INFOGRAFICA E DINTORNI

INFORMATION GRAPHICS E COMUNICAZIONE VISIVA

I segreti dell'effetto placebo in medicina

Nei trattamenti clinici, gli "orpelli" possono influenzare il successo della guarigione: l'ambiente del trattamento, l'atteggiamento del medico e la propria aspettativa. In questa infografica vengono sintetizzati i fattori più importanti in due aree: le circostanze esterne e il paziente. 

Le circostanze esterne in 5 punti: 1) il luogo, lo studio medico e il camice bianco possono aumentare l'effetto sul paziente. 2) I farmaci, più sono cari e più inducono ad un'idea di miglior trattamento, il colore azzurro delle compresse risulta calmante mentre quello rosso risulta stimolante. 3) La forma di trattamento, l'iniezione risulta più efficace del trattamento per via orale con pasticche. 4) L'atteggiamento del medico, la convinzione manifesta del medico aumenta l'efficacia del trattamento. 5) Gli aspetti sociali, l'atteggiamento fisico, il tono della voce e il contatto fisico liberano ossitocina nell'organismo e rinforzano la fiducia del paziente e aumentando l'effetto positivo.

Il paziente in 4 punti: 1) La peculiarità del carattere, le persone equilibrate sono predisposte al meglio. 2) Il corredo genetico, chi possiede un gene speciale risponde attivamente ad un trattamento fittizio. 3) Le esperienze precedenti, una buona parte dell'effetto placebo si basa sul condizionamento di terapie simili precedenti. 4) Le emozioni positive, l'atmosfera positiva e la serenità prodotta dal medico accelera l'effetto e fa svanire l'ansia del paziente.

Pubblicato nel numero di Novembre 2018 di Mind Mente & Cervello, Gruppo Editoriale Gedi.
Fonti: Hall K.T. e altri, in «PLoS One» 7, e48135, 2012; Peciña M. e altri, in «Neuropsychopharmacology» 38 pp. 639-646, 2013; Tinnermann A. e altri, in «Science» 358, pp. 105-108, 2017
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L'effetto placebo in medicina. Infograficapisano


Tutto quello che avresti dovuto sapere sullo Spread

Abbiamo tutti imparato ad avere più o meno confidenza con un termine generalmente molto usato dai professionisti dell'economia e della finanza che ormai ci accompagna da parecchi anni: lo Spread.

Sappiamo bene che è una parola legata all'andamento dei mercati finanziari, e sappiamo anche quanto la vita di tutti i giorni sia legata direttamente o indirettamente alle sue quotazioni. Ma quanti veramente sanno cosa significa lo Spread? Leggendo questa infografica, che cerca di dare risposte a tutte quelle domande che servono a chiarire meglio il suo significato reale, conosciamo la cosa più importante e cioè che l'economia italiana è strettamente legata, a doppio filo, a quella tedesca. Perché lo spread è semplicemente la differenza dei rendimenti tra i BTP (Italia) e i Bund (Germania) calcolati nel lasso di tempo di un decennio. Poi, per i più precisi, c'è anche la formula matematica, con un esempio alla lavagna, da sviluppare per ottenere il calcolo effettivo. 

Si può leggere anche il perché delle tensioni e delle incertezze che provoca tra i cittadini e dello stress che manda in fibrillazione le banche. Di quanta preoccupazione semina una sua, anche improvvisa, impennata che può portare a immediate ricadute sulla vita reale delle famiglie e sulla tenuta dei governi eletti sia che siano fragili o che siano forti. Infine, in chiusura, l'andamento dal 2006 al 2018 che evidenzia dodici anni di montagne russe dello Spread. Sappiamo che in passato ha condizionato gravemente i governi e costretto anche a produrre "finanziarie lacrime e sangue" come quella dei tecnici di Mario Monti e che oggi, come spauracchio, riempie la prime pagine dei quotidiani e gli infuocati dibattiti nei talk televisivi, gettando preoccupazione e incertezza per il futuro e incognite anche sulla tenuta politica del governo.
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Tutte le domande sullo Spread. Infograficapisano

Roma e Lazio: tutta la bellezza protetta dall'Unesco

L'Italia è il Paese con il maggior numero di siti Unesco al mondo. Il Lazio ne conta ben sette. Considerato patrimonio mondiale dell'Umanità il centro storico di Roma, capitale d'Italia, insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede dentro la città e la Basilica di San Paolo Fuori le Mura sono attualmente inseriti tra i 54 siti italiani nella Lista dell'Unesco.
Tra le proprietà del Vaticano a Roma ci sono: il complesso di San Giovanni in Laterano, la Scala Santa, Santa Maria Maggiore, il Palazzo San Callisto, gli edifici su via di Sant'Egidio, il Palazzo della Cancelleria, il Palazzo di Propaganda Fide, il Palazzo del Sant'Uffizio, il Palazzo Maffei, il Palazzo dei Convertendi, il Palazzo dei Propilei, il Palazzo Pio, gli edifici sul Gianicolo e la Basilica di San Paolo fuori le mura. 

