INFOGRAFICA E DINTORNI

INFORMATION GRAPHICS E COMUNICAZIONE

La nuova corsa all'oro africano: i preziosi minerali

Al mondo ricco ed evoluto in continua evoluzione tecnologica, con nuovi e più stringenti limiti sulle emissioni delle auto, con una ricerca industriale orientata verso le fonti elettriche da usare per essere più green si contrappone il mondo povero, che arranca, che vive però in luoghi ricchi di materie prime, fondamentali per lo sviluppo delle vecchie e nuove potenze economiche mondiali. 
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La nuova corsa all'oro africano. Infograficapisano
L'Africa, naturalmente, il continente più povero ma più ricco di minerali in assoluto. E da qui inizia la nuova corsa all'oro, legata alla conquista di quei minerali essenziali per alimentare le batterie e i componenti non solo delle auto elettriche del futuro, ma anche dei nostri tablet, smartphone, computer portatili che usiamo tutti i giorni.

Il Litio, il Cobalto, Il Niobio, il Neodimio, il Praseodimio e la Grafite sono i nomi di questi nuovi preziosi minerali che si trovano in abbondanza in miniere in molti stati africani come la Tanzania, il Niger, la Costa d'Avorio, la Namibia, il Malawi, il Mozambico e soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo, una volta considerata dai geologi "uno scandalo geologico" per la ricchezza del suo sottosuolo. Le più grandi major minerarie del mondo soprattutto cinesi, americane e coreane si stanno spartendo questo nuovo oro e stanno già mostrando gli aspetti più deleteri del colonialismo economico già noto in passato alle grandi potenze.

La corsa alla produzione di batterie al 2020 vede Cina e Usa contendersi il mercato all'84% con una stima in crescita di richiesta di gigawatt/ora. I prezzi del cobalto per esempio sono triplicati negli ultimi due anni passando da 20 mila a oltre 80 mila dollari a tonnellata. La società anglo-svizzera Glencore prevede in Congo di moltiplicare la produzione di cobalto di almeno 58 mila tonnellate nel 2019 pari al 40% della richiesta del mercato globale.

Tutte le medaglie hanno un rovescio e lo sfruttamento di chi lavora nelle miniere, anche in profondità, ricorda passati di schiavismo, con centinaia di persone, anche bambini, che lavorano in condizioni durissime e fuori da ogni standard. Molte le malattie, gli incidenti e i morti, come spesso denunciato da reportage di varie testate giornalistiche, ma il colonialismo economico è duro a morire ed è soprattutto agevolato da Paesi corrotti e privi di scrupoli. In questa infografica sono stati riuniti i dati di Bloomberg, del F.T., di Riccardo Barlaam, per Ispi e di Amnesty International. Pubblicata nel numero di novembre 2018 del mensile "Aggiornamenti Sociali" Orientarsi nel mondo che cambia.



I segreti dell'effetto placebo in medicina

Nei trattamenti clinici, gli "orpelli" possono influenzare il successo della guarigione: l'ambiente del trattamento, l'atteggiamento del medico e la propria aspettativa. In questa infografica vengono sintetizzati i fattori più importanti in due aree: le circostanze esterne e il paziente. 

Le circostanze esterne in 5 punti: 1) il luogo, lo studio medico e il camice bianco possono aumentare l'effetto sul paziente. 2) I farmaci, più sono cari e più inducono ad un'idea di miglior trattamento, il colore azzurro delle compresse risulta calmante mentre quello rosso risulta stimolante. 3) La forma di trattamento, l'iniezione risulta più efficace del trattamento per via orale con pasticche. 4) L'atteggiamento del medico, la convinzione manifesta del medico aumenta l'efficacia del trattamento. 5) Gli aspetti sociali, l'atteggiamento fisico, il tono della voce e il contatto fisico liberano ossitocina nell'organismo e rinforzano la fiducia del paziente e aumentando l'effetto positivo.

Il paziente in 4 punti: 1) La peculiarità del carattere, le persone equilibrate sono predisposte al meglio. 2) Il corredo genetico, chi possiede un gene speciale risponde attivamente ad un trattamento fittizio. 3) Le esperienze precedenti, una buona parte dell'effetto placebo si basa sul condizionamento di terapie simili precedenti. 4) Le emozioni positive, l'atmosfera positiva e la serenità prodotta dal medico accelera l'effetto e fa svanire l'ansia del paziente.

Pubblicato nel numero di Novembre 2018 di Mind Mente & Cervello, Gruppo Editoriale Gedi.
Fonti: Hall K.T. e altri, in «PLoS One» 7, e48135, 2012; Peciña M. e altri, in «Neuropsychopharmacology» 38 pp. 639-646, 2013; Tinnermann A. e altri, in «Science» 358, pp. 105-108, 2017
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L'effetto placebo in medicina. Infograficapisano


Tutto quello che avresti dovuto sapere sullo Spread

Abbiamo tutti imparato ad avere più o meno confidenza con un termine generalmente molto usato dai professionisti dell'economia e della finanza che ormai ci accompagna da parecchi anni: lo Spread.

Sappiamo bene che è una parola legata all'andamento dei mercati finanziari, e sappiamo anche quanto la vita di tutti i giorni sia legata direttamente o indirettamente alle sue quotazioni. Ma quanti veramente sanno cosa significa lo Spread? Leggendo questa infografica, che cerca di dare risposte a tutte quelle domande che servono a chiarire meglio il suo significato reale, conosciamo la cosa più importante e cioè che l'economia italiana è strettamente legata, a doppio filo, a quella tedesca. Perché lo spread è semplicemente la differenza dei rendimenti tra i BTP (Italia) e i Bund (Germania) calcolati nel lasso di tempo di un decennio. Poi, per i più precisi, c'è anche la formula matematica, con un esempio alla lavagna, da sviluppare per ottenere il calcolo effettivo. 

