologico nella valle del fiume Boyne in Irlanda, a circa 40 km da Dublino. È un grande tumulo circolare costruito con ciotoli di quarzo bianco che fungeva da tomba nel neolitico, con un corridoio d’ingresso. È circondato da un cerchio di pietre che fa pensare a un uso religioso anche per l’allineamento del sorgere del sole del solstizio d’inverno con l’ingresso, il tutto grazie ad un’apertura sul tetto che illumina una camera interna. Molte di queste tombe con corridoio irlandesi sono allineate con i solstizi e gli equinozi. Si trova infine in un'area che include un complesso archeologico con oltre 90 monumenti costruiti nel periodo da un'antichissima civiltà contadina preceltica velocemente scomparsa. È stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità nel 1993. 

Newgrange in Irlanda una tomba neolitica a pochi km da Dublino

11. La Piramide di Djoser, Egitto 2667-2648 a.C.
Definibile come una "piramide a gradoni" è una struttura funeraria eretta nella necropoli di Saqqara, vicino all’antica città egiziana di Menfi, per la sepoltura del sovrano Djoser e progettata e costruita dall’architetto del regno Imhotep.  È una delle costruzioni più antiche dell’Egitto, la prima che crea un collegamento tra il faraone e la divinità. Completamente in pietra con un’altezza originaria di 62 metri, creata con “6 gradoni decrescenti” ed è circondata da un muro di 1 km all’epoca rivestito di blocchi di calcare bianco composto da bastioni e false porte e con un unico varco quello vero di accesso.

12. La Grande Piramide di Giza, Egitto 2560 a.C.
Detta anche "Piramide di Cheope", la più antica e la più grande delle tre piramidi principali della necropoli di Giza, è una delle sette meraviglie del mondo ed è arrivata a noi quasi intatta con le sue tre stanze interne. Si pensa progettata dall’architetto della corte del Faraone Cheope Hemiunu in origine rivestita di calcare bianco sgretolatasi e di cui alcuni resti sono visibili alla base.

13. Lo Ziggurat di Ur, Iraq 2100 a.C.
Un monumento religioso di civiltà sumera con struttura a terrazze e gradoni collegate da una rampa di accesso, situato nella città di Ur in Mesopotamia. Anticamente era alto 26 metri su tre piani, ma agenti atmosferici e il vento hanno eroso di 10 metri l’ultimo piano. I muri a strapiombo erano costituiti da un’anima di mattoni tenuti insieme dal bitume e con una copertura resistente di mattoni cotti. Il tempio era dedicato a Nanna, dio della Luna, e si pensa sia stato anche un osservatorio astronomico. Dal 2016 è Patrimonio Unesco.

Lo Ziggurat di Ur della civiltà sumera dediacto al Dio della Luna, in Iraq

14. La Tomba di Ciro il Grande, Iran 530 a.C.
Il monumento più famoso del sito archeologico Pasargadae, patrimonio dell'Umanità dal 2004. È composto da una piattaforma come uno ziggurat con una parte superiore di due camere di cui una era la tomba per il sovrano persiano che fu sepolto in un sarcofago d’oro con i suoi armamenti, gioielli e mantello. Il sito secondo alcuni testi sarebbe stato fatto restaurare su ordine del condottiero macedone Alessandro Magno restauro di cui però non si è mai trovato traccia.