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Unesco: I tesori del Lazio. Infograficapisano

Nel Lazio al di fuori della città eterna, sono sei i luoghi carichi di storia, bellezza e cultura. 

Tivoli
Villa Adriana, costruita a 28 km da Roma per volere dell'imperatore Adriano, risale al II secolo d.C., era raggiungibile sia per mezzo della via Tiburtina che della via Prenestina, oppure navigando il fiume Aniene. L'area scelta era ricca di acque e vi passavano quattro degli antichi acquedotti che servivano Roma (Anio Vetus, Anio Novus, Aqua Marcia e Aqua Claudia). Ancora oggi il complesso abitativo monumentale mette in scena i fasti dei luoghi del potere dell'antica Roma.
Villa d'Este

Cerveteri e Tarquinia

Le necropoli di Cerveteri e Tarquinia, costituiscono una testimonianza unica ed eccezionale degli antichi etruschi, la sola civiltà urbana dell'epoca pre-romana in Italia. Prima dell’espansione di Roma l’alto Lazio era popolato dagli etruschi, una delle civiltà più misteriose della nostra penisola. Giunti al loro massimo splendore nel IV secolo a.C., gli etruschi concepivano le loro tombe come una casa corredata di abiti e ornamenti in vista di una vita oltre la morte.
Le due necropoli etrusche sono la Banditaccia a Cerveteri, che si estende per circa 400 ettari e custodisce migliaia di tombe. Le tombe presenti vanno dal IX al III secolo a.C. e sono formate da una struttura circolare di tufo che al suo interno ricostruisce la casa del defunto con stanze e un corridoio per accedervi. La necropoli dei Monterozzi di Tarquinia è famosa per le sue tombe dipinte, ricavate nella roccia e accessibili da corridoi inclinati o gradini. E' proprio grazie alle decorazioni pittoriche che gli studiosi hanno potuto capire l’evoluzione, gli usi e i costumi della civiltà etrusca. Tra le più note: la Tomba delle Leonesse,  la Tomba del Cacciatore. la Tomba della Caccia e della Pesca, una delle più famose e studiate.

Viterbo
A circa 80 km da Roma, la Faggeta del Monte Cimino, a Soriano nel Cimino, cresce su un antico vulcano un faggeto Fagus sylvatica, con esemplari di dimensioni maestose, alcuni dei quali raggiungono i 40 metri di altezza. Questi grandi alberi hanno favorito la presenza di un gran numero di animali selvatici tra i quali la lepre, il cinghiale, il riccio, il ghiro e il gatto selvatico, nonché rapaci e picchi, e ne costituiscono un habitat fondamentale.

Viterbo
Tra i siti Unesco del Lazio ce n’è anche uno che fa parte dei patrimoni immateriali dell’Umanità. Si tratta della “tradizionale processione” della Macchina di Santa Rosa, una torre alta 30 con baldacchino che porta la statua della Santa e che la sera di ogni 3 settembre viene portata in processione a spalla per le vie di Viterbo da un centinaio di “Facchini”. Rievoca il trasporto avvenuto nel 1258 della salma della Santa dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio alla Chiesa di Santa Maria delle Rose.

Come investire oggi nell'auto del futuro

Il futuro dei motori si chiama auto elettrica; diesel e benzina stanno per essere abbandonati a vantaggio delle tecnologie più innovative e poco inquinanti.

Quando i nostri padri entravano in un autosalone per scegliere una macchina, i parametri erano pochi e chiari: bella, veloce, affidabile e sicura. Molti anni sono passati e scegliere l’auto oggi non è più così semplice, perché molte cose sono cambiate ed è soprattutto maturata nei cittadini una nuova coscienza ecologica. Intanto la presa d’atto che il contenimento delle emissioni di polveri sottili nell’atmosfera è diventato il punto centrale delle scelte politico-ambientali e di conseguenza anche di quelle dei progettisti delle case costruttrici. Per cui alcune tipologie di motori con tradizionali combustibili saranno accantonati in futuro per far spazio a nuove forme di alimentazione, sicuramente a batteria che registra un tasso d’inquinamento uguale a zero.