Si può leggere anche il perché delle tensioni e delle incertezze che provoca tra i cittadini e dello stress che manda in fibrillazione le banche. Di quanta preoccupazione semina una sua, anche improvvisa, impennata che può portare a immediate ricadute sulla vita reale delle famiglie e sulla tenuta dei governi eletti sia che siano fragili o che siano forti. Infine, in chiusura, l'andamento dal 2006 al 2018 che evidenzia dodici anni di montagne russe dello Spread. Sappiamo che in passato ha condizionato gravemente i governi e costretto anche a produrre "finanziarie lacrime e sangue" come quella dei tecnici di Mario Monti e che oggi, come spauracchio, riempie la prime pagine dei quotidiani e gli infuocati dibattiti nei talk televisivi, gettando preoccupazione e incertezza per il futuro e incognite anche sulla tenuta politica del governo.
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Tutte le domande sullo Spread. Infograficapisano

Roma e Lazio: tutta la bellezza protetta dall'Unesco

L'Italia è il Paese con il maggior numero di siti Unesco al mondo. Il Lazio ne conta ben sette. Considerato patrimonio mondiale dell'Umanità il centro storico di Roma, capitale d'Italia, insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede dentro la città e la Basilica di San Paolo Fuori le Mura sono attualmente inseriti tra i 54 siti italiani nella Lista dell'Unesco.
Tra le proprietà del Vaticano a Roma ci sono: il complesso di San Giovanni in Laterano, la Scala Santa, Santa Maria Maggiore, il Palazzo San Callisto, gli edifici su via di Sant'Egidio, il Palazzo della Cancelleria, il Palazzo di Propaganda Fide, il Palazzo del Sant'Uffizio, il Palazzo Maffei, il Palazzo dei Convertendi, il Palazzo dei Propilei, il Palazzo Pio, gli edifici sul Gianicolo e la Basilica di San Paolo fuori le mura. 

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Unesco: I tesori del Lazio. Infograficapisano

Nel Lazio al di fuori della città eterna, sono sei i luoghi carichi di storia, bellezza e cultura. 

Tivoli
Villa Adriana, costruita a 28 km da Roma per volere dell'imperatore Adriano, risale al II secolo d.C., era raggiungibile sia per mezzo della via Tiburtina che della via Prenestina, oppure navigando il fiume Aniene. L'area scelta era ricca di acque e vi passavano quattro degli antichi acquedotti che servivano Roma (Anio Vetus, Anio Novus, Aqua Marcia e Aqua Claudia). Ancora oggi il complesso abitativo monumentale mette in scena i fasti dei luoghi del potere dell'antica Roma.
Villa d'Este

Cerveteri e Tarquinia

Le necropoli di Cerveteri e Tarquinia, costituiscono una testimonianza unica ed eccezionale degli antichi etruschi, la sola civiltà urbana dell'epoca pre-romana in Italia. Prima dell’espansione di Roma l’alto Lazio era popolato dagli etruschi, una delle civiltà più misteriose della nostra penisola. Giunti al loro massimo splendore nel IV secolo a.C., gli etruschi concepivano le loro tombe come una casa corredata di abiti e ornamenti in vista di una vita oltre la morte.
Le due necropoli etrusche sono la Banditaccia a Cerveteri, che si estende per circa 400 ettari e custodisce migliaia di tombe. Le tombe presenti vanno dal IX al III secolo a.C. e sono formate da una struttura circolare di tufo che al suo interno ricostruisce la casa del defunto con stanze e un corridoio per accedervi. La necropoli dei Monterozzi di Tarquinia è famosa per le sue tombe dipinte, ricavate nella roccia e accessibili da corridoi inclinati o gradini. E' proprio grazie alle decorazioni pittoriche che gli studiosi hanno potuto capire l’evoluzione, gli usi e i costumi della civiltà etrusca. Tra le più note: la Tomba delle Leonesse,  la Tomba del Cacciatore. la Tomba della Caccia e della Pesca, una delle più famose e studiate.

Viterbo
A circa 80 km da Roma, la Faggeta del Monte Cimino, a Soriano nel Cimino, cresce su un antico vulcano un faggeto Fagus sylvatica, con esemplari di dimensioni maestose, alcuni dei quali raggiungono i 40 metri di altezza. Questi grandi alberi hanno favorito la presenza di un gran numero di animali selvatici tra i quali la lepre, il cinghiale, il riccio, il ghiro e il gatto selvatico, nonché rapaci e picchi, e ne costituiscono un habitat fondamentale.

Viterbo
Tra i siti Unesco del Lazio ce n’è anche uno che fa parte dei patrimoni immateriali dell’Umanità. Si tratta della “tradizionale processione” della Macchina di Santa Rosa, una torre alta 30 con baldacchino che porta la statua della Santa e che la sera di ogni 3 settembre viene portata in processione a spalla per le vie di Viterbo da un centinaio di “Facchini”. Rievoca il trasporto avvenuto nel 1258 della salma della Santa dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio alla Chiesa di Santa Maria delle Rose.

Come investire oggi nell'auto del futuro

Il futuro dei motori si chiama auto elettrica; diesel e benzina stanno per essere abbandonati a vantaggio delle tecnologie più innovative e poco inquinanti.

Quando i nostri padri entravano in un autosalone per scegliere una macchina, i parametri erano pochi e chiari: bella, veloce, affidabile e sicura. Molti anni sono passati e scegliere l’auto oggi non è più così semplice, perché molte cose sono cambiate ed è soprattutto maturata nei cittadini una nuova coscienza ecologica. Intanto la presa d’atto che il contenimento delle emissioni di polveri sottili nell’atmosfera è diventato il punto centrale delle scelte politico-ambientali e di conseguenza anche di quelle dei progettisti delle case costruttrici. Per cui alcune tipologie di motori con tradizionali combustibili saranno accantonati in futuro per far spazio a nuove forme di alimentazione, sicuramente a batteria che registra un tasso d’inquinamento uguale a zero.

Questa ipotetica strada tracciata in sei punti proietta nel futuro, fino al 2060, le aspettative di vita delle tipologie di auto legate agli indirizzi che la politica e i costruttori intendono percorrere per rispettare anche gli accordi internazionali sull’ambiente e sul clima (Cop 21 Accordo di Parigi del 2015) che hanno visto l’adesione, chi più chi meno, di tutti i Paesi interessati al contenimento delle emissioni nell’atmosfera. Comprare un’auto diesel oggi viene considerato un acquisto a scadenza come pure un’auto a benzina, perché penalizzate da alte spese e limitazioni al traffico soprattutto nei centri urbani. Anche il Gpl con poco impatto ambientale ma comunque derivante dal petrolio e lo stesso gas metano, considerati obsoleti, verranno tecnologicamente abbandonati e avranno mercato forse per altri 30 anni. In fondo alla strada abbiamo le auto più vicine al futuro che ci aspetta e che potrebbero essere le ibride con approccio elettrico su veicoli a benzina e sicuramente le “completamente elettriche” che sono già nei piani di produzione delle case costruttrici di tutto il mondo. Insomma: bella, veloce, affidabile, sicura ed elettrica questa è sicuramente l’auto del futuro.
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L'auto elettrica, l'auto del futuro. Infograficapisano

