INFOGRAFICA E DINTORNI

INFORMATION GRAPHICS E COMUNICAZIONE

La nuova legge universale del Papa contro la pedofilia

ORA NIENTE SCUSE
Il 9 maggio scorso papa Francesco ha emanato un nuovo motu proprio, Voi siete la luce del mondo, in tema di abusi e violenze sessuali nella Chiesa. Si tratta di un documento legislativo molto importante. Attenzione! Esso non mette in luce problemi o argomenti nuovi; questi erano noti e discussi da tempo. La grande novità è che ora Francesco promulga una legge universale, valida per tutta la Chiesa, che impone sia obblighi giuridici che finora non erano così chiaramente formulati sia obblighi nuovi nuovi.

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La legge universale di Papa Francesco. Infograficapisano

Dopo il vertice di fine febbraio (cf. Regno-att. 6,2019,131) diverse voci avevano affermato che le «indicazioni e iniziative concrete» che se ne attendevano erano state scarse o deludenti. È probabile che non avessero compre- so la vera natura e le dinamiche di un incontro che, in soli quattro giorni, non poteva concludere processi decisionali, ma voleva invece creare spazio per ponderare su come andare avanti per sconfiggere questa piaga. Il vertice, infatti, ha dato un impulso forte, sia in Vaticano sia nelle conferenze episcopali e nelle Chiese locali, per promuovere iniziative più coordinate ed efficaci da parte della comunità ecclesiale. Una certa tendenza a non voler vedere l’incontro di febbraio come un momento per girare pagina si è anche vista nelle interpretazioni scettiche sul discorso finale del papa. Ad esempio, pochi avevano notato una frase molto importante in cui Francesco, parlando del «rafforzamento e della verifica» delle linee guida delle conferenze episcopali, insisteva sul fatto che bisognava «applicare parametri che abbiano valore di norme e non solo di orientamenti. Norme, non solo orientamenti!» ...
Di Federico Lombardi
http://www.ilregno.it/articles/Regno-attualita-10-2019-270

Libertà di stampa in pericolo, la mappa 2019 di RSF


L'indice mondiale sulla libertà di stampa del 2019, compilato da Reporters Without Borders (RSF), mostra come l'odio verso i giornalisti sia degenerato in violenza, contribuendo ad aumentare la paura di scrivere. Il numero di Paesi considerati sicuri, dove i giornalisti possono lavorare in completa sicurezza, continua a diminuire, mentre i regimi autoritari continuano a stringere la presa sui media.
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La mappa della libertà di stampa nel mondo. Infograficapisano

L'indice RSF, che valuta lo stato del giornalismo in 180 Paesi ogni anno, mostra che è stato innescato un clima intenso di paura e l'ostilità si riversa soprattutto verso le testate di natura politica. La Norvegia è al 1° posto nell'Indice 2019 per il 3° anno consecutivo, mentre la Finlandia (in rialzo di due posizioni) si è classificata al 2° posto. Un aumento delle molestie informatiche ha causato la Svezia (terza) la perdita di un posto. In Africa, le classifiche di Etiopia (110°) e Gambia (92°) sono significativamente migliorate rispetto all'Indice dello scorso anno.

Molti regimi autoritari sono la causa di molte cadute di Paesi nell'Indice. Il Venezuela (148°) dove i giornalisti sono stati vittime di violenze e la Russia (al 149°) dove il Cremlino ha usato arresti e leggi draconiane per aumentare la pressione su media indipendenti e su Internet. In fondo dell'indice, entrambi Vietnam (176°) e Cina (177°); precipita l'Eritrea (178°) al terzultimo posto, nonostante il vento di pace con la vicina Etiopia e infine il Turkmenistan (giù due a 180°) è ora l'ultimo, in sostituzione della Corea del Nord (179°).

Solo il 24% dei 180 paesi e territori è classificato come "buono" o "abbastanza buono", rispetto al 26% dello scorso anno. Gli Stati Uniti di Trump al 48° posto e il gigante sudamericano il Brasile al 105°. Minacce, insulti e attacchi fanno ora parte dei "rischi professionali" per i giornalisti in molti paesi. In India (140°), dove i critici del nazionalismo indù sono etichettati come "anti-indiani" nelle campagne di molestie online, sei giornalisti sono stati assassinati nel 2018.