Questa ipotetica strada tracciata in sei punti proietta nel futuro, fino al 2060, le aspettative di vita delle tipologie di auto legate agli indirizzi che la politica e i costruttori intendono percorrere per rispettare anche gli accordi internazionali sull’ambiente e sul clima (Cop 21 Accordo di Parigi del 2015) che hanno visto l’adesione, chi più chi meno, di tutti i Paesi interessati al contenimento delle emissioni nell’atmosfera. Comprare un’auto diesel oggi viene considerato un acquisto a scadenza come pure un’auto a benzina, perché penalizzate da alte spese e limitazioni al traffico soprattutto nei centri urbani. Anche il Gpl con poco impatto ambientale ma comunque derivante dal petrolio e lo stesso gas metano, considerati obsoleti, verranno tecnologicamente abbandonati e avranno mercato forse per altri 30 anni. In fondo alla strada abbiamo le auto più vicine al futuro che ci aspetta e che potrebbero essere le ibride con approccio elettrico su veicoli a benzina e sicuramente le “completamente elettriche” che sono già nei piani di produzione delle case costruttrici di tutto il mondo. Insomma: bella, veloce, affidabile, sicura ed elettrica questa è sicuramente l’auto del futuro.
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L'auto elettrica, l'auto del futuro. Infograficapisano

Home sweet home. Firenze, Milano e Roma le più care

Home sweet home, casa dolce casa sicuramente lo è per gli italiani, che secondo l'Istat sono all'80% proprietari dell'abitazione in cui vivono. È stato il desiderio realizzato di molte generazioni passate, soprattutto quelle del dopoguerra che, con molti sacrifici, hanno poi tramandato questa stessa ricerca di sicurezza e tranquillità, che rappresenta una casa di proprietà, un punto di partenza su cui poi poter costruire una famiglia, un futuro più certo e sereno. Ma la casa nel 2018 è ancora l'investimento per eccellenza degli italiani ed è soprattutto ancora vantaggioso come un tempo? Per capire e seguire le fluttuazioni del mercato immobiliare bisogna rivolgersi agli esperti del settore che monitorano continuamente la situazione italiana delle compravendite e dei prezzi e ne tracciano con regolarità i contorni, per consentire poi di scegliere i tempi e i luoghi per un acquisto più responsabile e spesso più conveniente. 

Nell'infografica "Investire nel mattone conviene ancora?" in 4 fasi vengono descritti 25 anni di montagne russe di prezzi del mercato immobiliare italiano. Si parte dal 1993, dopo la crisi finanziaria del settembre 1992 e l'aumento dei tassi di interesse bancari, fino al 1999 è evidente una discesa dei prezzi medi degli immobili del 19,2%, dal 2000 e fino al 2007 i prezzi invece si impennano in salita fino a raggiungere il 32,6% per poi crollare di nuovo del 24% dal 2008 fino al 2015, in concomitanza con lo scoppio della crisi finanziaria dei "subprime" che congelò il mercato delle compravendite. 


Dal 2016 ad oggi si nota una maggiore stabilità con le attività in ripresa e con i prezzi in timida discesa; le compravendite registrate nel 1° trimestre del 2018 sono in aumento sul territorio italiano del 4,5% con una discesa dei prezzi dell'1,2% su base annua. Considerato il prezzo medio di vendita a livello nazionale di 1.899 euro al metro quadrato, ci sono molte differenze tra città e città, per esempio Firenze, secondo l'Osservatorio di Immobiliare.it, ha il costo più alto e si colloca sui 3.522 euro al mq. più di Milano che segue a 3.236 euro al mq., tallonata da Roma a 3.231 euro al mq. mentre la più economica è sicuramente Torino con soli 1.708 euro al mq. il prezzo medio per assicurarsi una proprietà. Insomma l'acquisto della tanto desiderata casa per viverci è possibile, anche in tempi incerti come questi, e, secondo gli esperti, è, e continua ad essere ancora, uno dei beni rifugio più ambito dagli italiani. 
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 Il mercato immobiliare. Infograficapisano

Migranti: i Paesi che hanno lasciato sola l'Italia

La “Convenzione o Trattato di Dublino III” del 2013 firmata dal governo Letta (che fu il rinnovo di quello del 2003 firmato dal governo Berlusconi e di durata decennale) è ormai all’ordine del giorno nelle cancellerie internazionali e chi più chi meno ne conosce i termini e le motivazioni, ma tutti ne conosciamo bene le ricadute sociali, economiche e politiche.