Home sweet home. Firenze, Milano e Roma le più care

Home sweet home, casa dolce casa sicuramente lo è per gli italiani, che secondo l'Istat sono all'80% proprietari dell'abitazione in cui vivono. È stato il desiderio realizzato di molte generazioni passate, soprattutto quelle del dopoguerra che, con molti sacrifici, hanno poi tramandato questa stessa ricerca di sicurezza e tranquillità, che rappresenta una casa di proprietà, un punto di partenza su cui poi poter costruire una famiglia, un futuro più certo e sereno. Ma la casa nel 2018 è ancora l'investimento per eccellenza degli italiani ed è soprattutto ancora vantaggioso come un tempo? Per capire e seguire le fluttuazioni del mercato immobiliare bisogna rivolgersi agli esperti del settore che monitorano continuamente la situazione italiana delle compravendite e dei prezzi e ne tracciano con regolarità i contorni, per consentire poi di scegliere i tempi e i luoghi per un acquisto più responsabile e spesso più conveniente. 

Nell'infografica "Investire nel mattone conviene ancora?" in 4 fasi vengono descritti 25 anni di montagne russe di prezzi del mercato immobiliare italiano. Si parte dal 1993, dopo la crisi finanziaria del settembre 1992 e l'aumento dei tassi di interesse bancari, fino al 1999 è evidente una discesa dei prezzi medi degli immobili del 19,2%, dal 2000 e fino al 2007 i prezzi invece si impennano in salita fino a raggiungere il 32,6% per poi crollare di nuovo del 24% dal 2008 fino al 2015, in concomitanza con lo scoppio della crisi finanziaria dei "subprime" che congelò il mercato delle compravendite. 


Dal 2016 ad oggi si nota una maggiore stabilità con le attività in ripresa e con i prezzi in timida discesa; le compravendite registrate nel 1° trimestre del 2018 sono in aumento sul territorio italiano del 4,5% con una discesa dei prezzi dell'1,2% su base annua. Considerato il prezzo medio di vendita a livello nazionale di 1.899 euro al metro quadrato, ci sono molte differenze tra città e città, per esempio Firenze, secondo l'Osservatorio di Immobiliare.it, ha il costo più alto e si colloca sui 3.522 euro al mq. più di Milano che segue a 3.236 euro al mq., tallonata da Roma a 3.231 euro al mq. mentre la più economica è sicuramente Torino con soli 1.708 euro al mq. il prezzo medio per assicurarsi una proprietà. Insomma l'acquisto della tanto desiderata casa per viverci è possibile, anche in tempi incerti come questi, e, secondo gli esperti, è, e continua ad essere ancora, uno dei beni rifugio più ambito dagli italiani. 
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 Il mercato immobiliare. Infograficapisano

Migranti: i Paesi che hanno lasciato sola l'Italia

La “Convenzione o Trattato di Dublino III” del 2013 firmata dal governo Letta (che fu il rinnovo di quello del 2003 firmato dal governo Berlusconi e di durata decennale) è ormai all’ordine del giorno nelle cancellerie internazionali e chi più chi meno ne conosce i termini e le motivazioni, ma tutti ne conosciamo bene le ricadute sociali, economiche e politiche.

Che l’Europa, sin dalla nascita, abbia cercato di governare l’immigrazione all’interno degli Stati è un dato di fatto, e con l’inizio della libera circolazione nel 1993 si è vista costretta a concordare nuove regole precise e comuni. Se all’inizio la migrazione era prevalentemente circoscritta nell’area dell’Europa dell’Est, ora, con le destabilizzazioni nei Paesi che si affacciano nel Mediterraneo sia africani che mediorientali, il fenomeno dei “popoli in fuga” vede, come tutti ben sappiamo, l’Italia e la Grecia come primo approdo e quindi, come cita all’art.13 del Trattato: [...] lo Stato membro è competente per l’esame della domanda di protezione internazionale.

La cartina fotografa l’attuale situazione europea dopo la revisione fatta nel 2015, che disponeva una ripartizione per quote in percentuale dei migranti all’interno dell’Unione su richiesta dei Paesi del Sud europeo troppo schiacciati dalla pressione migratoria. La ripartizione si basava su 4 parametri: Pil, popolazione, livello di disoccupazione e rifugiati già presenti sul territorio.

In tre anni, come si può vedere dalle percentuali di accoglimento migranti rispetto alle quote concordate, solo due Stati hanno addirittura superato le quote - Irlanda 148% e Malta 128,2% - e anche la Svezia, la Finlandia e il Lussemburgo viaggiano intorno al 90%, mentre il resto ha completamente disatteso l’accordo; Polonia e Ungheria con zero migranti in cima, come tutto il blocco dei Paesi dell’Est, e poi il Nord come Olanda, Germania, Belgio, Francia con % imbarazzanti.
Che l’Italia sia stata “lasciata sola” come cita il titolo è una realtà indiscussa e il braccio di ferro del nuovo governo italiano sui respingimenti e sulla ricerca di una soluzione condivisa mette in crisi i governi e in agitazione le cancellerie europee fino ad arrivare a ventilare addirittura una dissoluzione della UE stessa. La percezione che l’Italia sia come una nave che naviga in solitaria è molto forte e la necessità di riorganizzare, anche con nuovi fondi, per poter meglio governare l’onda e non esserne travolti è assolutamente prioritario. 
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I Paesi che non hanno rispettato le quote. Infograficapisano

Bitcoin. Come funziona la criptovaluta più famosa

Alzi la mano chi di noi non ha mai sentito parlare di Bitcoin o di criptovalute. Facile capirne il funzionamento per gli esperti di finanza e/o tecnologia, piuttosto complicato, invece, per tutti quelli che non sono addetti ai lavori e quindi estranei all’argomento.

Come funzionano i Bitcoin? Come sono creati? Come si comprano e cosa si può acquistare? Tutti abbiamo un amico, un familiare o un conoscente che ci ha posto almeno una di queste domande.
Per facilitare meglio la comprensione e creare più consapevolezza su questo fenomeno, è stata pensata questa infografica fatta di chiare domande e risposte, con l’obiettivo finale di raccontare con un linguaggio semplice, come quello che potremmo usare tutti con la propria cara “nonna”, il nuovo misterioso mondo delle monete virtuali.

