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Lo stato della corruzione nel mondo durante il Covid

Questa classifica annuale di Transparency International, l'organizzazione che misura attraverso le opinioni di esperti e dirigenti di aziende il livello di percezione della corruzione nel governo, nel pubblico impiego, negli affari e nella vita quotidiana, si riferisce ad un anno particolarmente difficile per il mondo intero quello della pandemia.

I parametri messi in campo per questa lista sono vari, vanno dalla corruzione dei governi allo scambio di denaro fino all'inadeguatezza di leggi e norme che regolano i vari rapporti. Il tema è quindi soprattutto l'attenzione ai governi e agli strumenti messi in campo per la lotta e il contrasto al fenomeno corruzione che è sicuramente mondiale. I risultati di quest'anno mostrano che i paesi con libertà civili e politiche ben protette generalmente controllano meglio la corruzione, perché le libertà fondamentali di associazione e di espressione sono cruciali nella lotta per un mondo meno schiavo dalla corruzione.

L'infografica che segue mette insieme i dati relativi al Corruption Perceptions Index (CPI) 2021 su 180 paesi e individua il fenomeno nei vari continenti facendo una media tra i dati migliori con i peggiori di ogni area con la classifica dei peggiori e dei migliori.

La Mappa della Corruzione. ©infograficapisano. RIPRODUZIONE RISERVATA
In due anni di devastante pandemia di COVID-19, l'indice rivela che i livelli di corruzione sono rimasti stagnanti in tutto il mondo. Nonostante gli impegni sulla carta, 131 paesi non hanno compiuto progressi significativi contro la corruzione nell'ultimo decennio mentre nel frattempo resta grave la situazione dei diritti umani e della democrazia in quasi tutto il mondo.

SOMMARIO. Più di due terzi dei paesi, il 68% ha un punteggio inferiore a 50/100 e il punteggio medio globale rimane intorno a 43/100. In 10 anni di rilevamenti sono solo 25 i paesi che hanno migliorato significativamente i propri punteggi e nello stesso periodo 23 paesi sono precipitati in classifica. Tra l'altro molti di questi paesi ad alto punteggio di corruzione rimangono un rifugio sicuro per personaggi compromessi provenienti dall'estero.

La corruzione mondiale è stabile o peggiorata nell'86% negli ultimi 10 anni
I MIGLIORI. Come stanno le cose in Europa. Con un punteggio medio di 66/100, l'Europa occidentale e l'UE sono ancora in cima l'indice, ma i progressi negli ultimi anni sono stati deboli. La pandemia ha però minacciato la trasparenza e la responsabilità in tutta l'area, senza lasciare nessun paese immune e dando segnali preoccupanti di retrocessione anche tra i migliori. Anche quest'anno si distinguono in particolare i Paesi Nordici. I primi paesi più virtuosi sono Danimarca, Finlandia e poi Nuova Zelanda, ciascuno con un punteggio di 88/100. Norvegia, Singapore, Svezia con 85/100 Svizzera 84/100, Paesi Bassi 82/100, Lussemburgo 81/100 e Germania che chiude la top ten dei migliori con 80/100. Alcuni problemi storici di corruzione contribuiscono a relegare l'Italia in posizione inferiore alla media europea con 56/100 perdendo tre posizioni nella lista rispetto al 2020.
L'Italia ha perso 3 posizioni nella classifica ed è sotto la media europea
I PEGGIORI. Molto male l'Africa Sub-sahariana. Con un punteggio medio di 33/100, l'Africa Sub-sahariana non mostra miglioramenti significativi rispetto agli anni precedenti. I guadagni ottenuti dai migliori punteggi sono oscurati dalla scarsa performance complessiva dell'area: 44 paesi su 49 ottengono ancora un punteggio inferiore a 50/100. Ciò rafforza l'urgente necessità per i governi africani di attuare gli impegni di anticorruzione esistenti se vogliono alleggerire l'effetto devastante della corruzione su milioni di cittadini che vivono in condizioni di estrema povertà. In fondo all'indice ci sono Sud Sudan 11/100 e Somalia 13/100. Poi la Siria con 13/100. I paesi in conflitto armato o autoritarismo tendono a ottenere i punteggi più bassi, inclusi Venezuela 14/100, Yemen 16/100, Corea del Nord 16/100 , Afghanistan 16/100, Libia 17/100, Guinea Equatoriale 17/100 e Turkmenistan 19/100. 

NELLE AMERICHE. Senza alcun progresso su un punteggio medio di 43/100 per il terzo anno consecutivo, anche gli high performer nelle Americhe stanno mostrando segni di difficoltà. Mentre i punteggi peggiori nell'area appartengono a paesi non democratici, il peggiore il Venezuela, molti dei quali stanno anche affrontando crisi umanitarie, così accade che le principali democrazie consolidate sono rimaste ferme o sono cadute al di sotto del CPI. Il buon punteggio degli Stati Uniti 67/100 resta invariato rispetto all'anno precedente.

Molti paesi con alti punteggi di corruzione ospitano personaggi compromessi
ASIA PACIFICO. Mentre la regione dell'Asia del Pacifico ha fatto grandi passi avanti nel controllo della piccola corruzione nell'ultimo decennio, il fallimento nell'affrontare la grande corruzione ha mantenuto il punteggio medio fermo a 45/100 per il terzo anno consecutivo. Alcuni paesi con punteggi più alti sono scesi nell'indice, in mezzo all'erosione delle stesse libertà che un tempo facilitavano i movimenti di massa di successo contro la corruzione nell'area. Perde 3 posizioni la Cina da 42/100 a 45/100 e l'India resta stabile a 40/100.
ASIA CENTRALE. Con un punteggio medio di appena 36/100, l'Europa orientale e l'Asia centrale sono ancora la seconda regione con il rendimento più basso del CPI. In Asia centrale, i governi hanno usato il COVID-19 come scusa per introdurre restrizioni ai diritti e alla responsabilità, mentre i governi populisti dell'Europa orientale hanno severamente represso le libertà di espressione e di riunione necessarie per denunciare la corruzione. Scende di classifica l'Ucraina e va a 32/100 mentre la Russia cala di due punti e va a 29/100.
MEDIO ORIENTE. Con un punteggio medio di 39/100 per il quarto anno consecutivo, la regione del Medio Oriente e del Nord Africa fatica a raggiungere risultati tangibili nella lotta alla corruzione. La cattiva condotta politica sistemica e gli interessi privati che hanno preso il sopravvento sul bene comune hanno permesso alla regione – già compromessa da vari conflitti – di essere devastata dalla corruzione e dalle violazioni dei diritti umani durante la pandemia di COVID-19. Col conflitto e la crisi umanitaria la Siria precipita al penultimo posto con 13/100 e lo Yemen con le guerre in corso al fondo dell'indice con 16/100.
In conclusione nel complesso il Corruption Perceptions Index 2021 mostra che il controllo della corruzione rimane stabile o addirittura peggiorato nell'86% dei paesi nell'ultimo decennio. È evidente ormai che i livelli più elevati di corruzione sono fortemente associati a violazioni delle libertà civili e che esistono certamente dei valori anomali, ma nella maggior parte dei casi la relazione è causale in entrambe le direzioni: più corruzione in un paese può portare a restrizioni sulle libertà civili, mentre avere meno libertà civili rende molto più difficile e complicato combattere il fenomeno della corruzione.



Fonte: Transparency International; Corruption Perceptions Index 2021©infograficapisano. RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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