15. Il Partenone, Atene, Grecia 432-447 a.C.
È il tempio principale sull'Acropoli dedicato alla dea Atena costruito sui resti di un altro distrutto dai persiani. Costruito per iniziativa di Pericle dagli architetti Ictino, Callicrate e Mnesicle, sotto la supervisione di Fidia, è il simbolo più famoso dell'antica Grecia e della democrazia ateniese. Nato come tempio per gli Dei pagani, nei secoli ha subìto distruzioni e saccheggi fino alla conversione a chiesa cristiana con aggiunte di mura e abside e con la rimozione e la distruzione di numerose statue. Poi cadde sotto gli Ottomani e fu anche una moschea e fu aggiunto un minareto, ma la maggior della distruzione il Partenone la subì dalla Repubblica di Venezia in guerra contro l’Impero Ottomano che usò il sito come deposito armi e magazzini. Poi i turchi asserragliati sull’Acropoli si arresero ai Greci che riconquistarono e abbatterono tutte le costruzioni non pertinenti col tempio greco. Le sculture e i bassorilievi del Partenone sono in giro esposti nei più grandi musei internazionali e sono dei capolavori assoluti dell’arte greca.

Il partenone di Atene il tempio dedicato alla Dea Atena simbolo dell'antica Grecia

16. Il Grande Stupa di Sanchi, India 300 a.C.
Il Sanchi è un villaggio indiano importante centro buddista ed è noto per il Grande Stupa una straordinaria opera d’arte costruita per conservare le reliquie di Buddha e che divenne poi monumento commemorativo. Costruita nel 300 a.C. nell'antica Vidisha, racconta la storia del primo Buddhismo in India ed è una struttura in mattoni a cupola emisferica sormontata da un corpo cubico che poggia su un basamento e il rito della "passeggiata" si svolge attorno allo stūpa in senso orario su un apposito sentiero che corre attorno al basamento delimitato da una balaustra in pietra. È un importante monumento non solo per l’architettura ma soprattutto per tutto il patrimonio culturale indiano. L'intera struttura è racchiusa da un muretto scandito nei quattro punti cardinali, ogni ingresso è costituito da due pali squadrati sormontati da capitelli di animali scolpiti o nani, sormontati da tre architravi. E' stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Il Grande Stupa tempio per conservare le reliquie nel villaggio di Sanchi in India

17. Il Mausoleo Primo Imperatore Qin, Cina 246-208 a.C.
Si trova vicino a Xi'an, nella provincia Shaanxi ed è il più importante sito archeologico cinese. Si tratta di un esteso complesso funerario costruito da 700 mila prigionieri in 40 anni, diviso da con una “Città interna“ di 2,5 km e una “Città esterna“ di 6,3 km a protezione della capitale imperiale di Xianyang. Gli scavi archeologici nel tempo oltre ad aver portato alla luce l’Esercito di Terracotta dell’Imperatore che volle il suo esercito con sé nell’Aldilà per non essere solo, hanno portato alla luce diversi complessi secondari e minori.

L'esercito di Terracotta dell'Imperatore conservato nel Mausoleo del Primo Imperatore Qin

18. La Maison Carrée, Nimes 16 A.C.
È un tempio romano, uno dei meglio conservati, che si trova nell'Occitania nel Midi francese. Fu costruito da Marco Vipsanio Agrippa, un militare oltre che architetto romano, e dedicato a Gaio Cesare e Lucio Cesare i suoi figli che furono adottati dall’Imperatore Augusto. Ha una dimensione di 26 m di lunghezza, 13 di larghezza e 17 di altezza il monumento è ispirato alle opere del Tempio di Apollo al Campidoglio a Roma ed oggi è conservato alla perfezione grazie al suo riutilizzo nei secoli come chiesa cristiana, dopo una parentesi della Rivoluzione Francese dove divenne anche una stalla, e fu dichiarato Museo nel 1823.

19. Il Colosseo, Roma Italia 70-80 d.C.
Non ha bisogno di presentazioni il Colosseo, conosciuto anche con il nome di "Amphitheatrum Flavium", il più grande anfiteatro del mondo. Costruito in un’area dove c’era un lago artificiale, di pianta ellittica e linee curve con un’alta complessità di sistemi costruttivi dall'imperatore Vespasiano in epoca Flavia e fu concluso e inaugurato da Tito nel’80 d.C. che aggiunse al progetto iniziale un terzo e quarto ordine di posti in modo da poter in contenere fino a oltre 80 mila spettatori e per l’avvenimento furono proclamati 100 giorni di giochi. Veniva usato per intrattenere il popolo con spettacoli di gladiatori e manifestazioni tra cui rievocazioni di storiche battaglie o racconti della mitologia greca. E' patrimonio dell'Umanità dal 1980. 