Quali sono le principali differenze con le valute reali, come comprare, conservare e spendere, con qualche attenzione ed accorgimento in più, non solo il Bitcoin, ma anche tutte le altre criptovalute nate nelle piattaforme del web. Per ulteriori dettagli, ecco la guida semplificata al Bitcoin per tutte le età: come spiegare la criptovaluta più famosa del mondo a tua nonna. 
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Cos'è il Bitcoin. Infograficapisano

Tutta la debolezza della democrazia nel mondo

I diritti politici e le libertà civili di tutto il mondo sono peggiorati al loro punto più basso in oltre un decennio nel 2017, inaugurando così un periodo caratterizzato da autocrati molto incoraggiati e democrazie assediate. I valori che incarna la democrazia, in particolare il diritto di scegliere i leader nelle elezioni libere ed eque, nella libertà di stampa e nello stato di diritto, sono sotto assedio e in ritirata a livello globale.

Per il 12° anno consecutivo, secondo Freedom in the World, i paesi che hanno subito battute d'arresto democratico hanno superato quelli che invece ne hanno acquisito. Dieci anni fa sembravano promettenti storie di successo la Turchia e l'Ungheria, per esempio, e stanno invece scivolando verso un dominio autoritario. L'esercito in Myanmar, che ha iniziato una limitata apertura democratica nel 2010, ha eseguito poi una sconvolgente campagna di pulizia etnica nel 2017 respingendo tutte le critiche internazionali. Nel frattempo, le democrazie più potenti del mondo si sono impantanate in problemi apparentemente intrattabili in casa, comprese disparità sociali ed economiche, frammentazione partigiana, attacchi terroristici e un enorme afflusso di rifugiati che ha allentato le alleanze e aumentato le paure del prossimo. Le sfide all'interno degli stati democratici hanno alimentato l'ascesa di leader populisti che si appellano al sentimento anti-immigrati e danno poca attenzione ai fondamentali diritti di libertà civili e politiche. 

Populisti di destra hanno ottenuto voti e seggi parlamentari in Francia, Paesi Bassi, Germania e Austria durante il 2017. Mentre sono stati tenuti fuori dal governo dappertutto tranne in Austria e Ungheria, il loro successo alle urne ha contribuito a indebolire i partiti stabiliti sia a destra che a sinistra. Il nuovo arrivato centrista Emmanuel Macron ha vinto facilmente la presidenza francese, ma in Germania e nei Paesi Bassi i partiti principali faticano a creare coalizioni di governo stabili. In Italia la sconfitta del partito di sinistra Pd nelle elezioni del 2018 ha portato alla ribalta un governo di coalizione tra il partito di Matteo Salvini, la Lega, e il M5stelle due formazioni populiste-antisistema. La cosa peggiore e preoccupante per il futuro dei giovani è la poca memoria che è stata tramandata delle lunghe battaglie contro il fascismo e il comunismo, che possono portare in futuro a perdere la fiducia e l'interesse per il progetto democratico. L'arretramento delle democrazie è abbastanza preoccupante ed è logico pensare che possa portare nel tempo ad accettare tribunali politicizzati, intolleranza al dissenso e elezioni predeterminate.
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La mappa delle libertà. Infograficapisano

I 6 calciatori più pagati dei Mondiali di Russia

Nei Mondiali di Calcio di Russia del 2018 scendono in campo anche i calciatori più ricchi e super pagati del mondo che si contenderanno il prestigioso trofeo. 

Sono 6 e si comincia con "la Pulce", Lionel Messi l'argentino dai 5 Palloni d'Oro conquistati, il più ricco in questa classifica, redatta da Forbes, grazie anche al rinnovo del contratto col Barcellona fino al 2021. Nel 2017 ha incassato 111 milioni di dollari di cui 27 milioni derivanti dai numerosi e prestigiosi sponsor. Al secondo posto c'è Cristiano Ronaldo il portoghese 5 volte Pallone d'Oro giocatore del Real Madrid che tra stipendi e bonus ha incassato 61 milioni di dollari a cui si aggiungono la ricca torta degli sponsor che ammonta a 47 milioni di dollari, solo la Nike, per esempio, come contratto vale 1 milione di dollari. Al terzo Posto il brasiliano Neymar da Silva Santos con 90 milioni di dollari all'attivo grazie anche al contratto con PSG, Paris Saint-Germain, che ha sborsato 600 milioni di  dollari per acquistarlo e che lo terrà legato fino al 2022. Enorme anche il giro di affari delle sponsorizzazioni con marchi prestigiosi. 


Il francese Paul Pogba, considerato uno dei giovani under 30 più influenti nello sport, al quarto posto con 29,7 milioni di dollari nel 2017 di cui 20 milioni di dollari grazie al contratto con il Manchester United, anche lui legato agli sponsor in particolare alla Adidas da 10 anni, che ha creato una linea di abbigliamento con il suo nome. Il quinto in questa classifica dei più pagati troviamo dall'Uruguay Luis Suarez con 26,9 milioni di dollari nel 2017 parte dei quali derivanti dal contratto con il Barcellona di 20 milioni di dollari a stagione tra compensi e bonus e oltre allo sponsor Gatorade risulta anche essere molto noto in Asia dove è testimonial di gadget tecnologici Tronsmart e di telefonia Gome. L'ultimo, il sesto il più "povero", con 23,5 milioni di dollari è l'attaccante argentino Sergio Aguero in forze come capocannoniere del Manchester City dal 2011. Il suo sponsor è Puma che gli ha regalato un paio di scarpini d'oro da indossare in questi Mondiali di Russia. 
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 I calciatori più pagati del mondo. Infograficapisano

Chi può vincere i Mondiali di Russia 2018

Le previsioni che tengono conto del valore della rosa di ogni singola nazione.

Pronti? via.” Il 2018 è finalmente l’anno dei Mondiali di Calcio giocato in Russia e tanto atteso dagli appassionati. La competizione sportiva più amata, che ha il potere di catalizzare milioni di persone di tutte le età sulle performance di grandi stelle, sta per cominciare e gli otto gironi - già composti - vedono partecipare le nazionali migliori e si preannunciano partite memorabili da restare negli annali dello storia di questo sport. Ovviamente dietro questa grande passione che è questo gioco, condivisa a livello planetario, c’è un enorme e vorticoso giro di affari spesso lontano dal cosidetto calcio giocato ma che sicuramente ne determina le condizioni utili e necessarie per la propria sopravvivenza. In questa speciale classifica si mettono in evidenza le nazionali “vincenti” economicamente con il maggior valore di mercato in milioni di euro e come si può vedere sono cifre da capogiro ricavate da alcuni parametri e che spesso rasentano come valore economico il PIL di molti Paesi (qui per approfondire nel nostro articolo dedicato ai numeri del Mondiale 2018).

