Le strategie globali per contrastare i cambiamenti climatici alla COP26
Ormai tutti sappiamo che il cambiamento climatico è strettamente legato alle emissioni globali di gas serra nell'atmosfera e che la causa primaria di questo danno è l'impiego di combustibili fossili. Sappiamo anche che a queste fonti è legata la produzione dell'energia necessaria al riscaldamento, ai trasporti e ai processi produttivi dell'industria ed è comprensibile la grande difficoltà che i governi mondiali hanno nel prendere provvedimenti importanti ma necessari. per ridurre veramente l'inquinamento e contenere così i cambiamenti climatici che sconvolgono molte aree del pianeta.
Sappiamo che per poter aumentare le possibilità di limitare l'aumento delle temperature medie di 2°C bisogna riportare il dato a livelli preindustriali e limitarli a 1,5°C. In questo primo ventennio del 2000 siamo arrivati al massimo picco di emissioni globali e ora dobbiamo invertire la tendenza e creare una discesa. L'obiettivo è quello di arrivare con le emissioni nel 2050 inferiori del 40/70% rispetto al 2010 e in proiezione a zero nel 2100.
In questa infografica è molto chiaro che l'escalation del gas serra dal 1860 ad oggi è dovuta principalmente dalle attività umane. È un'elaborazione del rapporto di EEA "Shaping the future of energy in Europe: Clean, smart and renewable" e evidenzia i dati dell'inquinamento globale modellando un futuro di energia pulita, intelligente e rinnovabile. È chiaro il picco del 2020 e l'impatto sul futuro e anche che, secondo i dati Epa, il più grande inquinatore del mondo con il 30% di emissioni è la Cina.
Infografica Energia e Mitigazione dei cambiamenti climatici. Per Aggiornamenti Sociali. ©infograficapisano RIPRODUZIONE RISERVATA |
Nel 2015 ci fu la prima COP 21 con l'Accordo di Parigi con l’impegno di puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5 gradi e i Paesi concordarono che ogni 5 anni avrebbero presentato un piano aggiornato che rifletteva la loro massima ambizione possibile. Quest'anno l'appuntamento di Glasgow con la COP26 è l'occasione d'oro per aggiornare i piani di riduzione delle proprie emissioni dopo la grande pandemia di Covid-19.
L'inquinamento atmosferico delle polvere sottili |
Allarme climatico in Cina |
Ridurre la deforestazione
Accelerare la transizione verso i veicoli elettrici
Incoraggiare gli investimenti nelle rinnovabili
Il vertice mira anche a lavorare e cooperare con i Paesi più esposti e già colpiti dai cambiamenti climatici e metterli in condizioni di:
Proteggere e ripristinare gli ecosistemi
Costruire difese, sistemi di allerta, infrastrutture e agricolture più resilienti per contrastare la perdita di abitazioni, mezzi di sussistenza e persino di vite umane.
Per raggiungere i primi due obiettivi, i Paesi sviluppati devono mantenere la promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari l’anno in finanziamenti per il clima entro il 2020-21 (un anno di ritardo viaa causa del Covid-9). Le istituzioni finanziarie internazionali dovrebbero fare la loro parte così come tutti e lavorare per liberare le migliaia di miliardi che la finanza pubblica e quella privata dovranno impiegare per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette globali.
I ricercatori del Danish Meteorological Institute sul ghiaccio marino ridotto a pozzanghera. Foto di Steffen M. Olsen/Twitter |
La desertificazione di molte aree del pianeta è direttamente legata al riscaldamento globale |
Anche L'Europa colpita da frane e smottamenti. L'ultimo grave in Germania |
La siccità avanza provocando desertificazioni in molte aree dell'Africa. Foto Fao |
Le fiamme nel villaggio di Pefki, sull'Isola di Evia. Foto Angelos Tzortzinis/Afp |
Un oleodotto ha provocato una fuoriuscita di petrolio inquinando oltre 30 km di spiagge e una palude protetta sulle coste di Orange Country California Photo Afp |
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