20. Il Pantheon, Roma, Italia 125 d.C
Il Pantheon è un tempio che fu fatto costruire da Adriano su una costruzione precedente situato nel centro storico di Roma ed era dedicato a tutte le divinità e oggi è una Basilica cristiana. È una struttura circolare con un pronao di 16 colonne di granito grigio e rosa con nel perimetro un equilibrio di spinte e controspinte di grandi piloni dove è ripartito tutto il peso della cupola emisferica in calcestruzzo di 5 mila tonnellate con un oculo centrale che permette l’illuminazione interna. Il Pantheon è famoso anche per quest'opera di straordinario ingegno che è la cupola per la sua straordinaria cupola di diametro di 43,44 m una delle più grandi di tutto il mondo. All'interno sono conservate le spoglie di grandi personaggi e grandi artisti italiani come Raffaello Sanzio, Annibale Carracci, Baldassarre Peruzzi e il musicista Arcangelo Corelli.

Il Pantheon di Roma con il pronao a 16 colonne di granito grigio e rosa 

Il Pantheon di Roma oggi una Basilica cristiana e la sua straordinaria cupola unica al mondo
Infografica e ricerca di Bruna Pisano ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Caravaggio a Roma e il suo ultimo domicilio conosciuto

MICHELANGELO MERISI DETTO IL CARAVAGGIO ARRIVA A ROMA
Nel 1595 Caravaggio a 24 anni decise di emigrare da Milano a Roma. In quella Roma papalina di Paolo V, in cerca di fortuna e soprattutto di lavoro come pittore che alla fine era l’unica cosa che sapeva fare bene. Il quartiere romano dove costruì la sua fortuna di grande artista fu Campo Marzio, con le sue strade e i suoi vicoli, nella contrada della Scrofa, in un fazzoletto di bellezze architettoniche e monumentali tra la Chiesa di San Agostino, San Luigi dei Francesi, Palazzo Madama, Palazzo Giustiniani, il Pantheon, Piazza Navona, insomma il cuore pulsante di una certa Roma antica-romana-classica e rinascimentale e soprattutto meravigliosa tra chiese, fontane e monumenti architettonici unici oltre ad un pullulare di umanità piena di vita con un dialetto diverso dal suo e fatto di strade e vicoli di sampietrini, di commercio, di botteghe di artigiani, di locande e osterie.

Ritratto Caravaggio, Accademia di San Luca, Roma Italia
UN MECENATE CARDINALE PER AMICO
Dopo grandi difficoltà e stenti riuscì a entrare nelle grazie di un uomo potente al punto tale da diventarne il pupillo, il Cardinale del Monte persona molto sensibile all’arte e con una raffinatissima cultura. Il mecenate decise di mantenerlo e proteggerlo anche se ne aveva capito l’indole ribelle e nello stesso tempo però intuito anche le potenzialità del genio assoluto. E Caravaggio non lo deluderà, perché con il suo stile innovativo e straordinario ottenne subito notorietà e fama in quella Roma a cavallo tra i due secoli '500-'600, animata da artisti, cantieri, colori, geni dell’architettura, ricchezza e libertà totale di espressione e lui non tarderà a lasciare il suo segno indelebile. 

Il ricchissimo Cardinale, che animava i salotti del tempo, lo invitò a vivere nel suo palazzo, che era una residenza romana prestigiosissima, oggi sede del Senato della Repubblica Italiana, Palazzo Madama, ma Caravaggio, che era uno spirito libero ma anche attaccabrighe e rissoso, mal sopportava questa condizione di ospite scomodo in case patrizie e dopo aver cambiato residenza più volte, decise che per poter portare a termine le nuove commesse artistiche e avvicinarsi di più a quel mondo fatto dalla schiettezza del popolo e che voleva raccontare nei suoi quadri, doveva cercarsi per forza una casa in affitto per vivere da solo, possibilmente vicino alla residenza del Cardinale.