Reporter investigativi coraggiosi
Con questo clima di ostilità diffusa, è necessario il coraggio per continuare a indagare sulla corruzione, l'evasione fiscale o il crimine organizzato. Sale l'Italia dal 46°del 2018 al 43° e soprattutto i giornalisti dei media sono sottoposti a crescente persecuzione giudiziaria quasi ovunque nel mondo, per esempio anche in Paesi diversi come Algeria (141°) e la Croazia (64°).

Inseguiti da procedimenti giudiziari che prosciugano le loro risorse finanziarie, come in Francia (32°) o a Malta (77°), possono anche essere incarcerati come in Polonia (59°) e in Bulgaria (11°) dove 2 giornalisti sono stati arrestati dopo aver trascorso diversi mesi a indagare sull'uso improprio dei fondi UE. Oltre a cause legali e procedimenti penali, i giornalisti investigativi sono soggetti a minacce e ritorsioni di ogni altro tipo ogni volta che sollevano il velo su pratiche corrotte. Da case incendiate in Serbia (90°) o uccisi come a Malta, in Slovacchia (35°), in Messico (144°) e in Ghana (27°). Il livello di violenza usato per perseguitare i giornalisti è culminato con l'omicidio raccapricciante dell'editorialista saudita Jamal Khashoggi nel consolato saudita a Istanbul lo scorso ottobre dopo aver inviato messaggi agghiaccianti ai giornalisti dell'Arabia Saudita (172°). Per paura delle minacce di morte ormai per sopravvivere molti giornalisti si censurano o smettono di scrivere del tutto.

UE al voto. Speciale Elezioni del Parlamento europeo

La UE non è uno Stato ma un'associazione unica nel suo genere tra Paesi europei, i cosiddetti Stati membri, che insieme rappresentano gran parte del continente europeo. Dal 1957, anno della sua creazione, via via negli anni l'Unione Europea è passata da 6 a 28 Stati membri, l'ultimo Paese che ha aderito nel 2013 è la Croazia. 
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L'Europa al voto. Infograficapisano

Ci vivono più di 510 milioni di persone, il 7% della popolazione mondiale. Nel giugno 2016 i cittadini di uno Stato membro, il Regno Unito, hanno votato per l'uscita dall'associazione, quindi, quando verrà definita la separazione attraverso negoziati ancora molto difficili, l'Unione sarà di 27 Stati membri. Le lingue ufficiali sono 24, il Paese più vasto è la Germania con circa 82 milioni di abitanti, il più piccolo è Malta con 400 mila. Il Parlamento europeo rappresenta i cittadini che scelgono i loro deputati con elezioni dirette ogni 5 anni, le principali riunioni del Parlamento si svolgono a Strasburgo, in Francia, 12 volte l'anno, e a Bruxelles, in Belgio 5 volte l'anno. 

Il Parlamento adotta decisioni sulle leggi europee congiuntamente al Consiglio, elegge il presidente della Commissione europea e approva i membri che compongono il collegio dei commissari, oltre al bilancio della UE che destina il 94% per fondi per progetti e programmi a beneficio di studenti, ricercatori, agricoltori, imprese e organizzazioni, solo il 6% è destinato a coprire le spese amministrative. 19 sono gli Stati hanno adottato la moneta unica. 

I vantaggi per i cittadini dell'Unione sono: viaggiare liberamente nello spazio Schengen, studiare formarsi e lavorare in qualunque paese UE, libera circolazione delle merci dei servizi e dei capitali, sanità e sicurezza in tutto il territorio UE, diritti dei consumatori europei, telecomunicazioni di qualità, accesso ai finanziamenti UE direttamente nei propri territori per progetti di varia natura. Il motto dell'Europa è: UNITA NELLA DIVERSITÀ. Infografica pubblicata nel numero 05 di maggio 2019 della rivista "Aggiornamenti Sociali", Orientarsi nel mondo che cambia.

GLI ARGOMENTI

La Calunnia e la fine del mondo di Sandro Botticelli

LA FINE DEL QUATTROCENTO E DELL'UMANESIMO. LA CRISI DI BOTTICELLI La crisi artistico/esistenziale del Botticelli si presenta sul finire ...