Nel quartetto in pole position delle più ricche al mondo troviamo “Les Bleus” della Francia grazie al “capitale” dei propri giocatori valutato in 1.080 milioni di euro, poi le “Furie rosse” della Spagna con 1.030 milioni di euro, terzi i “Pentacampioni” del Brasile 981 milioni e infine la Germania di Werner, Muller e Gomez (883 milioni di euro) attuale detentrice del titolo mondiale. In fondo a questa speciale classifica le nazionali più povere come il Perù, l’Arabia Saudita e infine Panama - con 8,43 milioni di euro - che sicuramente conquisteranno la simpatia e il tifo di tutti. Il tutto è riassunto nell’infografica seguente dove, in base al valore del parco giocatori di ogni Nazionale e agli accoppiamenti nei gironi e nei play-off, abbiamo ipotizzato come potrebbero andare i Mondiali di Russia 2018.

La pioggia di soldi in Russia quest’anno ci sarà per tutti, dagli sponsor alle Federazioni, ai club che manderanno i propri giocatori alla competizione, dai giocatori meno noti alle stelle del pallone e soprattutto dalle squadre che riusciranno ad arrivare in fondo al torneo. A noi, invece, resterà il piacere di tifare, stupire delle grandi giocate delle stelle, insomma vivere insieme un grande spettacolo sportivo. 
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Chi può vincere i Mondiali di Russia 2018. Infograficapisano

Le città europee dello sballo da cocaina

La relazione si basa sulle informazioni fornite all’EMCDDA dagli Stati membri dell’UE. La "Relazione europea sulla droga 2017: tendenze e sviluppi", è la pubblicazione faro dell’EMCDDA e fornisce i dati più recenti sulla situazione della droga in Europa e sulle risposte alle relative problematiche. Anche in Europa si registra la diffusione della poliassunzione di svariate tipologie di droghe e attualmente la gamma risulta essere più ampia del passato. Il consumo di stupefacenti è più diffuso tra gli uomini e soprattutto l'uso di cannabis è superiore di 5 volte rispetto alle altre sostanze. Modesto invece il consumo di l'eroina e di altri oppiacei.

In questa mappa viene evidenziato l'uso della cocaina tra i giovani adulti europei nell'ultimo anno. Si stima che 17,5 milioni di adulti (15-64 anni) abbiano provato la sostanza in qualche momento della loro vita, tra questi 2,3 milioni di giovani (15-34 anni) hanno consumato cocaina nel corso dell'ultimo anno. Tra le varie nazioni ci sono dati differenti che confermano una certa stabilità o in calo dei dati rispetto al 2008. Solo L'Irlanda, la Spagna, i Paesi Bassi e il Regno Unito hanno segnalato una prevalenza di consumo nell'ultimo anno pari o superiore al 2,5%. Sebbene, con livelli di prevalenza più bassi, in Francia si può osservare una tendenza al rialzo in cui la prevalenza è salita per la prima volta sopra il 2 % nel 2014. In termini statistici, l’indagine condotta nel 2015 in Germania ha evidenziato un calo della prevalenza di cocaina, che era rimasta stabile tra il 2000 e il 2009. 


A queste indagini vanno aggiunte l'analisi delle acque reflue comunali svolte nell’ambito di uno studio condotto in varie città allo scopo di individuare residui di cocaina. Le relazioni di tali analisi concernenti il consumo generale di sostanze pure in una determinata area abitata, e le relative conclusioni, non sono direttamente confrontabili con le stime sulla prevalenza risultanti dalle indagini sulle popolazioni nazionali. Le conclusioni dell’analisi delle acque reflue sono presentate sotto forma di quantitativi standardizzati (carichi di massa) del residuo giornaliero di droga per 1.000 abitanti. L’analisi del 2016 ha rinvenuto i carichi di massa più elevati di benzoilecgonina, il principale metabolita della cocaina, in città del Belgio Anversa, Bruxelles, di Spagna Barcellona e Valencia e del Regno Unito Londra e Bristol e livelli molto bassi nella maggioranza delle città dell’Europa dell'est. Delle 33 città che dispongono di dati per il 2015 e il 2016, 22 hanno segnalato un incremento, 4 un calo e 7 una situazione stabile. Si segnalano tendenze di lungo periodo stabili o in aumento per la maggior parte delle 13 città che dispongono di dati per il 2011 e 2016.
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La cocaina in Europa. Infograficapisano

Tutti i danni di una vita vissuta con la droga

Il Rapporto di UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime) "World Drug Report 2017" si occupa di osservare i flussi delle varie droghe nel mondo sia quelle a base vegetale come la cocaina, gli oppiacei e la cannabis, che quelle sintetiche, e, come sempre, mira a migliorare la comprensione del problema e a contribuire a promuovere una maggiore cooperazione internazionale per contrastare il suo impatto sulla salute e sulla sicurezza.

Il danno alla salute e alla qualità della vita causato dal consumo di droghe nel mondo rimane impressionante. Circa un quarto di miliardo di persone, pari a circa il 5% della popolazione adulta globale, ha fatto uso di droghe almeno una volta nel 2015. Ancora più preoccupante è il fatto che circa 29,5 milioni di questi consumatori di stupefacenti, ovvero lo 0,6% degli adulti globali, soffrono di disturbi da consumo. L'entità dei danni causati dall'uso di droghe è sottolineata dalla stima di 28 milioni di anni di vita "sana"  persi in tutto il mondo nel 2015 a causa di morte prematura e invalidità causate dall'uso di stupefacenti. Meno di una persona su sei con disturbi di uso di droga non ha la disponibilità di accedere ai servizi basati sulla scienza per il trattamento dei disturbi collegati. Su 12 milioni di persone che si iniettano droghe, 6,1 milioni vivono con l'epatite C, 1,6 milioni vivono con l'HIV e 1,3 milioni hanno sia l'epatite C che l'HIV. 