UNA CASA IN AFFITTO PER DIPINGERE I SUOI CAPOLAVORI
Così l’8 maggio 1604 la vedova di un ricco mercante affittò a Caravaggio un’abitazione di cui aveva l’usufrutto in una stradina dal nome Vicolo di San Biagio, oggi chiamata Vicolo del Divino Amore al n.19. Finalmente quindi dopo quasi 10 anni anni ospite in case altrui, poté iniziare a lavorare più tranquillamente ed esprimere al meglio il suo talento nella sua nuova casa-studio in un vicolo adiacente alle strade e piazze che amava frequentare giorno e notte.

Il Vicolo del Divino Amore, già Vicolo San Biagio casa di Caravaggio a Roma
IL PUGNO DI FERRO DELLE GUARDIE PAPALINE
La Roma papalina del '600 era sì un brulicare d'arte e passioni innovative, tant’è che tutti gli artisti europei contemporanei al Caravaggio ne sentivano il richiamo, ma oltre questo però tutta questa moltitudine di umanità doveva essere gestita e il controllo veniva fatto in maniera molto severa dal tribunale e dalle guardie del papa Paolo V, sua Santità infatti applicava persino la pena di morte in pubblica piazza. Negli Archivi di Stato di Roma sono conservate tutte le denunce, gli arresti e le condanne di tutti i cittadini residenti e anche di Caravaggio, e soprattutto la sua dettagliata descrizione a verbale come di uno "vestito quasi di cenci, scapigliato, con sguardo di fuoco e con un dialetto diverso dal consueto" forse perché in realtà era milanese. Da attaccabrighe e provocatore quale era si aggirava nei vicoli e nelle osterie con la spada, che per legge non era consentito, sempre a caccia di risse e siccome all'epoca il servizio d'ordine e la giustizia funzionavano benissimo, sul suo capo risultano registrate decine di denunce di vario genere, con veloci condanne e molti giorni di cella. Una di queste denunce riguardò proprio la sua nuova casa.

I PREZIOSI DOCUMENTI STORICI DEGLI ARCHIVI DI STATO
Sempre in questi fantastici Archivi di Stato esiste il contratto di affitto del '600 della casa-studio di Caravaggio all’interno del quale l’artista fece scrivere delle clausole che lo autorizzavano a smontare il solaio della soffitta per allargare lo spazio e poter lavorare in un ambiente più ampio per le sue tele così imponenti e che avevano bisogno di molta metratura. Inoltre aveva bisogno di allestire delle scene con due fonti di luce dall'alto per i suoi numerosi modelli che sceglieva nelle osterie o nelle strade e che faceva posare per ore del suo studio. La padrona di casa acconsentì a questi lavori strutturali con la clausola però del ripristino dei volumi interni a fine contratto a spese di Caravaggio.

LA FUGA A GENOVA DOPO UNA RISSA
Ma l’indole era quella e nel 1605 a piazza Navona ferì dopo una lite, pare per una sua modella, un notaio e fu immediatamente ricercato da tutte le guardie del Papa, perché già noto alla giustizia diciamo pure recidivo, e fu costretto a fuggire a Genova e restarci per 6 mesi finchè i suoi protettori riuscirono a concordare una soluzione con la vittima per evitargli il processo e il carcere.

