Questa classifica annuale di Transparency International, l'organizzazione che misura attraverso le opinioni di esperti e dirigenti di aziende il livello di percezione della corruzione nel governo, nel pubblico impiego, negli affari e nella vita quotidiana, si riferisce ad un anno particolarmente difficile per il mondo intero quello della pandemia.
I parametri messi in campo per questa lista sono vari, vanno dalla corruzione dei governi allo scambio di denaro fino all'inadeguatezza di leggi e norme che regolano i vari rapporti. Il tema è quindi soprattutto l'attenzione ai governi e agli strumenti messi in campo per la lotta e il contrasto al fenomeno corruzione che è sicuramente mondiale. I risultati di quest'anno mostrano che i paesi con libertà civili e politiche ben protette generalmente controllano meglio la corruzione, perché le libertà fondamentali di associazione e di espressione sono cruciali nella lotta per un mondo meno schiavo dalla corruzione.
L'infografica che segue mette insieme i dati relativi al Corruption Perceptions Index (CPI) 2021 su 180 paesi e individua il fenomeno nei vari continenti facendo una media tra i dati migliori con i peggiori di ogni area con la classifica dei peggiori e dei migliori.
La Mappa della Corruzione. ©infograficapisano. RIPRODUZIONE RISERVATA |
SOMMARIO. Più di due terzi dei paesi, il 68% ha un punteggio inferiore a 50/100 e il punteggio medio globale rimane intorno a 43/100. In 10 anni di rilevamenti sono solo 25 i paesi che hanno migliorato significativamente i propri punteggi e nello stesso periodo 23 paesi sono precipitati in classifica. Tra l'altro molti di questi paesi ad alto punteggio di corruzione rimangono un rifugio sicuro per personaggi compromessi provenienti dall'estero.
La corruzione mondiale è stabile o peggiorata nell'86% negli ultimi 10 anni |
L'Italia ha perso 3 posizioni nella classifica ed è sotto la media europea |
NELLE AMERICHE. Senza alcun progresso su un punteggio medio di 43/100 per il terzo anno consecutivo, anche gli high performer nelle Americhe stanno mostrando segni di difficoltà. Mentre i punteggi peggiori nell'area appartengono a paesi non democratici, il peggiore il Venezuela, molti dei quali stanno anche affrontando crisi umanitarie, così accade che le principali democrazie consolidate sono rimaste ferme o sono cadute al di sotto del CPI. Il buon punteggio degli Stati Uniti 67/100 resta invariato rispetto all'anno precedente.
Molti paesi con alti punteggi di corruzione ospitano personaggi compromessi |
ASIA CENTRALE. Con un punteggio medio di appena 36/100, l'Europa orientale e l'Asia centrale sono ancora la seconda regione con il rendimento più basso del CPI. In Asia centrale, i governi hanno usato il COVID-19 come scusa per introdurre restrizioni ai diritti e alla responsabilità, mentre i governi populisti dell'Europa orientale hanno severamente represso le libertà di espressione e di riunione necessarie per denunciare la corruzione. Scende di classifica l'Ucraina e va a 32/100 mentre la Russia cala di due punti e va a 29/100.
MEDIO ORIENTE. Con un punteggio medio di 39/100 per il quarto anno consecutivo, la regione del Medio Oriente e del Nord Africa fatica a raggiungere risultati tangibili nella lotta alla corruzione. La cattiva condotta politica sistemica e gli interessi privati che hanno preso il sopravvento sul bene comune hanno permesso alla regione – già compromessa da vari conflitti – di essere devastata dalla corruzione e dalle violazioni dei diritti umani durante la pandemia di COVID-19. Col conflitto e la crisi umanitaria la Siria precipita al penultimo posto con 13/100 e lo Yemen con le guerre in corso al fondo dell'indice con 16/100.
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