La tubercolosi poi è un'altra delle malattie più diffuse tra questi consumatori rispetto alla popolazione generale. Sulla base dei dati limitati disponibili da studi in Europa, Asia e Americhe, la prevalenza della tubercolosi tra i "drogati" è stimata a circa l'8%, mentre la prevalenza di questa patologia nella popolazione generale a livello globale è stimata a meno dello 0,2%. Il trattamento della tubercolosi è particolarmente complesso per queste persone poiché potrebbero vivere con più malattie infettive coesistenti (come HIV ed epatite C) oltre a quelle psichiatriche come depressione ed ansia. Inoltre sono molti gli ostacoli alla prevenzione e al trattamento della tubercolosi perché queste persone sono più difficili da curare rispetto alla popolazione generale. Nell'ultimo decennio, l'impatto negativo sulla salute dato dal consumo delle droghe è aumentato molto rapidamente e le malattie da disturbi da uso di oppiacei e di cocaina sono risultate più alte tra le donne che tra gli uomini.
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Le vite bruciate dalle droghe. Infograficapisano

La produzione e lo spaccio mondiale dell'eroina

Il Rapporto di UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime) "World Drug Report 2017" si occupa di osservare i flussi delle varie droghe nel mondo sia quelle a base vegetale come la cocaina, gli oppiacei e la cannabis, che quelle sintetiche, e, come sempre, mira a migliorare la comprensione del problema e a contribuire a promuovere una maggiore cooperazione internazionale per contrastare il suo impatto sulla salute e sulla sicurezza.

Il mercato degli oppioidi (da cui deriva l'eroina e la morfina) sta diventando sempre più diversificato e nel 2016 la produzione globale di oppio è stata di 6.380 tonnellate, aumentata di un terzo rispetto all'anno precedente, ma in linea con la media degli ultimi 5 anni. Ultimamente lo spettro delle sostanze disponibili sul mercato della droga si è notevolmente ampliato. Una caratteristica dei modelli di consumo di droga attuali è la poli-assunzione, ed ora più che in passato questo approccio rappresenta un forte rischio dato sia dalle sostanze presenti sul mercato che dalle loro alte potenziali combinazioni. Negli Usa per esempio, dove il mercato degli oppioidi comprende una combinazione di sostanze controllate a livello internazionale, si fabbricano alcuni medicinali soggetti a prescrizione, che poi passano dal mercato legale a quello illegale venduti come farmaci contraffatti; questi farmaci sono creati per assomigliare a prodotti curativi mentre in realtà sono droghe vere e proprie e l'uso combinato di eroina e questi numerosi prodotti detti "oppioidi di ricerca" con altre sostanze psicoattive sta causando un altissimo numero di decessi.

I sequestri di oppio ed eroina sono rimasti abbastanza stabili a livello globale indipendentemente dai cambiamenti annuali nella produzione di oppio (l'Afghanistan base della produzione ha incrementato la coltivazione di papavero rispetto all'anno precedente) e nel Nord America in particolare si registra un picco di sequestri rispetto al 2015. Nella mappa i flussi delle tratte sono determinati sulla base del Paese di origine, partenza, transito e destinazione del prodotto sequestrato. Le frecce di flusso rappresentano la direzione della tratta: le origini delle frecce indicano l'area di produzione o quella di ultima provenienza, le estremità delle frecce indicano l'area di consumo o quella della prossima destinazione della tratta.
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Dal produttore al consumatore di oppio. Infograficapisano


L'ecstasy una droga mutante in espansione

Il Rapporto di UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime) "World Drug Report 2017" si occupa di osservare i flussi delle varie droghe nel mondo sia quelle a base vegetale come la cocaina, gli oppiacei e la cannabis, che quelle sintetiche, e, come sempre, mira a migliorare la comprensione del problema e a contribuire a promuovere una maggiore cooperazione internazionale per contrastare il suo impatto sulla salute e sulla sicurezza.

Il mercato dell'ecstasy è cresciuto in complessità e in varietà. In questa mappa si possono vedere tutti i flussi nel mondo dal 2012 al 2015 e le frecce non rappresentano la fonte, la produzione o la quantità prodotta ma solo la direzione della diffusione della sostanza. Tre le tipologie principali: compresse contenenti poca o nessuna MDMA (3,4-metilendiossimetamfetamina);  compresse con un contenuto estremamente elevato di MDMA; ed  "ecstasy" venduto sotto forma di polvere o di cristallo con nomi diversi. I tablet "Ecstasy", con un alto contenuto di MDMA, sono di particolare interesse in Europa, dove le forze dell'ordine hanno scoperto anche strutture di produzione di MDMA su scala industriale. 

Le Nuove Sostanze Psicoattive (NPS) sono prodotti in continua evoluzione, diversificazione e crescita. Il mercato continua ad essere caratterizzato dall'emergere di un gran numero di nuove sostanze di vari gruppi chimici, tra il 2009 e il 2016, 106 Paesi hanno segnalato la nascita di 739 diverse NPS all'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC). Commercializzate in molti modi e forme diverse, le nuove sostanze spesso, dopo essere emerse, scompaiono di nuovo, mentre alcune vengono regolarmente utilizzate da un ristretto gruppo di utenti e nel tempo è anche cresciuto un mercato mirato solo per alcune tipologie di NPS. Dal 2009 al 2015 ogni anno è stato segnalato un gruppo principale di oltre 80 nuove sostanze che sembra essersi stabilito sul mercato e alcune di queste sono state poste sotto controllo internazionale. Il gran giro di affari in Europa coinvolge i seguenti Paesi: Gran Bretagna, Irlanda, Finlandia, Lettonia, Danimarca, Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Germania, Austria, Polonia, Ungheria, Romania e Italia.
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Il mercato dell'Ecstasy in espansione. Infograficapisano



Il ricco mercato in espansione della cocaina

Il Rapporto di UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime) "World Drug Report 2017" si occupa di osservare i flussi delle varie droghe nel mondo, sia quelle a base vegetale come la cocaina, gli oppiacei e la cannabis, che quelle sintetiche, e, come sempre, mira a migliorare la comprensione del problema e a contribuire a promuovere una maggiore cooperazione internazionale per contrastare il suo impatto sulla salute e sulla sicurezza.

