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La guerra per la conquista delle ricchezze dell'Artico

La guerra per la conquista delle ricchezze del Polo Nord da parte dei blocchi USA NATO da una parte e RUSSIA CINA dall'altra è entrata nel vivo.

IL POLO NORD CONTESO. Nella sezione delle Storie dal mondo del Magazine TPI, The Post Internazionale, un approfondimento sull'escalation del conflitto in Ucraina con un interessamento dell'area dell'Oceano Artico, dove in realtà il faccia a faccia tra i veri contendenti di questa guerra già esiste da tempo. Si tratta del Polo Nord e di tutte le rotte commerciali vecchie e nuove che lo attraversano e che riducono i tempi degli scambi tra continenti facendo lievitare i profitti.

Nell'INFOGRAFICA il nuovo fronte di battaglia e il Consiglio Artico.

Il Polo Nord Conteso. Infografica di Bruna Pisano ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuove rotte commerciali, giacimenti di petrolio, gas e minerali rari: il Circolo polare artico ospita il 22 % delle risorse energetiche mondiali non ancora sfruttate e lo scioglimento dei ghiacci favorisce la navigabilità, diminuendo di quasi un terzo i tempi di collegamento tra i continenti. Non a caso la militarizzazione dell'area è in aumento, una competizione che rappresenta un'ulteriore fonte di attrito tra Nato e Russia, accresciuta dalla richiesta di adesione all'alleanza di Svezia e Finlandia, entrambe membri del Consiglio Artico, dove Mosca è ormai isolata dall'Inizio dell'invasione dell'Ucraina.

Basta vedere la mappa dettagliata di questo nuovo fronte di battaglia che vede in campo una spartizione delle enormi risorse energetiche come petrolio, gas, minerali rari, indispensabili per la tecnologia, che sono nascoste in profondità nelle gelide acque dell'Artico e dell'inevitabile lotta per il suo sfruttamento commerciale. 

Il Polo Nord. ©airpano. Ru

LE ROTTE COMMERCIALI. Il mitico Passaggio a Nord Ovest che collega gli Oceani Atlantico e Pacifico e riduce di 5 mila km la distanza tra Europa del Nord e Asia. Il Ponte Artico una rotta lunga 6.700 km che collega Churchill in Canada a Murmansk in Russia con deviazione per Reykjavik in Islanda. La Rotta del Mare del Nord lunga 4.800 km costeggia la costa settentrionale russa ed è considerata strategica da Mosca. LE BASI AEREE. La dislocazione delle Basi USA-NATO in Canada in Alaska, in Groenlandia (Danimarca), le Isole Svalbard della Norvegia e le due basi aeree di Vidsel in Svezia e Rovaniemi in Finlandia sono le installazioni militari più a Nord dei due Paesi candidati a entrare nella Nato. Dall'altra parte ci sono le decine di basi militari del paese più grande al mondo che è la Russia dalla Penisola di Kola alla Kamcatka oltre lo stretto di Bering.

Il Polo Nord©airpano. Ru
IL CONSIGLIO ARTICO. È un forum a cui partecipano diversi Paesi che discutono e affrontano i problemi della gestione di questo delicato territorio e la tutela della popolazione indigena dell'Artico. Si riunisce ogni sei mesi e ogni Paese ogni due anni può detenere la Presidenza e organizzare una Conferenza sui risultati e fare proposte per il futuro della regione Artica. Otto i paesi membri Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Stati Uniti e Svezia. Poi ci sono i Paesi osservatori permanenti che sono Cina, Corea del Sud, India, Giappone, Italia, Singapore e Svizzera. Altri Paesi ossevatori sono Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna e Unione Europea. Gli attuali Paesi membri hanno chiesto l'uscita della Russia dal Consiglio Artico.

Insediamenti Artici
Chi conquista questo fazzoletto in cima al globo si assicura un dominio importante sul futuro del pianeta, orientato verso un mondo avanzato e tecnologico e bisognoso di energia e di terre rare e preziose. Si affacciano dunque su questo tesoro sommerso il Canada, Gli Stati uniti, la Danimarca, la Norvegia e Svezia e Finlandia da una parte, vecchi paesi Nato e forse nuovi ingressi e dall'altra l'enorme continente russo che sta aumentando con la collaborazione della Cina di Xi Jinping.

Insomma una situazione esplosiva che con la guerra in Ucraina potrebbe mettere ulteriormente in crisi i rapporti tra le grandi superpotenze mondiali e aprire nuovi fronti di scontro questa volta sì veramente pericolosi da vera Terza Guerra mondiale.

Elaborazione grafica di Bruna Pisano per TPI, The Post Internazionale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

 


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