IL VICOLO DEL DIVINO AMORE 19
Qui ritorniamo al Vicolo del Divino Amore 19 quando la padrona di casa, non ricevendo più l’affitto da sei mesi, si rivolse al tribunale ottenendo subito il sequestro di tutti i beni del pittore come risarcimento, con una lista che descrive tutte le suppellettili, le tazze, i cesti, i bicchieri le bottiglie, le stoffe insomma tutti gli oggetti che Caravaggio usava per allestire i suoi quadri e a cui dava dei significati allegorici. Al suo rientro a Roma il pittore si trovò senza casa e senza i suoi poveri averi e sotto casa della padrona cominciò a tirare dei sassi per dispetto contro le persiane della finestra, come un ragazzaccio di strada qualsiasi e anche questa volta fu fatta l’ennesima denuncia contro di lui dalla signora che al magistrato fece mettere nel verbale: “Questa notte circa le cinque hore è venuto detto Micchalangelo et ha tirato molti sassi alla mia gelosia della fenestra che me l’ha spezzata tutta da una banda; dopoi è repassato assieme con certi altri sonando una chitarra et si sono fermati nel cantone del vicolo”... insomma i tribunali funzionavano a dovere a Roma.

Particolare oggetti in uso da Caravaggio che furono sequestrati. Amor vincit omnia Staatliche Museen Berlino

Altri oggetti di Caravaggio con cui allestiva i suoi dipinti. Bacco Galleria degli Uffizi Firenze

Canestra di frutta alla Pinacoteca Ambrosina di Milano, Italia
Poi l’anno dopo, in un’altra serata da dimenticare, uccise con la spada un personaggio importante, una specie di boss della zona, con amicizie altolocate addirittura fino al Papa e qui però inizia un’altra storia, quella della sua fuga disperata dalla condanna a morte verso il sud dell’Italia e nel Mediterraneo, inseguito dal mandato di cattura che lo porterà lontano oltremare. In ogni luogo però dove fece sosta per racimolare il denaro per sopravvivere, grazie alla sua notorietà e alla sua straordinaria bravura, gli furono commissionate opere importantissime. Lasciò le sue tracce immortali ovunque fu costretto a fermarsi con quell’arte e quella passione che sapeva dipingere sulla tela solo lui.

CARAVAGGIO E L'ULTIMO DOMICILIO CONOSCIUTO
Questa è un po’ la storia della casa di Caravaggio che ho voluto raccontare. Oggi è sempre lì, anche restaurata in maniera  anonima e non segnalata dall'amministrazione capitolina, in quel vicolo stretto dove Caravaggio visse i suoi anni migliori, dalla fame alla gloria, con le sue opere innovative, col suo stile che  rivoluzionerà l'arte in tutta l’Europa. Anche con le sue debolezze e le sue pazzie fuse nel suo incredibile ed immenso talento artistico fino all'ultimo giorno della sua tragica fine su una spiaggia da solo a 39 anni. Il suo spirito trapela ancora, devo dire, tra le mura di questo piccolissimo vicolo di sampietrini e da quelle finestre, da quel portone da dove sarà entrato e uscito centinaia di volte e dove chissà forse in questa casa è stato a volte anche felice. Il Vicolo del Divino Amore 19 a Roma, dove visse una parte della sua vita e dipinse i suoi capolavori Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.

Ingresso della casa-studio di Vicolo del Divino Amore 19 dove ha vissuto Caravaggio, Roma

Le finestre della sua casa-studio da dove certamente si sarà affacciato

La vista del vicolo e l'ingresso della casa
Altra veduta della casa del vicolo

Ingresso al civico 19 e le finestre della casa-studio

Ritratto di Caravaggio di Ottavio Leoni 1621, carboncino nero e pastelli su carta blu, Biblioteca Marucelliana, Firenze
Bruna Pisano. Photo Bruna Pisano ©RIPRODUZIONE RISERVATA

GLI ARGOMENTI

La Calunnia e la fine del mondo di Sandro Botticelli

LA FINE DEL QUATTROCENTO E DELL'UMANESIMO. LA CRISI DI BOTTICELLI La crisi artistico/esistenziale del Botticelli si presenta sul finire ...