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La fuga all'estero dei 28mila laureati italiani

La mancanza di opportunità di lavoro e la carenza di innovazioni tecnologiche insieme al legittimo desiderio di seguire le proprie ambizioni professionali spingono gli italiani a partire e a cercare spazio in società con più prospettive per il futuro. 
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La fuga dei cervelli italiani all'estero. Infograficapisano
LE MIGRAZIONI INTERNAZIONALI. In 155 mila hanno abbandonato l'Italia, l'1,2% in meno rispetto al 2016, rispettivamente 115 mila italiani e 40 mila naturalizzati, immigrati con residenza i nuovi italiani. L'età media di partenza è di 33 anni per gli uomini e 30 per le donne, partono anche gli over 50 in misura del 18%. Il 52,6% degli espatriati ha un titolo di studio medio alto nello specifico 28 mila laureati e 33 mila diplomati. In 5 anni il nostro Paese quindi perde 156 mila persone con un titolo di studio conseguito nelle nostre scuole. Quattro sono gli Stati preferiti al 60% dagli espatriati, sono in Europa e sono: la Gran Bretagna 22%, la Germania 16,5%, la Francia 9,5% e la Svizzera 10%. Il resto parte per gli Stati Uniti il Canada e il Brasile (13.500), circa 2 mila nella lontana Australia e infine mille verso gli Emirati Arabi Uniti.

LA MOBILITÀ INTERNA. Anche in Italia continua come negli anni passati lo spostamento dal Mezzogiorno verso il Centro Nord. Nel 2017 sono 1milione 335 mila di trasferiti sulla direttrice Sud-Nord. Le regioni con il maggior numero di arrivi sono l'Emilia Romagna con +2,9 (calcolato per 1.000 residenti) con Bologna al +4,9, il Trentino Alto Adige con +2,7 e Bolzano +3,2, la Lombardia +1,8 con Monza e Brianza con un +3,4. Nel sud la Calabria si riducono i residenti con -4,2 con Crotone -6,1, la Basilicata -4,0, il Molise -3,5, in Sicilia le città che si svuotano Caltanissetta -7,1 ed Enna -5,5. Quasi la metà dei trasferimenti (49,5%) riguarda persone in età compresa tra i 15 e i 39 anni. La scelta della provincia di destinazione è legata anche all’età: i più giovani si spostano verso le province dei grandi centri urbani, i migranti più maturi scelgono invece aree provinciali di minore dimensione. La propensione agli spostamenti interni degli stranieri è pari al 4,6%, più del doppio di quella dei cittadini italiani.

LE NUOVE ISCRIZIONI ANAGRAFICHE. Per quanto riguarda i nuovi italiani nel 2017 che sono 343 mila nuovi residenti con un aumento del +14% rispetto al 2016, i flussi più alti per l'immigrazione dai vari paesi sono dalla Romania con 43 mila (-3,9%), poi la Nigeria con 23 mila (con un aumento clamoroso del 58,4% rispetto al 2016), il Marocco in 16 mila (+7,1%), la Cina 11 mila (-9,0%) e infine l'india 8 mila (con una diminuzione rispetto al 2016 di un -22,6%).
Tutti i dati Istat del 2017 pubblicati nel 13/12/2018.

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