In questa mappa vengono analizzati solo i flussi di cloridrato di cocaina pura nel mondo nel periodo 2011/2015, basata su di una produzione mondiale di 1.125 tonnellate solo nel 2015 e quindi ne analizza la produzione, il consumo e la lotta al traffico. Vengono poi evidenziati anche quei percorsi legati a questo business che si riferiscono alla criminalità organizzata, ai flussi finanziari illeciti, alla corruzione e al terrorismo. Generalmente i dati sulla coltivazione, il traffico e l'uso di droga indicano un'espansione del mercato della cocaina in tutto il mondo. La produzione di questa sostanza è aumentata del 30% nel periodo 2013-2015 a causa dell'aumento delle coltivazioni in Colombia. L'uso di cocaina sembra aumentare nei due maggiori mercati, il Nord America con un +40% di sequestri e in Europa con un +35% nel 2015. Si può notare anche che il traffico si espande verso Est, e gli indici segnalano un aumento del mercato nei paesi asiatici. Nel complesso nel 2015 i quantitativi di cocaina intercettati in Asia sono aumentati di oltre il 40% rispetto all'anno precedente, mentre del 56% dal 2010 a cui si aggiunge il dato del Medio Oriente del 40%. 

In Europa infine operano importanti gruppi della criminalità organizzata che li vede coinvolti anche nel traffico di cocaina con un 35%, poi nel contrabbando di migranti, nei crimini della proprietà organizzata, nelle accuse di frode e nella tratta di esseri umani (Fonte: UNODC, adattato da Europol SOCTA 2017). 
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Le vie della cocaina nel mondo. Infograficapisano

La mappa della libertà di stampa nel mondo

Reporters sans Frontières ogni anno dal 2002 pubblica i dati della ricerca sulla libertà d'informazione nel mondo e lo ha fatto anche per il 2018. La classifica è un elenco di 180 paesi, stabilito secondo il criterio del grado di libertà goduto dai giornalisti. È una fotografia dello stato di libertà della stampa basata su un apprezzamento del pluralismo, sull'indipendenza dei media, sulla qualità del quadro giuridico e sulla sicurezza dei giornalisti in questi paesi. Non è quindi un dato di politica pubblica, anche se i governi hanno naturalmente una responsabilità importante in questa classifica e né un indicatore della qualità della produzione giornalistica in un Paese, ma un indice realistico che individua la libertà di un giornalista di svolgere la propria professione.

La ricerca rivela che il 39% su 180 Paesi analizzati la libertà d'informazione versa in "situazione difficile e molto grave", il 35% ha "problemi significativi", il 17% gode di una situazione "piuttosto buona" e solo il 9% risulta in una posizione veramente "buona". Il Nord Europa si piazza in cima a questo indice mentre anche quest'anno la Corea del Nord guadagna l'ultimo posto. L'Italia recupera 6 posizioni rispetto al 2017, e si posiziona al 46° posto, ma la situazione di giornalisti intimiditi e minacciati, in particolare nella capitale Roma e al Sud d'Italia, rimane gravissima e dura ormai da molti anni, con addirittura 12 giornalisti sotto protezione delle forze dell'ordine 24 ore al giorno. 
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La mappa della libertà di stampa nel mondo. Infograficapisano

In Europa e nel Nord Italia tira una brutta aria

Da un rapporto del 2017 di Air Quality in Europe pubblicato da EEA, European Environment Agency, si può capire l'entità dell'inquinamento dell'aria in Europa e in Italia. Come si può vedere dalle mappe la concentrazione di polveri sottili detto PM10 e Ozono troposferico, altamente inquinanti, è sparsa nel continente e una delle zone più a rischio per la qualità dell'aria respirata dai cittadini è il Nord dell'Italia. Legambiente con un rapporto chiamato Mal'Aria 2018 pone sotto osservazione proprio la situazione del nostro Paese. Nella somma dei due fattori inquinanti, le città interessate che superano i limiti costantemente tutto l'anno sono 31, di cui 28 superano i 100 giorni e 16 superano addirittura i 150 giorni. Sono tutte città del Nord Italia dell’area padana per intenderci a riempire la classifica, con l’aggiunta di Frosinone nel Lazio e Terni nell'Umbria. 

Sommando i giorni di aria inquinata respirata dai cittadini nel corso dell’anno la città di Cremona risulta in cima in questa lista con 178 giorni di inquinamento rilevato (105 per le polveri sottili e 73 per l’ozono); Pavia 167, Lodi, Mantova e Monza seguono a pari giornate con 164 giorni di inquinamento totale, Asti 162, Milano 161 e Alessandria 160 seguono a ruota. La popolazione residente in questi capoluoghi ammonta a circa 7 milioni di abitanti che, in pratica, ha respirato polveri e gas tossici molto nocivi circa un giorno su due nel peggiore dei casi come a Cremona, al massimo uno su quattro nel caso di Biella in fondo alla classifica con 87 giornate. Numeri che si traducono in problemi di salute, costi per il sistema sanitario e impatti rilevanti sugli ecosistemi. Se si dovessero poi applicare oggi i limiti suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla quantità di popolazione esposta all'inquinamento del PM10 e dell'ozono la % salirebbe dall'attuale 16/20% (con la normativa in vigore) ad un drammatico 50/60%. 
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Inquinamento da PM10 e Ozono, dati 2017. Infograficapisano

La creatura più letale non è quella che più ti aspetti

Molte volte abbiamo pensato che l'animale che uccide più umani al mondo potrebbe essere lo squalo e il leone, ma questi dati relativi alle uccisioni di uomini nel 2015 dimostrano che è solo una nostra fantasia dovuta o ad antichi istinti o a racconti letterari o addirittura ad immagini cinematografiche. I peggiori killers di uomini aspettano in agguato nell'aria e colpiscono a tradimento succhiando il sangue e trasmettendo alcuni virus spesso letali: le zanzare. 

Le zanzare sono responsabili della maggior parte dei decessi correlati agli animali, 830.000 all'anno per l'esattezza. Per fare un confronto, gli esseri umani uccidono 580.000 uomini all'anno, i serpenti 60.000 mentre i leoni uccidono per difesa nel loro habitat circa 100 persone mentre gli squali nel mare spengono 6 vite. Le zanzare diffondono il virus Zika, così come la febbre Dengue e la Febbre Gialla ma queste malattie non sono ciò che le rende così letali. Le maggiori quantità di decessi sono legati alla trasmissione della Malaria che è un'infezione parassitaria diffusa, che può portare anche gravi complicanze fino all'insufficienza di organi e alla morte. La Malaria da sola è responsabile di oltre la metà delle morti per puntura di zanzare, soprattutto nell'Africa sub-sahariana. Tra il 2000 e il 2015, le morti per questa patologia sono diminuite del 62%, traducendo in 6.8 milioni di vite salvate, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità.  Non esiste un vaccino ampiamente disponibile per la Malaria, sebbene alcuni Paesi siano pronti a prendere parte ad un programma pilota per un vaccino a partire dal 2018, secondo quanto riferito dall'OMS. La febbre Dengue, un'altra malattia trasmessa da questi killers, è diventata una delle principali cause di ospedalizzazione e morte tra i bambini in alcuni paesi asiatici e latino-americani. Varie specie di zanzare trasportano diversi virus: l'Aedes aegypti  trasporta Zika e Dengue, il gruppo invece Anopheles, trasporta la Malaria.