Che l’Europa, sin dalla nascita, abbia cercato di governare l’immigrazione all’interno degli Stati è un dato di fatto, e con l’inizio della libera circolazione nel 1993 si è vista costretta a concordare nuove regole precise e comuni. Se all’inizio la migrazione era prevalentemente circoscritta nell’area dell’Europa dell’Est, ora, con le destabilizzazioni nei Paesi che si affacciano nel Mediterraneo sia africani che mediorientali, il fenomeno dei “popoli in fuga” vede, come tutti ben sappiamo, l’Italia e la Grecia come primo approdo e quindi, come cita all’art.13 del Trattato: [...] lo Stato membro è competente per l’esame della domanda di protezione internazionale.

La cartina fotografa l’attuale situazione europea dopo la revisione fatta nel 2015, che disponeva una ripartizione per quote in percentuale dei migranti all’interno dell’Unione su richiesta dei Paesi del Sud europeo troppo schiacciati dalla pressione migratoria. La ripartizione si basava su 4 parametri: Pil, popolazione, livello di disoccupazione e rifugiati già presenti sul territorio.

In tre anni, come si può vedere dalle percentuali di accoglimento migranti rispetto alle quote concordate, solo due Stati hanno addirittura superato le quote - Irlanda 148% e Malta 128,2% - e anche la Svezia, la Finlandia e il Lussemburgo viaggiano intorno al 90%, mentre il resto ha completamente disatteso l’accordo; Polonia e Ungheria con zero migranti in cima, come tutto il blocco dei Paesi dell’Est, e poi il Nord come Olanda, Germania, Belgio, Francia con % imbarazzanti.
Che l’Italia sia stata “lasciata sola” come cita il titolo è una realtà indiscussa e il braccio di ferro del nuovo governo italiano sui respingimenti e sulla ricerca di una soluzione condivisa mette in crisi i governi e in agitazione le cancellerie europee fino ad arrivare a ventilare addirittura una dissoluzione della UE stessa. La percezione che l’Italia sia come una nave che naviga in solitaria è molto forte e la necessità di riorganizzare, anche con nuovi fondi, per poter meglio governare l’onda e non esserne travolti è assolutamente prioritario. 
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I Paesi che non hanno rispettato le quote. Infograficapisano

Bitcoin. Come funziona la criptovaluta più famosa

Alzi la mano chi di noi non ha mai sentito parlare di Bitcoin o di criptovalute. Facile capirne il funzionamento per gli esperti di finanza e/o tecnologia, piuttosto complicato, invece, per tutti quelli che non sono addetti ai lavori e quindi estranei all’argomento.

Come funzionano i Bitcoin? Come sono creati? Come si comprano e cosa si può acquistare? Tutti abbiamo un amico, un familiare o un conoscente che ci ha posto almeno una di queste domande.
Per facilitare meglio la comprensione e creare più consapevolezza su questo fenomeno, è stata pensata questa infografica fatta di chiare domande e risposte, con l’obiettivo finale di raccontare con un linguaggio semplice, come quello che potremmo usare tutti con la propria cara “nonna”, il nuovo misterioso mondo delle monete virtuali.

Quali sono le principali differenze con le valute reali, come comprare, conservare e spendere, con qualche attenzione ed accorgimento in più, non solo il Bitcoin, ma anche tutte le altre criptovalute nate nelle piattaforme del web. Per ulteriori dettagli, ecco la guida semplificata al Bitcoin per tutte le età: come spiegare la criptovaluta più famosa del mondo a tua nonna. 
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Cos'è il Bitcoin. Infograficapisano

Tutta la debolezza della democrazia nel mondo

I diritti politici e le libertà civili di tutto il mondo sono peggiorati al loro punto più basso in oltre un decennio nel 2017, inaugurando così un periodo caratterizzato da autocrati molto incoraggiati e democrazie assediate. I valori che incarna la democrazia, in particolare il diritto di scegliere i leader nelle elezioni libere ed eque, nella libertà di stampa e nello stato di diritto, sono sotto assedio e in ritirata a livello globale.