A parte i vaccini e gli sforzi preventivi come le zanzariere per tenere lontani gli insetti, sradicare le zanzare è uno dei modi migliori per frenare la diffusione di malattie infettive mortali. Allora, forse, potrebbe esserci un nuovo animale sulla terra più letale, cioè l'uomo che occupa un poco onorevole secondo posto. Infine da notare che un animale molto conosciuto come il cane provoca 17.400 morti il più delle volte perché è portatore della rabbia che è letale per l'uomo.
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Le specie che uccidono di più. Infograficapisano



Le "città intelligenti" più sicure del mondo

I grandi cambiamenti demografici stanno creando città con dimensioni di popolazione precedentemente inimmaginabili. Nel 2016, c'erano 31 città-megalopoli con più di 10 milioni di abitanti, si stima che nel 2030 cresceranno a 41. Inoltre si registra un altro importante cambiamento: il rapido dispiegamento del digitale e delle tecnologie alla ricerca della cosiddetta "città intelligente".

The Safe Cities Index 2017 è un rapporto di The Economist Intelligence Unit che annualmente redige un indice che classifica 60 città. Gli indicatori sono principalmente 4 e sono relativi alla sicurezza digitale, alla sicurezza sanitaria, alla sicurezza delle infrastrutture e alla sicurezza personale. I risultati chiave dell'indice si possono sintetizzare così: le città asiatiche ed europee restano in cima all'indice: tra le città nelle prime 10 posizioni, 4 sono le città dell'Asia orientale (Tokyo, Singapore, Osaka e Hong Kong), mentre tre (Amsterdam, Stoccolma e Zurigo) sono europee. L'Asia, il Medio Oriente e l'Africa dominano il fondo dell'indice: Dhaka, Yangon e Karachi sono in fondo alla lista. Delle 10 città in fondo all'indice generale, 3 sono nel sud-est asiatico (Manila, Ho Chi Minh City e Jakarta), 2 nell'Asia meridionale (Dhaka e Karachi) e 2 nel Medio Oriente e in Africa ( Il Cairo e Teheran). Per l'Italia 2 le città: Milano si classifica al 24° posto subito dopo Parigi e Roma al 27°. La sicurezza rimane strettamente legata alla ricchezza ma la posizione in classifica delle città ad alto reddito è in calo, mentre le città nelle economie più sviluppate dominano la cima dell'indice. Interessante il dato sul profilo di rischio di attacco terroristico in alcune città europee, la conta dei decessi nel 2015 per terrorismo sono 30 mila a confronto con il dato dello stesso anno di morti per incidenti stradali di 1,2 milioni di persone. 
Classifica città intelligenti sicure del mondo
Le città più sicure al mondo. Infograficapisano

Quando sono gli italiani a emigrare all'estero

Nella mappa si contrappongono due dati di base relativi al 2016. Gli italiani che sono partiti per cercare un lavoro o una vita migliore sono 124.076 mentre gli stranieri che sono arrivati in Italia anche e non solo per le stesse ragioni sono 226.934. I primi tre Paesi preferiti da questa ondata di migrazione italiana, in particolare giovani dai 18 ai 34 anni di età, sono il Regno Unito 24.771, poi la Germania con 19.178 e la Svizzera con 11.759. Molti italiani, 5.939, scelgono ancora di oltrepassare l'Oceano a caccia del sogno americano e altri 6.829 verso il Brasile.

I primi tre Paesi da dove provengono gli stranieri invece sono la Nigeria 20.740 poi l'Albania con 17.517 e il Marocco con 17.495. Un numero rilevante di arrivi anche per la Romania, il Pakistan e la Cina. Infine 8.185 sono invece gli americani che scelgono l'Italia per investire in nuove attività. Dati Istat e dati Aire.
Mappa migranti italiani e immigrati stranieri
I migranti italiani. Infograficapisano

Gli italiani sono quelli più in forma del mondo

Secondo la ricerca di Bloomberg Global Health Index del 2017 sulla salute nei primi 50 Paesi più ricchi al mondo l'Italia risulta essere in cima alla classifica. L'indice, redatto su base di dati variabili relativi alla aspettativa di vita, alle cause della morte, ai rischi generali per la salute come l'ipertensione e l'uso del tabacco, ai disturbi psichiatrici fino alla malnutrizione infantile e alla disponibilità di acqua potabile, evidenzia che con 93,11 il dato riscontrato più elevato è dell'Italia. Le motivazioni sono varie e sicuramente lo stile di vita, il clima, l'assistenza sanitaria gratuita a tutti istituita nel 1978, (che come si evince dai dati dell’Oms la copertura sanitaria consente l’accesso alle strutture sanitarie con 99,5% dei cittadini) le campagne di prevenzione sulla salute, e soprattutto la dieta mediterranea riconosciuta come patrimonio orale e immateriale dell'Unesco nel 2010.

I Paesi più virtuosi insieme all'Italia sono l'Islanda, Svizzera, Singapore, Australia. Esistono poi Paesi molto ricchi e industrializzati come gli Stati Uniti al 34° posto, che a causa di una elevata % di obesi, soprattutto negli Stati più poveri del Sud, hanno un punteggio di 73,05 che lo rende il Paese con il record di persone con disturbi alimentari. L'ipertensione, la glicemia, il colesterolo poi insieme all'obesità sono i maggiori killer di molti Paesi avanzati come per esempio la Gran Bretagna o il Canada.
Italia Paese in salute mondo
I Paesi più sani del mondo. Infograficapisano

GLI ARGOMENTI

La sfida globale delle rotte commerciali continentali

Tra Nord e Sud del mondo la principale rotta di scambio commerciale è il Canale di Suez, il passaggio marittimo che collega l’Oceano Indiano...