Per il 12° anno consecutivo, secondo Freedom in the World, i paesi che hanno subito battute d'arresto democratico hanno superato quelli che invece ne hanno acquisito. Dieci anni fa sembravano promettenti storie di successo la Turchia e l'Ungheria, per esempio, e stanno invece scivolando verso un dominio autoritario. L'esercito in Myanmar, che ha iniziato una limitata apertura democratica nel 2010, ha eseguito poi una sconvolgente campagna di pulizia etnica nel 2017 respingendo tutte le critiche internazionali. Nel frattempo, le democrazie più potenti del mondo si sono impantanate in problemi apparentemente intrattabili in casa, comprese disparità sociali ed economiche, frammentazione partigiana, attacchi terroristici e un enorme afflusso di rifugiati che ha allentato le alleanze e aumentato le paure del prossimo. Le sfide all'interno degli stati democratici hanno alimentato l'ascesa di leader populisti che si appellano al sentimento anti-immigrati e danno poca attenzione ai fondamentali diritti di libertà civili e politiche. 

Populisti di destra hanno ottenuto voti e seggi parlamentari in Francia, Paesi Bassi, Germania e Austria durante il 2017. Mentre sono stati tenuti fuori dal governo dappertutto tranne in Austria e Ungheria, il loro successo alle urne ha contribuito a indebolire i partiti stabiliti sia a destra che a sinistra. Il nuovo arrivato centrista Emmanuel Macron ha vinto facilmente la presidenza francese, ma in Germania e nei Paesi Bassi i partiti principali faticano a creare coalizioni di governo stabili. In Italia la sconfitta del partito di sinistra Pd nelle elezioni del 2018 ha portato alla ribalta un governo di coalizione tra il partito di Matteo Salvini, la Lega, e il M5stelle due formazioni populiste-antisistema. La cosa peggiore e preoccupante per il futuro dei giovani è la poca memoria che è stata tramandata delle lunghe battaglie contro il fascismo e il comunismo, che possono portare in futuro a perdere la fiducia e l'interesse per il progetto democratico. L'arretramento delle democrazie è abbastanza preoccupante ed è logico pensare che possa portare nel tempo ad accettare tribunali politicizzati, intolleranza al dissenso e elezioni predeterminate.
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La mappa delle libertà. Infograficapisano

I 6 calciatori più pagati dei Mondiali di Russia

Nei Mondiali di Calcio di Russia del 2018 scendono in campo anche i calciatori più ricchi e super pagati del mondo che si contenderanno il prestigioso trofeo. 

Sono 6 e si comincia con "la Pulce", Lionel Messi l'argentino dai 5 Palloni d'Oro conquistati, il più ricco in questa classifica, redatta da Forbes, grazie anche al rinnovo del contratto col Barcellona fino al 2021. Nel 2017 ha incassato 111 milioni di dollari di cui 27 milioni derivanti dai numerosi e prestigiosi sponsor. Al secondo posto c'è Cristiano Ronaldo il portoghese 5 volte Pallone d'Oro giocatore del Real Madrid che tra stipendi e bonus ha incassato 61 milioni di dollari a cui si aggiungono la ricca torta degli sponsor che ammonta a 47 milioni di dollari, solo la Nike, per esempio, come contratto vale 1 milione di dollari. Al terzo Posto il brasiliano Neymar da Silva Santos con 90 milioni di dollari all'attivo grazie anche al contratto con PSG, Paris Saint-Germain, che ha sborsato 600 milioni di  dollari per acquistarlo e che lo terrà legato fino al 2022. Enorme anche il giro di affari delle sponsorizzazioni con marchi prestigiosi. 


Il francese Paul Pogba, considerato uno dei giovani under 30 più influenti nello sport, al quarto posto con 29,7 milioni di dollari nel 2017 di cui 20 milioni di dollari grazie al contratto con il Manchester United, anche lui legato agli sponsor in particolare alla Adidas da 10 anni, che ha creato una linea di abbigliamento con il suo nome. Il quinto in questa classifica dei più pagati troviamo dall'Uruguay Luis Suarez con 26,9 milioni di dollari nel 2017 parte dei quali derivanti dal contratto con il Barcellona di 20 milioni di dollari a stagione tra compensi e bonus e oltre allo sponsor Gatorade risulta anche essere molto noto in Asia dove è testimonial di gadget tecnologici Tronsmart e di telefonia Gome. L'ultimo, il sesto il più "povero", con 23,5 milioni di dollari è l'attaccante argentino Sergio Aguero in forze come capocannoniere del Manchester City dal 2011. Il suo sponsor è Puma che gli ha regalato un paio di scarpini d'oro da indossare in questi Mondiali di Russia. 
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 I calciatori più pagati del mondo. Infograficapisano

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Molte di queste Terre furono scoperte all’inizio dell’800 quando si capì che alcuni minerali ne ospitavano altri sotto forma di ossidi con...